I giovani d’oggi sono stanchi e insicuri

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I giovani d’oggi sono stanchi e insicuri

“A volte dobbiamo imparare nove materie in una sola settimana… Troppa è la pressione su noi allievi… Ho letto da qualche parte che gli scolari di oggi sono sottoposti a livelli di stress come gli assistiti nei manicomi di una volta… Certe informazioni sono del tutto irrilevanti per la vita, ma noi dobbiamo impararle a memoria… Ci chiedete se ci sentiamo OK? Stiamo bene di testa e non solo di fisico? Ebbene, molti dei miei coetanei soffrono sintomi di depressione e stanno facendo del male a sé stessi. A loro andrebbe chiesto di sfogarsi, dato un appoggio, altrimenti se non riusciranno a esprimere il proprio malessere, finiranno per subire conseguenze per tutta la vita…” Sono pensieri diretti non appaganti, ma di critica nei confronti degli adulti e delle loro aspettative, Saranno anche valutazioni metaforiche e spropositate, ma i giovani adolescenti, per quanto irritabili, eccessivi, aggressivi, pigri… ingestibili non mentono, o almeno non ancora. Sanno ancora esternare il proprio stato d’animo in chiave genuina, divenendo spie di uno stato di salute e di un umore collettivo che purtroppo può destare preoccupazioni. Il rendimento scolastico, in troppi casi, cala vertiginosamente, mentre aumentano le rispostacce e le liti in famiglia e in certi casi si degenera nel comportamento deviante. Che cosa succede? Succede che gli ex bambini “fioriscono”, transitano dall’infanzia all’età adulta a suon di scossoni, ma è anche una fase della vita straordinaria, caratterizzata da un potenziale che non avrà più uguali nel corso della vita. I commenti succitati dovrebbero far riflettere e responsabilizzare gli adulti, genitori e professori di scuola, perché non sono un’invenzione, ma citazioni attinte dall’Analisi dei comportamenti a rischio e del consumo di stupefacenti negli scolari delle elementari e delle medie-superiori della Regione istriana”.

Coinvolte 54 scuole dell’Istria

Si parla del progetto di ricerca svolta su territorio istriano nel corso del 2017 e 2018 dall’Istituto di salute pubblica, in collaborazione con l’esperto in materia, prof. Petar Bezinović, consulente scientifico dell’Istituto di ricerche sociali di Zagabria, assieme a Helena Mitrović e Velimir Todorović. Presentando i risultati di questa ricerca il prof. Bezinović ha lanciato un monito a chiare lettere: l’intero nostro sistema scolastico “non stimola lo sviluppo emozionale, sociale e culturale nei giovani individui, ma preme esclusivamente sullo sviluppo cognitivo e fisico. Contano i voti, le percentuali del sapere, i risultati del test di fisica, di quello di matematica…” Merita a questo punto estrapolare i dati rilevati dall’indagine che ha avuto per scopo quello di fornire alle istituzioni scolastiche in Istria, una base per un programma di prevenzione della salute mentale e dei comportamenti devianti nelle scuole. Il questionario in versione web è stato inoltrato nelle aule d’informatica di 33 scuole elementari per 620 alunni delle VII e VIII classi, e in quelle di 21 scuole medie superiori per 1.205 allievi. Diversi sono gli aspetti divenuti oggetto di ricerca: dipendenze, salute mentale, utilizzo degli smartphone, tempo libero, rapporti con i coetanei, gioco d’azzardo, esperienze con la scuola, opinione di se stessi e percezione del loro futuro. Risultano interessanti alcuni dati rivelatori di benessere/malessere, buona regola/trasgressione, docilità/ribellione.

Si fuma già nelle elementari

Capitolo dolente del consumo di sostanze che provocano dipendenze. Sigarette. Il 22,5 dei ragazzi maschi prova il fumo già nelle scuole elementari: il 6,6 p.c. brucia sigarette con regolarità, il 13,5 in via sperimentale e il 13,5 per cento saltuariamente. Il 3,3 p.c. delle ragazze fuma con costanza, il 14,5 lo fa per provare, il 2,1 per cento saltuariamente. Le percentuali toccano livelli rovinosi nei… cortili delle scuole medie superiori e il primato passa alle adolescenti: è alle prese con il fumo addirittura il 56,7 per cento delle intervistate. Il 26,4 fuma con regolarità e dunque hanno già sviluppato dipendenza, il 9,8 per cento lo fa saltuariamente, il 20,5 sta sperimentando il tabacco. Resta un 43,3 per cento di non fumatrici. Nei ragazzi, risulta che il 19,8 fuma costantemente, il 7,5 occasionalmente, il 18,4 per cento solo per provare. I non fumatori sarebbero rappresentati da un 54,4 per cento.

