Il ciclo dei rifiuti visto da vicino, un’ora di lezione a Valmade

Gli alunni della SEI «Giuseppina Martinuzzi» in visita al Centro di raccolta

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Il ciclo dei rifiuti visto da vicino, un’ora di lezione a Valmade
Gli alunni della Martinuzzi al Centro di Valmade. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Non una settimana bianca e nemmeno una “azzurra” al mare, ma un tuffo nella realtà poco poetica della gestione dei rifiuti e della salvaguardia ambientale. È questa l’operazione compiuta ieri dalla scolaresca dell’elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, reduce dalla visita al Centro di riciclaggio di Valmade, al civico 38, gestito dall’Herculanea e alla stessa area dell’impresa municipale con il suo grande parco macchine piazzato davanti a un’estesa panoramica fatta di contenitori colorati a seconda delle regole del riciclo. Grazie all’iniziativa cittadina del programma “Cambia tendenza, fai la differenza”, l’educazione ambientale risulta così essere impartita direttamente sul posto dove nulla profuma e offre occasione di trastullo, ma dove i rifiuti vengono… selezionati per essere inviati altrove a riprendere vita o ad acquistare una diversa forma e utilità. La visita guidata attraverso il grande cortile destinato allo stoccaggio e alle operazioni di differenziazione e compressione dell’immondizia si è dimostrata sicuramente un’esperienza unica non solo per tutti gli alunni delle classi quarte e per quelli delle quinte che frequentano le ore di educazione civica, ma anche per gli insegnanti accompagnatori che hanno potuto vedere dal vivo come funzionano gli anelli più essenziali e iniziali della raccolta differenziata. Partecipi all’esperienza il direttore della scuola Luka Brussich, affiancato per l’occasione dal vicesindaco di Pola in quota CNI Bruno Cergnul e dalla consulente dell’assessorato alle Attività sociali e i giovani, Lena Radunić.

Al bando le dicerie malefiche secondo le quali sarebbe tutta una messa in scena per cui ogni tipologia di rifiuto da riciclo finirebbe introdotto in una medesima mastodontica saccoccia da seppellire. I ragazzi accompagnati, in sicurezza, nel percorso che i rifiuti da riciclare compiono una volta consegnati in loco, hanno potuto appurare come si fa prima di tutto a caricare e scaricare, nonché depositare ogni cosa nel contenitore previsto, tenendo conto dell’imperativo più importante che i gestori si sono dati: impedire gli accumuli scriteriati, lo scarico del pattume in natura e la creazione di depositi selvaggi inquinanti. Quest’autentica lezione all’aperto, che non sarà certo seguita da interrogazione e verifica del sapere è stata impartita in via eccezionale in lingua italiana dallo stesso direttore dell’impresa, Robi Fuart, che si è cimentato a spiegare dove vanno convogliati i rifiuti e tanto di impressionanti operazioni meccaniche compiute dagli automezzi specializzati davanti agli occhi dei ragazzini. Non vi è ombra di dubbio che diverranno piccoli ambasciatori della salvaguardia ambientale nel tornare a casa e spiegare ai propri genitori l’importanza del centro di Valmade, perennemente pronto a ritirare i contingenti di materiale da scarto dai cittadini senza pretendere un indennizzo (basta esibire la carta d’identità) e ciò tutti i giorni, eccezion fatta per la domenica, dalle ore 8 alle 18.
D’altra parte, si è appreso che, se lo studio a scuola si ripaga con l’ottimo profitto, la diligenza del cittadino che “fa la differenza” viene premiata dall’Herculanea, con il diritto allo sconto sulla bolletta mensile dello smaltimento rifiuti. Il principio della gratifica è il medesimo. E se la scuola ha le sue regole di buona condotta, anche a Valmade vanno osservati determinati comportamenti. Ecco qualche esempio utile: prima di venire depositati, i rifiuti devono essere selezionati; il materiale da risulta può finire scaricato, ma non in contingenti infiniti; i rifiuti pericolosi (sostanze chimiche, pesticidi e altro) si accettano soltanto se fatti recapitare dentro a imballaggi originali, al fine di una corretta identificazione e successivo smaltimento; il rifiuto verde da sfalci e potature va introdotto nei contenitori giganti per mezzo della gru. E via risolvendo il rebus dei mini-maxi cassonetti e della loro destinazione d’uso. Scoprire le tipologie di rifiuti, quanti ne vengono raccolti e gettati, dove finiscono e a che cosa servono è un momento informativo che ha appassionato e reso ancor più consapevoli i nostri ospiti dell’importanza della raccolta differenziata e dei comportamenti virtuosi che tutti dovrebbero mettere in atto per combattere inquinamento e cambiamenti climatici. Osservando le manovre compiute da operatori qualificati e con esperienza, i ragazzi sono entrati nel mondo produttivo del ciclo dei rifiuti alla scoperta di quello che è un primo passo fondamentale dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. “La mia famiglia ha acquistato un divano nuovo. Che fine farà il mio divano vecchio?” Ed ecco rivelato l’arcano sulle modalità di smaltimento e i destini che capitano al legno, ai tessuti e alle molle in altre parti di Croazia o d’Europa nell’ambito dei comparti di un’ industria specializzata in nuovi cicli produttivi. In fin dei conti gli scolari della Martinuzzi rientrano in quella categoria di giovani cittadini che rappresentano la vera risorsa da sensibilizzare per poter preservare e migliorare l’ambiente e la città di oggi e di domani. Per tutti loro, infine, un premio didattico: l’albo da colorare “Cambia tendenza, fai la differenza” che ora è stato tradotto in lingua italiana, al fine di implementare sempre meglio l’omonimo progetto cittadino, che stavolta ha coinvolto la Martinuzzi nella mini escursione didattica tutta gratuita e supportata dal trasporto bus organizzato dalla ditta Pulapromet. Poesie dedicate all’ambiente e recitate a Valmade dai ragazzi hanno voluto gratificare il pubblico impegno.

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