CP521, un Centro al servizio dei cittadini

Anziani, disabili, disagiati, senzatetto, tossicodipendenti, gente alla deriva: le fasce più deboli hanno ora un recapito in più dove rivolgersi per qualsiasi tipo di problema. Ubicato in via Zagabria 18 è nato su iniziativa del Municipio e in partenariato con la sezione polese della Croce rossa, la Società degli invalidi dell’Istria meridionale e quella regionale dei distrofici. Obiettivo dichiarato: aiutare i più fragili

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CP521, un Centro al servizio dei cittadini
Via Zagabria 18: il Centro di sostegno abita qui. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

“Tanto di cappello a chi vi ha… inventato!”: queste le parole di una signora che non è riuscita a notificarsi per tempo debito per effettuare una mammografia in Radiologia all’Ospedale di Pola e alla quale, nel giro di soli cinque minuti è stato subito riservato l’appuntamento per l’esame diagnostico indispensabile. I miracoli (anche infilandosi dentro allo sconclusionato sistema d’assistenza sanitaria), succedono eccome. E a compierli, in caso di necessità più o meno estrema e umana disperazione, ma anche senza impellente, esagerato bisogno, è il Centro di supporto CP521 di Pola, che risponde allo 052/521-522 (ogni giorno feriale dalle 8 alle 20). È un servizio previdenziale, a momenti anche salvavita, che esiste da poco, e che davvero rischia di farsi esagerata pubblicità, talmente è utile dopo essersi messo completamente al servizio dei cittadini, di quelli delle categorie più fragili soprattutto: anziani, invalidi, disagiati, senzatetto, tossicodipendenti, gente alla deriva. L’aiuto, o come minimo più di una buona parola, non vengono negati ad alcuno. Sostenere, ascoltare, risolvere e indirizzare sono procedure d’obbligo messe in atto da questo Centro-consultorio, contattabile non solo telefonicamente, ma anche direttamente al civico 18, di via Zagabria, nato su iniziativa della Città e in partenariato con la Croce Rossa cittadina, la Società degli invalidi dell’Istria meridionale e la Società istriana dei distrofici.

Un sostegno per tutti
Ogni cittadino ha dei bisogni impellenti da affrontare e figurarsi un anziano, un non abbiente o disoccupato, persone sole di salute cagionevole, che diventano troppo spesso vittime innocenti di una società complicata, digitalizzata e burocratizzata fino all’estremo, dagli uffici, dagli ambulatori e servizi spesso irraggiungibili e non disponibili, di una comunità che pone mille ostacoli alla possibilità di trarre beneficio da legittimi diritti a garanzia di un’esistenza umana serena e dignitosa. Ebbene il Centro di supporto CP521 non è stato ancora scoperto… su larga scala, esiste appena dallo scorso novembre, quando è stato attivato con soldi europei (Fondo sociale nella misura dell’85 per cento) e statali (del 15 p.c.) pari a oltre 330mila euro e ha già avuto un bel da fare e salvato d’impaccio ben 60 persone, cui è stato prestato aiuto concreto sia in termini di tempo sia di energie investite, per non dire delle centinaia e centinaia di chiamate telefoniche mediante quali si è riusciti a trovare infinite soluzioni ad hoc. E qui la statistica si perde.

Perfezionamento delle abilità
Ad attendere presso questo Centro d’ascolto vi sono tre professioniste: Zuzana Hoti Radolović, in qualità di coordinatrice e in rappresentanza della Società degli invalidi fisici della Bassa Istria, Dunja Milin, dell’organizzazione cittadina della Croce rossa e Ivana Peršić, della Società istriana dei distrofici. Persone di consolidata esperienza nel campo assistenziale e nel lavoro con la gente in difficoltà, che rispondono con voce amica, gratuitamente, con massima discrezione per ascoltare i bisogni del prossimo. “Pur vantando molte abilità acquisite attraverso le nostre mansioni professionali – ci racconta a questo punto Zuzana Hoti Radolović – l’impegno assunto ci sta mettendo davvero alla prova e ci fa giocoforza apprendere e assimilare nuove competenze di giorno in giorno, fino a perfezionare le abilità acquisite durante un lungo corso preparatorio, che era stato portato avanti dalla supervisione professionale di Svijetlana Prkić e a generare un vero e proprio Protocollo di lavoro”. Si apprende che la tipologia di servizi in offerta va in più direzioni, dal concreto al supporto psicosociale, al punto che già il solo ascolto diventa un antidoto per il senso di solitudine profonda dettata spesso dalla superficialità dei rapporti quotidiani, motivo di piccole e grandi crisi che si generano durante il corso della vita.

