Sopić: «Regaliamoci questa Coppa»

Perso il testa a testa con la Dinamo in campionato, il Rijeka guarda con fiducia alla doppia sfida con gli zagabresi che mette in palio il Sole di Rabuzin. Domani (ore 19) la gara d’andata in casa dei neocampioni. L’allenatore Željko Sopić chiede alla squadra di rialzare la testa e fare felici tutti

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Sopić: «Regaliamoci questa Coppa»
L’allenatore Željko Sopić suona la carica. Foto: Igor Kralj/PIXSELL

R ialzare la testa e provare a chiudere la stagione con un trofeo, il Sole di Rabuzin. Domani, con inizio alle ore 19, il Rijeka è atteso dalla finale d’andata di Coppa Croazia in casa della Dinamo, da qualche giorno riconfermatasi campione nazionale proprio a danni dei fiumani. Quest’ultimi muoiono dalla voglia di rivincita e quale migliore occasione di una doppia sfida che mette in palio il secondo trofeo nazionale per importanza. La Dinamo, inutile negarlo, si presenta all’appuntamento da favorita, ma il Rijeka ha dimostrato di poter lottare alla pari. Tuttavia, non basta figurare bene, per la festa finale bisogna far gol e vincere. Tutto il resto, inclusa l’“impressione artistica”, passa in secondo piano.

«Al Maksimir bisogna fare gol»
“Inutile dire che ci aspettano due partite molto impegnative – dice alla consueta conferenza stampa l’allenatore zagabrese sulla panchina dei quarnerini, Željko Sopić –. Loro sono in una serie positiva, mentre noi siamo reduci da tre sconfitte di fila. Pazienza, è il momento di voltare pagina e cercare di figurare il meglio possibile per regalare alla società, ai tifosi e alla città la Coppa Croazia. Sono convinto che la scialba prestazione di Varaždin non lascerà più di tanto il segno. Siccome si gioca con la classica andata e ritorno, e vale la regola del doppio gol in trasferta, al Maksimir scenderemo in campo con la chiara intenzione di provare a segnare una rete. D’altronde, se vogliamo avere qualche occasione nel retour match di Rujevica dobbiamo strappare un risultato positivo a Zagabria, questo lo possiamo dare per scontato”, analizza Sopić, che poi si lascia andare a un giudizio personale.

Assurdo giocare due partite
“A prescindere dal fatto di allenare il Rijeka o qualunque altra squadra, in Croazia o in Europa, sono dell’avviso che la finale di coppa nazionale dovrebbe essere una gara secca. Parliamo pur sempre di una festa nazionale del calcio. Perché lo penso? Per dare una chance alla squadra nominalmente più debole. Lo ripeto, questo non ha assolutamente a vedere con il Rijeka. Ho guardato per caso giorni fa la finale di Coppa di Polonia tra Wisla e Gornik: in una doppia sfida il Wisla non avrebbe avuto molte occasioni, così invece, grazie alla finale secca, hanno vinto il trofeo. Però è una mia opinione personale e, giusta o sbagliata che sia, ci tengo a dirla. In quanto alla regola del gol in trasferta non so proprio cosa dire in merito. Hanno deciso così e dobbiamo accettarlo. Il motivo non lo capisco. Alla fine dirige Bel e non un arbitro straniero? Sapete benissimo che non commento questo tema e rimarrò coerente a sé stesso finché sarò vivo. Tuttavia non vedo alcun problema, credo che in una partita come questa anche l’arbitro, croato o straniero, ci tiene a fare bella figura e mantenere alto il proprio nome. Non cerchiamo il pelo nell’uovo senza un valido motivo”.

(Non) è un trofeo di… scorta
Il campionato è ormai acqua passata e per quanto il boccone sia amaro da inghiottire aggiudicarsi la Coppa potrebbe mitigare un po’ la cocente delusione. “Daremo il massimo per chiudere la stagione in bellezza, con un trofeo. Lo so che c’è amarezza per l’occasione persa in campionato, ma la Coppa Croazia è pur sempre una competizione che ha il suo specifico peso – aggiunge Sopić –. Non possiamo far finta di niente in merito alle tre sconfitte di fila e dobbiamo essere realisti dicendo che la Dinamo ha meritato, però resta il fatto che sia a Rujevica che al Maksimir, nella gara persa per 1-0, abbiamo dimostrato di poter tenere testa all’avversario. A Fiume siamo stati anche superiori per buona parte dell’incontro, ma il risultato non ci ha premiati. Io penso sempre positivo e credo che la squadra abbia mantenuto alto il livello di fiducia e autostima. Andiamo a Zagabria pronti e decisi a dare battaglia alla Dinamo”.

Dilaver in forse, in porta Zlomislić
Le ultime uscite non hanno lasciato più di tanto conseguenze per quanto concerne il bollettino medico. “L’unico che accusa qualche piccolo fastidio è Dilaver. Il tallone continua a far male, soprattutto se messo sotto sforzo. È un problema che si trascina ormai da tempo, se non erro dalla gara di Velika Gorica. Sono certo che Dilaver sarà pronto per la sfida del Maksimir”, fa sapere Sopić, che poi conferma: “In porta ci sarà Zlomislić. Abbiamo deciso così a inizio stagione e io non sono certo il tipo che si rimangia la parola data. Martin ha parato nei sedicesimi di finale, negli ottavi e poi via via sino alla finale. Secondo voi cosa dovrei fare io adesso? Fare magari giocare qualcun altro al posto suo? Quando fai delle scelte le rispetti e le difendi. Non importa se parliamo di Zlomislić, Labrović o che ne so io chi. Eppoi non vedo onestamente il motivo per il quale Zlomislić non dovrebbe parare nella doppia finale”.

Code alle biglietterie
A giudicare dalle code alle biglietterie del Maksimir e di Rujevica, la finale d’andata si giocherà in un ambiente degno di tale importanza. La Dinamo ha fatto sapere che tagliandi per il settore nord, quello dei Bad Blue Boys, non ce ne sono più a disposizione. Siccome la questura della capitale ha definito la partita ad “alto rischio per la sicurezza”, per i tifosi del Rijeka non c’è la possibilità dell’acquisto dei biglietti oggi e domani. Ieri era l’ultimo giorno per farlo e per questo motivo dalle 16 si sono registrate code di diverse decine di metri. Fino a ieri erano stati venduti circa 1.100 tagliandi.

«L’Atalanta ci darà una mano»
“Oltre al Rijeka, al momento sono un grande tifoso… dell’Atalanta. Del Rijeka in quanto è la squadra che alleno, dell’Atalanta perché dal suo piazzamento dipenderà l’inizio del nostro cammino in Europa la prossima stagione. Non è lo stesso partire nel primo turno preliminare o nel secondo, 15 giorni dopo. Ho guardato la gara dei bergamaschi con la Roma e c’è da essere ottimisti. Anzi, sono convinto che inizieremo il nostro percorso il 25 luglio. Giocano benissimo, hanno qualità tecnica, forza fisica e una voglia matta di andare in Champions”. Per chi non sapesse, se l’Atalanta andrà in Champions “libererà” un posto in Europa League e il Rijeka ne beneficerà in quanto a ranking UEFA

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