Acquario doppiamente «Amico del mare»

La certificazione della WSO è stata consegnata ieri alla struttura in quanto tale e al Turtle Rescue Center

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Acquario doppiamente «Amico del mare»
Karin Gobić, Milena Mičić, Paolo Bray e Roberto Lombardi. Foto: DARIA DEGHENGHI

Che l’Acquario di Pola fosse amico del mare, lo sapevamo. Ora lo è di nome e di fatto grazie a una certificazione di qualità internazionale. Ieri la fortezza austroungarica di Verudella e la vicina Batteria di San Giovanni hanno ricevuto numerose autorità e ospiti in occasione della consegna del certificato “Friend of the Sea” (Amico del mare), rilasciato dall’Organizzazione mondiale di sostenibilità con sede in Italia, a Milano. La World Sustainability Organization (WSO) è un’S.r.l. che certifica aziende attive nei settori della pesca, della maricoltura, della lavorazione del pesce e – di recente – dell’acquaristica. Il suo fondatore e direttore, Paolo Bray e il biologo marino, Roberto Lombardi, si sono uniti ieri allo staff dell’Acquario polese per una piccola ma deliziosa cerimonia di consegna di ben due certificazioni di qualità: la prima all’Acquario come tale, per la salvaguardia dell’integrità della vita acquatica, per l’approccio sostenibile ma anche per la responsabilità nei confronti della popolazione che viene istruita ed educata a rispettare il mare e la vita. La seconda per il suo Sea Turtle Rescue Center, che in vent’anni ha salvato più di 180 esemplari della specie Caretta caretta. Per la cronaca, un’altra certificazione è stata successivamente consegnata alla Città di Pola, a sua volta diventata “Amica del mare” Che cosa significa una certificazione di qualità per un Acquario? Significa che svolge sì un’attività commerciale, ma lo fa attuando i principi della politica ambientale, senza tenere gli animali in cattività, impiegando solo personale informato sugli aspetti del benessere degli animali, presentando informazioni scientifiche attendibili accanto ad ogni esposizione, moderando i consumi di energia, smaltendo i rifiuti in maniera responsabile e occupandosi di divulgazione scientifica a beneficio del territorio e della popolazione. La certificazione dura un anno ed è rinnovabile annualmente con controlli periodici, quindi bisogna guadagnarsela con una serie di audit ma anche mantenerla.

La titolare dell’Acquario, Milena Mičić, ne va fierissima, anche perché si tratta di un’attività partita dal nulla, vent’anni fa, praticamente senza un capitale, tranne quello di ordine puramente intellettuale: il know how dell’oceanografo unito a una grande idea imprenditoriale. E ovviamente con un bene pubblico che stava andando in rovina per l’incuria e l’inattività: la fortezza di Verudella. Oggi la fortezza austroungarica è conservata e sfruttata al meglio, è stata coperta con una cupola e non è più quel rudere di architettura militare superata dal tempo che è stato fino agli anni Duemila. In quanto alle sue qualità “sostenibili” che le sono valse il titolo di “amico del mare”, sono tante e non sono nuove: intanto l’Acquario è plastic-free dal 2017 e poi ci sono i parametri dell’efficienza energetica: quanto e come si spende per il riscaldamento e il raffreddamento dell’acqua e degli ambienti, quanto si fa per ottimizzare la spesa energetica: l’acqua di mare per la piscina centrale, che va mantenuta a 14 gradi, si fa scorrere nell’impianto di raffreddamento. Lo stesso vale per l’acqua calda degli organismi tropicali, che viene utilizzata per il riscaldamento degli ambienti. Anche la soddisfazione del personale è tra i parametri della sostenibilità certificata. Le politiche dell’Aquario sono family-friendly nel senso che i dipendenti non lavorano pomeriggio e sera. Ma l’aspetto fondamentale è il suo coinvolgimento nella conservazione delle specie a rischio. In vent’anni il Centro di recupero delle tartarughe marine ne ha salvate più di 180 e dal 2020 si occupa di tutela delle Pinne nobilis, di cui è l’unico centro ex situ di conservazione. Recentemente l’Acquario con la Facoltà di scienze del mare di Pola, la Meeresschule (Scuola del mare) e i pescatori polesi partecipa a un progetto comune di ripopolamento dei fondali di Valsaline, devastati più di vent’anni fa con la costruzione dello scarico d’emergenza del depuratore fognario urbano.
E per festeggiare la doppia certificazione, un’altra cerimonia di liberazione di una tartaruga guarita: la giovane Victoria, il cui nome è una garanzia di successo. Victoria è stata trovata ferita vicino all’arcipelago delle Brioni ed è stata ricoverata al Rescue Center per diversi mesi. Nel frattempo è cresciuta parecchio e ha guadagnato un chilogrammo di peso (da 1,8 a 2,8 chili): le sue veterinarie, Simona Matas e Karin Gobić, hanno decretato il via libera al suo rilascio. Victoria è stata liberata ieri pomeriggio nell’insenatura di San Giovanni davanti un folto pubblico di autorità e bagnanti che hanno fatto il possibile per fotografarla. Ciao Victoria, buon mare.

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