Rudić: «Sarà un Mondiale all’insegna dell’equilibrio»

Il re Mida della pallanuoto mondiale analizza la rassegna iridata che sta per iniziare in Ungheria. «Italia e Croazia sono due squadroni che puntano sempre al massimo risultato»

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Rudić: «Sarà un Mondiale all’insegna dell’equilibrio»
Ratko Rudić in acqua dopo il trionfo olimpico a Londra 2012. Foto: IGOR KRALJ/PIXSEL

Lo chiamano a ragione il re Mida della pallanuoto. Ratko Rudić da selezionatore ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Per elencare i suoi successi ottenuti da selezionatore ci vorrebbe un allegato per cui ne selezioneremo soltanto alcuni. Visto che siamo in tema di Mondiali, ne ha vinti tre alla guida dell’ex Jugoslavia, dell’Italia e della Croazia in ordine cronologico. Nel suo palmares pure quattro medaglie d’oro olimpiche (due con l’ex Jugoslavia e una con l’Italia e la Croazia), tre trionfi agli Europei (due con l’Italia e uno con la Croazia), mentre con gli Stati Uniti, che non sono proprio la massima espressione della pallanuoto, ha conquistato i Giochi panamericani e un terzo posto nella World League. Dal 2020 non allena più, ma è comunque rimasto nel suo mondo come consigliere Federpallanuoto croata. Parlare dei prossimi Mondiali con il 74.enne Rudić ci è sembrato d’obbligo.

Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Come seguirà i prossimi Mondiali in Ungheria?
La prima parte, quella nei gironi, la seguirò in televisione, poi vedrò dal vivo le partite a eliminazione diretta.

Dall’alto della sua pluridecennale esperienza può fare qualche pronostico?
È quanto mai difficile farlo dopo la pausa dovuta alla pandemia e le modalità differenti in cui si sono allenate le nazionali per cui non sappiamo in che stato di presenteranno all’evento. E poi c’è il fatto che in poco tempo ci saranno sia i Mondiali che gli Europei, per cui qualcuno potrebbe puntare più su una competizione rispetto all’altra. Comunque, m’aspetto una rassegna iridata molto equilibrata con diverse squadre che possono puntare alla medaglia. Sarà sicuramente una competizione interessante ma, soprattutto occhio alle sorprese.

Come vede le “sue” nazionali, ovvero quelle che ha allenato in carriera?
Credo che tutte e tre sono delle squadre molto buone che possono entrare in zona medaglie. L’Italia e la Croazia sono da sempre degli squadroni che puntano al podio. Però anche gli Stati Uniti hanno una buona nazionale formata da pallanotisti che hanno giocato in Europa e acquisito esperienza. Gli States potrebbero essere la vera sorpresa dei campionati del mondo.

Che cosa può offrire di nuovo la rassegna iridata che inizierà il 21 giugno?
In quanto a tattica ormai le squadre si equivalgono molto e non mi aspetto grandi cambiamenti in questo senso. Saranno più importanti le prestazioni individuali. Alla fine decideranno la qualità individuale e l’ispirazione dei singoli che faranno la differenza.

Lei ha vinto tre Mondiali da tecnico. Il più bello?
Direi quello con la Croazia a Melbourne nel 2007 in quanto quel successo è stato il crocevia per la pallanuoto croata, che fino ad allora non aveva vinto una grande competizione. Quella del primo posto è una barriera psicologica e quando la superi allora come squadra conquisti molta autostima e hai una mentalità vincente. Dopo quel Mondiale sono arrivati altri primi posti.

Un’ultima domanda. Che cosa fa Ratko Rudić in pensione?
Sono attivo nella pallanuoto croata e sono coinvolto nell’organizzazione del Festival della pallanuoto a Lignano Sabbiadoro con 180 squadre giovanili. Quando sono a casa invece mi dedico alla pittura.

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