Per la chiesa di Sant’Elena una nuova campana

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Per la chiesa di Sant’Elena una nuova campana

PORTOLE (SANT’ELENA) | Grazie ai rintocchi della nuova campana, dopo 70 anni la chiesetta del XV secolo di Sant’Elena, posta in cima ad un poggio, uscendo da Portole in direzione di Levade, si ripopola di fedeli.
Costruita in pietra arenaria con un campaniletto a vela sulla facciata, sulla porta presenta un arco abbassato con a lato due finestre con contorni in pietra calcarea. È una chiesetta romanica, con l’abside inscritta entro un arco trionfale, con gli interni affrescati dal pittore Clerigino da Capodistria, proveniente de una famiglia di decoratori capodistriani. L’altare fu costruito nel 1770 dalla famiglia Persico e divenne il santuario preferito dalle famiglie dei podestà veneti. Dalla sua posizione si gode uno splendido panorama. I connazionali di Portole, Levade, Ipsi e della stessa Sant’Elena, si sono dati appuntamento sul colle.
Come riferito dal promotore di quest’iniziativa, Klaudio Ipša, sono tre i motivi principali che hanno portato a quest’incontro: l’onomastico in onore di Sant’Elena, festeggiato il 18 agosto, il voler commemorare questa data importante, che ha visto la prima celebrazione della Santa messa dopo il 1949 e, non ultimi, i festeggiamenti per la collocazione di una nuova campana, donata appunto da Klaudio Ipša. Quest’ultimo, produttore anche di vini locali, per l’occasione ha voluto promuovere pure un’edizione limitata della Malvasia “Sant’Elena”, prodotta con l’uva degli storici vigneti del colle.
Il sindaco di Portole, Aleksandar Krt, si è detto grato per questa e altre iniziative di singoli cittadini, riconfermando il suo sostegno nei loro confronti. Alla cerimonia hanno presenziato pure numerosi sindaci e rappresentanti di varie Città e Comuni della Regione.
Nel celebrare la Santa messa, il parroco Ante Jukopila non ha mancato il sottolineare il gesto importante della Soprintendenza ai Beni culturali e degli abitanti del luogo per aver recuperato un pezzo di storia, piccolo ma importante, ricordando come la chiesa presentasse un tempo pareti completamente dipinte, delle quali oggi rimangono conservati gli affreschi dell’Annunciazione sull’arco trionfale e il Cristo in mandorla, nel catino absidale, circondato dai simboli dei quattro evangelisti e da un medaglione rotondo con l’agnello risorto. Alla sua sinistra è collocata Sant’ Elena e dal 18 agosto pure la campana originale, che porta ancora i segni del primo dopoguerra.

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