Un mare di problemi
Che la relazione telefonica, ma anche diretta in quest’ufficio – che la Città ha ristrutturato allo scopo per un investimento di 32mila euro – sia utile a ristabilire un contatto tra i cittadini e il mondo che li circonda con un mare di problemi, lo dimostra la curiosa lista delle faccende per le quali la gente si rivolge al Centro CP521. A parte la donna piombata dalla strada, tutta smarrita per il fatto di non avere saputo come riottenere il beneficio dell’assistenza sanitaria, c’era stata anche un’anziana colta dal totale sconforto dopo avere visto le cifre stellari della bolletta della luce. E qui, dopo dettagliata verifica matematica e una volta appurata l’esattezza del dovuto c’era stato eccome bisogno di conforto.
“I motivi per cui la gente si rivolge a noi sono i più disparati – rivela la coordinatrice del Centro – e possiamo fare una cernita tra quelli che risultano essere i più frequenti. Tante sono le persone rimaste prive dell’assicurazione sanitaria, per non essersi notificate in tempo presso l’Ufficio di collocamento al lavoro una volta perso lo status di studenti o lavoratori, e numerosi sono quei cittadini da noi sostenuti che, grazie all’ottenimento dello status di non abili al lavoro tramite la Regione istriana, sono riusciti ad ottenere l’assicurazione di base e quella aggiuntiva tramite l’istituzione previdenziale per la sanità”.

Le attività inclusive
“La gente chiama, poi, per ottenere aiuto nelle questioni legali e patrimoniali che noi indirizziamo alla Clinica legale di Zagabria, fornendo orari e termini della loro presenza a Pola – spiega Zuzana Hoti Radolović –. Purtroppo, vi sono molti pensionati, vedovi/vedove ancora giovani che soffrono la condizione depressiva e ai quali si suggeriscono servizi assistenziali e attività inclusive. Come ad esempio il Club dei pensionati ai Giardini, la società dei camminatori KRUPP. Si rivelano parecchio utili le informazioni circa l’ottenimento di ausili ortopedici, quelle relative alla riabilitazione professionale per aiutare le persone a ottenere la giusta categorizzazione del loro grado e tipologia d’invalidità e il loro successivo inserimento nella lista della disoccupazione come potenziali candidati per un reimpiego. Siamo, quindi, riusciti ad aiutare coppie di anziani invalidi a ricevere l’indennità sociale a titolo di prestazione di servizio assistenziale a domicilio ed anche alcuni pazienti oncologici. Si figuri, ci siamo imbattuti in un caso assurdo: una donna, ha attraversato da sola tutto un calvario di lotta contro il cancro al seno, per poi scoprire da noi l’esistenza del club GEA…”
In tutto questo oceano di vicissitudini umane, vi è tanto smarrimento da parte di coloro che cercano di rendersi meno pesante l’esistenza quotidiana. Apprendiamo direttamente dal Centro CP521, che la nuova legge sull’assegnazione di una percentuale della pensione familiare a chi è rimasto vedovo, sta suscitando un’interesse enorme. “Ringraziamo l’Istituto nazionale per l’assicurazione pensionistica, HZMO – così Zuzana Hoti Radolović – per averci fornito indicazioni dettagliate in merito, con cui possiamo supportare gli anziani a far valere i loro diritti. Il nostro unico timore è quello di vedere aumentare la richiesta del pubblico al punto da trasformarci, pure noi, in sportelli statali talmente oberati da richieste, da non essere in grado di instaurare un rapporto umano. Tuttavia siamo soddisfatti, finora si può continuare a lavorare in tutta normalità”.

A volte il rimedio non esiste
Altre faccende sbrigate al Centro? “C’è stato, per esempio, l’aiuto organizzativo prestato alla famiglia per portare a scuola un figlio affetto da handicap – racconta la responsabile – abbiamo dato indicazioni per registrare la residenza e il soggiorno; per richiedere sostegni sociali ai cittadini privi di fonte di sostentamento e famiglie con più figli al seguito; per l’assegnamento di assistenti domiciliari agli anziani tramite la Croce rossa di Pola; per indirizzare i difensori croati nelle istituzioni adatte a fornire loro un aiuto di natura psico-sociale. Qui incluse le richieste di informazione circa la disponibilità d’accoglienza delle case per anziani. E, in detto caso, è cosa risaputa che il rimedio, purtroppo, non esiste”.
Il Centro che risponde alle chiamate da tutta l’Istria meridionale, gode dei sostegni UE fino alla fine di maggio e la Città di Pola ha già assicurato i fondi indispensabili al proseguimento del progetto contando sui contributi delle unità locali limitrofe. Il grande punto di forza di quest’attività è rappresentato da uno stretto rapporto di collaborazione con oltre 200 istituzioni pubbliche e private, fino ad avere creato una piattaforma informatica con gli indirizzi e i contatti indispensabili. In questo momento i collaboratori del centro stanno visitando tutte le Città e i Comuni della Bassa Istria per contattare più da vicino i cittadini che necessitano di un sostegno.

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