Bevono tre giovani su quattro

E veniamo all’alcol. Consumatori di “innocua” birra? Già alle elementari e, soprattutto, poi nelle medie superiori i più bevitori sono i ragazzi (consumo costante al 16 p.c., saltuario al 30,8 p.c.) che le ragazze (costanti al 5,4 p.c., saltuarie al 25 p.c.). I superalcolici, invece, sono quelli che da anni continuano a lanciare campanelli d’allarme alle medie superiori: il consumo costante si attesta nel caso del 6,8 p.c. dei ragazzi e del 4,5 p.c. delle ragazze, quello saltuario nel caso del 32,8 per cento dei ragazzi e del 35,9 per cento delle ragazze. Resta un 38, 2 per cento di sperimentatrici e di un altro 34,4 per cento di sperimentatori. I totalmente astemi sono il 21 p.c. (ragazze) e il 26 p.c. (ragazzi).

La marijuana nelle medie

Il vizio dello spinello ovvero della marijuana alle medie. Il 25 per cento dei ragazzi e il 26,1 delle ragazze ha avuto approcci ravvicinati, per alcuni fin troppo ravvicinati: il 4,5 p.c., dei ragazzi e il 3,7 p.c. delle ragazze consuma spinelli regolarmente; un altro 5,3 per cento di ragazzi e un 5,6 p.c. di ragazze lo fa in maniera occasionale, mentre il 15,2 p.c. dei ragazzi e il 16,8 p.c. di ragazze prova la marijuana in via sperimentale. Il consumo di droghe (sedativi, inalanti, anfetamine, allucinogeni, cocaina, eroina, metadone, varie sostanze sintetiche), tra la popolazione intervistata è presente in percentuali che nelle elementari vanno dal 0,3 al 3,5 per cento e alle medie dal 0,9 al 3,8 p.c.

La paura di sbagliare

Capitolo paure. Temo di dire o di fare cose sbagliate: il 48 p.c. delle ragazze e il 23,9 p.c. dei ragazzi alle elementari; il 52,5 p.c. delle ragazze e il 25,7 p.c. dei ragazzi alle medie. Paura di non essere accettati alle medie: il 33,5 p.c. delle femmine versus l’11,6 p.c. dei maschi. Preoccupazione che gli altri noteranno i miei difetti: 31,7 p.c. le allieve, 10,3 p.c. gli allievi. Paura di avere insuccesso a scuola: 54,3 p.c. le ragazze, 30,1 p.c. i ragazzi. In allegato alle paure ed anche alla noia, delle alte percentuali di fughe saltuarie dalle interrogazioni, dai controlli e dalle lezioni in generale (30-40 p.c.).

Dipendenza da telefonino

Capitolo ossessione da smartphone. E qui il fenomeno è mondiale e insanabile. L’Istria non si salva: La famosa generazione Zeta, i Post-Millenials non ricordano un mondo privo di tecnologie. E il dramma della dipendenza da smartphone si consuma principalmente alle medie-superiori. Il 48 p.c. delle ragazze e il 29,4 p.c. dei ragazzi ammette di trascorrere oltre 4 ore al giorno attaccato al telefonino. La percentuale è irrilevante o nulla per coloro che non lo usano, il 21 p.c. (ragazze) e il 16,4 p.c. (ragazzi) si trattengono 3 o 4 ore, il 19,1 (ragazze) e il 29,2 p.c. (ragazzi) 2 o 3 ore. Ammettono in grandi percentuali di essersi trattenuti sul cellulare più a lungo di quanto voluto, di non aver svolto i compiti per esse stati attaccati al medesimo, di avere la mania di controllare ogni avviso o comunicazione, di non poter vivere senza l’aggeggio in parola e di diventare irrequieti se non è subito sottomano… Un discorso analogo vale anche per l’(ab)uso di Internet.

Aggressioni e maltrattamenti

Capitolo aggressione e maltrattamenti. Beata sincerità. Alle scuole medie-superiori ammettono di insultare gli altri (dal 45 al 51 p.c.), di riconoscere l’aggressività nei propri compagni (dal 41 al 55 p.c.), di bestemmiare e far chiasso in pubblico (dal 39 al 41,9 p.c.). Viceversa, sentono di essere oggetto di pettegolezzi e maldicenza (dal 49,4 al 61,6 p.c.), di scherno (dal 30,4 al 36,2 p.c.), di venire “omaggiati” da nomignoli offensivi (dal 13,2 al 21,8 p.c.), di venire minacciati da botte (dal 5,3 al 12,3 p.c.) e di finire aggrediti (dal 4,4 al 14,2 p.c.).
Nessuna di queste cifre va ritenuta di secondaria importanza e l’intera ricerca è invitata meditare.

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