Dignano. Romina Bilić si dimette dal Consiglio

La presidente dell’organo collegiale ha rassegnato ufficialmente le dimissioni «per motivi personali»

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Dignano. Romina Bilić si dimette dal Consiglio
L’ormai ex presidente del Consiglio cittadino di Dignano Romina Bilić. Foto: Carla Rotta

Grazie, arrivederci. Romina Bilić, presidente del Consiglio municipale dignanese rinuncia all’incarico. Ieri ha rassegnato ufficialmente le dimissioni, per motivi personali. A tre anni esatti dalla seduta costitutiva del Consiglio municipale dignanese, svoltasi in piazza, il 10 giugno 2021.

“Ringrazio tutti per il lavoro svolto finora e la collaborazione in questi tre anni di mandato. Per me è stato un onore e un piacere contribuire alla crescita della nostra città e della comunità locale. Di nuovo, grazie per la fiducia e la collaborazione. Vi auguro molti successi nei progetti e nelle sfide a venire”: con queste parole Bilić lascia l’incarico. Che adesso grava sulle spalle dei vice, che sono, lo ricordiamo, Pietro Demori ed Edin Bešić. Quest’ultimo nominato grossomodo un anno fa, dopo che il consigliere Denis Sgagliardi – vicepresidente del Consiglio fin da subito a fianco di Demori – aveva lasciato la Lista indipendente di Edi Pastrovicchio.
Ennesimo terremoto, questo, nel Consiglio cittadino. Che, lo ricordiamo, era partito con una maggioranza comoda e tranquilla. Più o meno un anno fa (si era agli inizi di luglio), l’indipendente Sgagliardi aveva lasciato la Lista di Pastrovicchio, senza peraltro inficiare la maggioranza. L’adesione di Edi Pastrovicchio al partito Republika, agli inizi dell’anno (o fine del 2023; a volte le notizie prendono la strada più lunga) aveva aperto allo scontento di quanti partiti indipendenti tali avrebbero voluto restare fino alla fine del mandato. Il fatto che ad abbandonare la nave in navigazione per primo sia stato proprio il capitano aveva causato la rottura delle paratie: prima se ne erano andati due consiglieri provenienti dall’SDP e poi via via si erano defilati anche alcuni indipendenti. Dall’inizio dell’anno il Consiglio non ha più maggioranza. Paradossalmente, si potrebbe dire che la maggioranza sia d’opposizione. Lo si è visto in alcuni frangenti nei quali semplici proposte del sindaco di inserire qualcosa all’ordine del giorno si erano frantumare contro il muro dei no dell’intero Consiglio. E si era chiaramente visto che anche il dialogo tra il numero uno dell’amministrazione e la presidente del Consiglio ormai si era inacidito. Alle elezioni manca più o meno un anno. Come ci si arriverà?

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