Bagno di Stoia. Inizia il recupero

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Bagno di Stoia. Inizia il recupero

Prima proclamato “rudere”, poi definito irrecuperabile causa le strutture dal cemento armato completamente corroso e arrugginito, dichiarato patrimonio culturale intoccabile, oppure da demolire fino in fondo e da ricostruire tale e quale di sana pianta, quindi divenuto oggetto di riflessioni in merito all’eventuale applicazione di materiali costosissimi al punto da non poter contare sul loro acquisto: in merito allo stabilimento balneare di Stoia, il bagno più amato dagli italiani di Pola, è stato detto di tutto e di più. Anche il possesso statale su di un piccolo appezzamento di terreno nell’area rivierasca era stato indicato come ostacolo di procedura per salvare le strutture sempre più condannate al deperimento. E il degrado ha raggiunto l’apice, tanto da pensare che tutto sarebbe stato “affidato” all’incuria del tempo, lasciandolo semplicemente crollare. Invece, ecco la sorpresa, alla fine dell’estate dell’Anno Domini 2018. Con domani martedì, contando sulla presenza di bagnanti ormai ridotta al lumicino e al calo dei soggiorni nel vicino campeggio di Stoia, comincia il recupero dello storico bagno di stile “navy”, realizzato ancora nel lontano 1936 su progetto dell’architetto polese Enrico Trolis. Sarà un intervento della durata di 90 giorni, che a osservarlo da vicino fornirà la risposta sul quesito fondamentale: in che misura sarà possibile rivitalizzare una struttura definita inguaribile e che si sarebbe potuta salvare qualche decina di anni fa con poca spesa finanziaria? All’impresa edile Izgradnja Popovački di Pola, l’arduo incarico di far resuscitare tanto di “carcassa” architettonica risolvendo il grave problema della stabilità statica (terrazza a forma navale in primis), effettuando la sostituzione delle strutture del soffitto, trovando un rimedio ai guai della copertura del tetto piatto e del sistema di scolo, con interventi minimi all’interno dello stabile principale.

I lavori verranno attentamente vigilati dall’ufficio ministeriale di Sovrintendenza del patrimonio storico con sede a Pola, essendo lo stabilimento iscritto nel registro patrimoniale dei beni storici della Repubblica di Croazia. Va segnalato che nel corso dell’anno passato la Città aveva effettuato la stesura della documentazione progettistica per il recupero e dell’elaborato delle ricerche geo-meccaniche. La rinascita di Stoia verrà supportata da fondi ministeriali e la dinamica dei lavori verrà definita strada facendo dagli esperti conservatori. Sulla base del concorso pubblico del Ministero della Cultura è pianificato un recupero del valore complessivo di circa mezzo milione di kune, di cui 70mila rappresentano l’attuale contributo ministeriale.

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