Rujevica. Come nasce un quartiere

Con i suoi 44 km2 di superficie, Fiume non ha molti margini di manovra in termini di espansione. La vasta area a Ovest della città, offre spunti interessanti per un progressivo sviluppo

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Rujevica. Come nasce un quartiere

I suoi 44 chilometri quadrati stanno decisamente stretti a Fiume, nonostante il calo demografico. In ogni caso, il capoluogo quarnerino con i suoi 108.622 abitanti registrati al Censimento dell’autunno scorso, è densamente popolata, con scarse possibilità di espandersi. Abbiamo 4.237 abitanti per chilometro quadrato, circa il doppio rispetto a Spalato. Oggi, come in passato, può crescere soltanto verso l’alto oppure occupando le poche aree ancora a disposizione, non ancora urbanizzate. Una di queste è quella di Rujevica, che fino a una decina d’anni fa era una lontana periferia dove buona parte dei cittadini di Fiume non aveva mai messo piede, con insediamenti abusivi e zero infrastrutture. Negli ultimi anni, molte cose sono cambiate, ma non è nulla in confronto a ciò che succederà in un futuro non lontanissimo.

 

Dall’estate del 2015, la squadra di calcio del Rijeka disputa le sue partite interne nel nuovo stadio di Rujevica, cuore di un campus in cui cresce il vivaio del club. Lo stadio, inizialmente, veniva definito come provvisorio in attesa del nuovo impianto a sostituire il vecchio “tempio” di Cantrida, tecnicamente superato. Nella zona di Rujevica questo è stato il primo grande intervento urbanistico, attuato contemporaneamente con la costruzione dell’ipermercato “Interspar” e della rotatoria con le ramificazioni da e verso la tangenziale A7, verso il centro e in direzione di Viškovo lungo la strada concepita principalmente in funzione del transito dei camion che trasportano i rifiuti nel Centro regionale per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti di Marišćina.

Per quanto la cosa possa dare un po’ di fastidio, l’intera città è oggi un grande cantiere a cielo aperto. Ci sono luoghi in cui ce ne possiamo rendere conto e altri, lontano dagli occhi, dove non ce ne accorgiamo per niente. Tra le altre cose che a Rujevica dovrebbero sorgere in tempi più o meno brevi, c’è anche la nuova Stazione per il controllo tecnico veicoli dell’Autoklub Rijeka, in sostituzione di quella a Preluca, dove la vecchia struttura che conosciamo verrà… smantellata per dare posto, secondo un nuovo progetto rientrante nel Piano urbanistico generale per attività turistiche, a un porto a secco. Ma questa è un’altra storia della quale torneremo a occuparci. Tornando in zona Rujevica, finora si è provveduto a spianare l’area prevista per ospitare la nuova struttura per il controllo tecnico dei veicoli, con tutti i contenuti collaterali, ma rimangono da risolvere ancora diverse questioni amministrative legate alle licenze. In prossimità della rotatoria, è previsto un’altra opera ovvero l’eliporto con il Centro di Pronto soccorso e la base dell’HGSS, cioè del soccorso alpino. Oggi le operazioni di soccorso e trasporto di malati o infortunati avviene con gli elicotteri militari che non sono sempre disponibili in tempi brevi. La base di Rujevica consentirebbe una copertura per il territorio della Regione litoraneo-montana, dell’Istria e del Velebit settentrionale. Il grande vantaggio di costruire l’eliporto a Rujevica è rappresentato dalla vicinanza delle strutture ospedaliere e delle vie di comunicazione per raggiungerle. Mentre la Regione deve pianificare le modalità con cui finanziare il progetto, valutato intorno ai 35 milioni di kune, la Città pianifica l’edificazione di un nuovo rione, di un centro secondario lì dove ora non c’è nulla.

La struttura dell’Autoklub Rijeka andrà a sostituire quella vecchia di Preluca

Pochi giorni fa sono stati resi noti i risultati del concorso, anonimo nella prima fase, per il Progetto che dovrebbe rappresentare la base per le fasi successive, a partire dalla realizzazione dei documenti di pianificazione urbanistica e architettonica. Al concorso hanno aderito dieci studi di architettura croati tra cui i primi cinque sono stati premiati, nessuno di Fiume. Per la stesura delle bozze per i piani, che verranno poi sottoposti a dibattito pubblico, verrà utilizzato come punto di partenza il lavoro di Karlo Ugarković e del suo studio al quale, oltre al riconoscimento, vanno anche 96.000 kune di premio. L’area interessata dal progetto va dall’Interspar a Est fino al Centro islamico a Ovest, su una superficie di 40 ettari. Il processo di realizzazione sarà lungo e complesso, attuato a fasi, in quanto necessita di tutte le infrastrutture. In questo senso sarà determinante l’interesse degli investitori.

La proposta di Ugarković, che come gli altri partecipanti al concorso, ha dovuto tenere conto delle richieste e dei criteri da parte del DAR (Società degli architetti fiumani). Sono previsti oltre 100.000 m2 di spazi residenziali e circa 120.000 per attività commerciali. La simulazione digitale ci può dare un’idea delle proporzioni e ci fa capire che si tratta, in pratica, di un nuovo quartiere residenziale, con qualche nuovo grattacielo che si fonderà sullo sfondo del panorama della città. Oltre ad averne più di chiunque altro in Croazia, Fiume detiene ancora il record per quanto concerne l’altezza dei grattacieli residenziali. Con 96 metri d’altezza (28+2 piani), i grattacieli in via Čandek 23a e 23b sono i più alti nel Paese. Davanti ci sono la costruenda “Dalmatia tower” (115 metri) e Spalato e PC Strojarska (96,15 metri) a Zagabria, torri che ospitano uffici e contenuti commmerciali, come le altre cinque che in classifica precedono i 5 grattacieli di Rastočine (Š1-Š5), alti soltanto 80 metri.

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