La metamorfosi dell’ex emporio

Dopo anni di totale trascuratezza e degrado dello stabile ora è in atto un capillare recupero di interni ed esterni. Entro la fine del 2022 verranno messi a frutto ben 130 milioni di kune, facendo tornare bianche e sfavillanti le facciate senza cambiare l’aspetto originario

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La metamorfosi dell’ex emporio

Silenzio. Tutto tace. I fiorai e gli ortolani al mercato sono letteralmente convinti che dentro alle strutture cubiche del vecchio emporio, ultramoderno centro commerciale cittadino degli anni Ottanta e Novanta, meglio noto come Robna kuća, non stia succedendo assolutamente niente. Giacché gli automezzi pesanti entrano ed escono dallo scantinato che dà verso piazza della Repubblica, dalla parte delle bancarelle, sotto i bagolari mormorano con sfiducia che questo sarà un altro proposito campato in aria, un piano di ripresa finito per essere vittima della contingenza economica in decadenza. Invece, non vi è nulla di più falso: la metamorfosi pianificata dal capitale privato investito dalla società progettistica Istria Real Estate di Lussemburgo si sta compiendo, senza arrecare disturbo a nessuno. Fatto rarissimo, se non unico, per un cantiere edile.

Le ultime tracce dell’ex supermercato

Il viavai dei camion

Dopo anni di totale trascuratezza e degrado, gli ambiziosi piani dell’impresario stanno mettendo in campo un miracoloso recupero, sorpresi del fatto che l’emporio non è finito per scorzarsi e marcire del tutto, ma che anzi, nei suoi ambienti interni è stato trovato più in salute di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Entro la fine del 2022 verranno messi a frutto ben 130 milioni di kune, facendo tornare bianche e sfavillanti le facciate con sistema smart wash e sabbiatura, senza cambiare l’aspetto originale dell’architettura. Ma tutto questo arriverà alla fine. Nel frattempo, il coordinatore del progetto Predrag Đorđević comunica che il materiale da risulta estratto dall’emporio è finito per riempire niente meno che oltre 100 camion con più di 2.000 metri cubi di materiale. E altri saranno ancora necessari per smaltire anche gli ultimi scarti (tubature, cavi, strutture divisorie e da soffitto, scalinate, parapetti, pavimentazioni ecc). Assicura che tutto quanto è stato scaricato in zona industriale di Siana, pronto per venire riciclato.

I lavori di saldatura e smantellamento in corso

Minimi interventi architettonici

”I lavori stanno procedendo anche meglio del previsto – così il coordinatore – battendo ogni ruolino di marcia prestabilito. Il progetto è stato adeguato e modificato alle necessità d’intervento architettonico, minime e non visibili e si è provveduto alla legalizzazione di tutte quelle costruzioni e ampliamenti eseguiti senza permesso edile, decenni or sono, all’ultimo piano dell’edificio.” Dagli spazi interni di questo centro commerciale stile anni Ottanta, l’impresa Wart metali ha già estratto pezzo per pezzo tutto l’inservibile, riducendo all’osso gli spazi interni per dare spazio al totale rifacimento. Prevista la costruzione di comodi ascensori, di cui uno panoramico che verrà allestito all’esterno dello stabile, anche in funzione di trasporto fino ai locali di ristoro qualora i medesimi terranno aperto ad orari più lunghi delle rivendite. Mentre lo scantinato (Livello -1), un tempo occupato dalla rivendita di alimentari “Puljanka” sarà adibito a parcheggio, al pianterreno verrà conferita un’immagine particolare, ispirandosi agli empori italiani che subito all’ingresso prevedono negozietti di profumerie, pellame e borsette. Al primo e al secondo piano dovrebbero trovare sistemazione delle botteghe di indumenti e calzature in vendita esclusiva, mentre l’ultimo piano sarà riservato al divertimento, all’intrattenimento (cabaret) e alla ristorazione.

Gli spazi vendita “spolpati” fino all’osso

Come rivelato da Predrag Đorđević, l’interesse dell’investitore è scaturito dal fatto che il settore turistico si è aperto un notevole varco d’ingresso nella Città di Pola e questa posizione in centro, nella frequentatissima zona dei mercati, dentro a un edificio dal quale si apre una singolare panoramica sulla città, è da considerarsi magnifica. L’edificio destinato alla ristrutturazione secondo progetto principale dell’architetto zagabrese Dražen Plevko sarebbe diventato già appettibile per moltissimi commercianti e stando a quanto anticipato supererebbe di più volte gli spazi a disposizione.

Dal tetto dell’ex emporio: un panorama sconfinato

Interni quasi irriconoscibili

In attesa di vedere un giorno il grande ritorno dei negozietti, il coordinatore dei lavori in corso Alex Vencl, ci concede gentilmente una curiosa (e rischiosa) passeggiata nel buio dei corridoi della vecchia “Robna kuća”, dentro agli enormi spazi vendita, pieni di detriti, ridotti a scheletro, dove nulla è più riconoscibile tranne le scale mobili modernissime negli anni che furono, dentro a strutture aggiunte senza permessi di sorta negli anni del disordine edilizio; vicino ad ambienti inondati a lago a causa del tetto che imbarcava acqua subito nei primi anni di costruzione, fino in cima al tetto dove scoppia una visuale sconfinata di tetti e tettoie di Pola. Una cosa è certa, il recupero dell’emporio “Pula” sarà un impresa complessa che sicuramente contribuirà a risollevare questo desolato e depresso angolo di città dalle vetrine imbrattate di polvere, graffiti e vecchia pubblicità ingiallita.

L’incrocio a “X” delle vecchie scale mobili
I resti del soffitto ancora da asportare
L’ala del sottotetto costruita senza permesso edile

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