Lanterne in cielo sopra l’Arena

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Lanterne in cielo sopra l’Arena

L’era della globalizzazione è foriera di mescolanze di usi e costumi, di fusioni tra Oriente e Occidente, anche di fenomeni inaccettabili di perdita identitaria e di dispersione dell’autenticità territoriale delle tradizioni. A poter viaggiare nel tempo e a mostrare agli antichi romani una massa di gente che occupa lo spazio dell’Arena riservato alle lotte gladiatorie, mentre libera in aria migliaia di strane lanterne volanti, la reazione sarebbe accompagnata da sensazione di sbigottimento, squilibrio e follia. Il cammino dell’umanità è stato davvero incredibile, altrettanto quanto la diffusione su scala mondiale di performance più o meno strane, eccentriche, simpatiche, spettacolari, più o meno accettabili. Il discorso vale anche nel caso della tradizione originariamente cinese delle lanterne volanti, che al primo impatto appaiono come una proposta esotica e romantica che non reca danno a nessuno, ma che si dimostra poco convincente in fatto di utilità. Rispetto ai fuochi d’artificio, sempre più contestati per il rumore e per l’inquinamento che provocano, sono sicuramente una soluzione più tranquilla ed ecologica. Dicono le lanterne volanti, in origine, siano state inventate dal pensatore e stratega militare Zhuge Liang, che all’inizio del III secolo a.C. furono sviluppate come palloni per uso bellico, e soltanto in seguito siano diventate un oggetto ricorrente nelle celebrazioni asiatiche. A questo punto si deduce che questi palloncini c’entrano con l’Arena di Pola come i cavoli a merenda. Ma giacché oggi si possono vederli usati in ogni tipo di occasioni, dai matrimoni al Capodanno, proprio per via del loro effetto scenico innegabile, ecco che i promotori della 16.esima edizione del Hand Made festival polese hanno ottenuto il nullaosta per occupare l’anfiteatro e dare vita alla catartica performance cinese. Indubbiamente suggestiva la notte di sabato, anche se i desideri espressi nell’atto di liberare le piccole mongolfiere luminose nel cielo buio, non si sa dove andranno a colpire e in che misura verranno esauditi. Non sarà una tragedia se tutti i sogni dei bimbi non verranno accontentati. Il “voglio un cane” incontrerà l’amorevole disponibilità dei genitori, il “voglio esser dotato di super poteri”, invece difficilmente si potrà avverare. E si dubita, che tra i tanti convenuti ci siano stati anche coloro disposti al romanticismo ovattato e languido per esprimersi con messaggi di aiuto per la salvezza dell’industria e del futuro economico della Città di Scoglio Olivi. Nel condurre il programma cui hanno partecipato le ballerine di Art Studio, la presentatrice Jelena Vitasović ha rilevato che Pola vive il suo Natale prima di Natale. Tutto magico e fiabesco. L’esatto contrario della realtà socio-economica che sta affliggendo la Città, che si può dipingere come quadro dalle tinte fosche, tutt’altro che illuminato da poetici palloncini.

L’evento ha avuto anche il suo lato benefico. L’incasso proveniente dalla vendita delle lanterne (25 kune cadauna) sarà in gran pate devoluto per le cure della 37.enne polese, Petra Cukon-Sinćić, colpita da osteosarcoma. Una parte minore, invece, verrà stanziata in favore dell’associazione animalista Ruka šapi (Qua la zampa).

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