Tutela della CNI a tutti i livelli

Gianclaudio Pellizzer, riconfermato per il terzo mandato nel ruolo di presidente del Consiglio della minoranza nazionale autoctona della Regione Istriana

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Tutela della CNI a tutti i livelli

“Il Consiglio è rimasto inerte praticamente per 12 anni, il compito più arduo è stato quello di farlo conoscere ai connazionali e alle istituzioni”. Così ci dice Gianclaudio Pellizzer, riconfermato per il terzo mandato nel ruolo di presidente del Consiglio della minoranza nazionale autoctona della Regione Istriana, durante l’intervista nella quale ripercorre le tappe fondamentali del mandato conclusosi nel mese di maggio e traccia le linee guida per il futuro.

È stato riconfermato alla guida del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione istriana. Prima di parlare del nuovo mandato, soffermiamoci un attimo sul quadriennio passato. Come lo giudica? Quali sono i punti, temi, che lo hanno caratterizzato?

“Il Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione Istriana, costituitosi il 10 luglio 2015 dopo elezioni libere e democratiche, ha iniziato il suo percorso quadriennale da subito e cioè a seguito della seduta costitutiva. Nel nostro mandato il compito più arduo è stato quello di far conoscere ai connazionali, alle istituzioni della CNI e alle amministrazioni cittadine e regionale la presenza di un’istituzione che per 12 anni è rimasta inerte. Da subito abbiamo chiesto un incontro con il Presidente della Regione Istriana al quale abbiamo presentato il nostro programma, le nostre volontà e aspettative, nonché l’intenzione di essere soggetto politico attivo nella tutela della componente italiana della Regione Istriana e valido collaboratore. Il Presidente della Regione Valter Flego insieme al suo collaboratore Valter Drandić, hanno dimostrato la loro soddisfazione e piacevole sorpresa in quanto non si aspettavano, visti gli anni precedenti, una volontà del Consiglio così palesemente espressa e con buone intenzioni. Abbiamo richiesto ed ottenuto l’incontro con l’Ambasciatore e con il Console dove abbiamo discusso assieme le problematiche complessive della CNI. Anche in queste occasioni i rappresentanti della Repubblica Italiana in Croazia sono apparsi sorpresi della nostra presenza e volontà. Abbiamo anche avuto un incontro con il Presidente della Federesuli il dott. Antonio Ballarin toccando temi di comune interesse. Se vogliamo entrare nei dettagli dei lavori, in totale abbiamo avuto 12 sedute delle quali una non è stata deliberativa per mancanza di quorum per cui non è stata neanche conteggiata. Durante la seconda seduta sono state nominate le commissioni per la cultura, l’educazione e l’istruzione, la commissione per l’informazione, l’editoria e la documentazione, nonché la Commissione per i rapporti internazionali. Abbiamo nominato il Comitato dei garanti, approvato il Programma di lavoro per il mandato 2015-2019, per l’anno corrente, il piano finanziario, le delibere sulla retribuzione e indennizzo spese per il Presidente, Vicepresidente e consiglieri, è stata presentata la proposta di creare un coordinamento tra i Consigli della nostra regione e di quella Litoraneo montana e la proposta di assunzione di un ‘amministratore per 2 ore al giorno. Negli anni passati abbiamo avuto diversi incontri con i Presidenti dei Consigli cittadini e con i Rappresentanti comunali per la minoranza italiana dove si sono discusse le problematiche delle varie città e comuni. A distanza di 4 anni mi rendo conto dell’entusiasmo che pulsava in noi, della nostra volontà di fare le cose per bene, di avere un organismo che possa operare al meglio, di avere un’ organizzazione interna”.

A proposito del Consiglio della Regione litoraneo-montana, diversi sono state le battaglie condivise..

“Assieme al Consiglio della Regione litoraneo montana abbiamo sostenuto l’iniziativa anche dell’Unione italiana riguardante la tutela delle minoranze da attacchi referendari nei quali si limitava il numero dei deputati delle minoranze al Parlamento e le si voleva ridurre a semplici spettatori anziché parlamentari responsabili per tutte le questioni fondamentali di uno Stato.

Tanto lavoro è stato fatto anche sullo Statuto…

“Il Consiglio ha analizzato lo Statuto ed ha approvato i cambiamenti proposti in base alle nostre esigenze ed aspettative, dando vita così al nostro documento più importante ponendo le basi per un evoluzione positiva. A causa della mancanza di un Regolamento di procedura abbiamo redatto anche questo documento ponendoci delle regole ritenute essenziali per il rispetto reciproco e per il rispetto di un procedimento democratico”.

Il Consiglio ha anche fortemente appoggiato i media della CNI…

“Il nostro impegno politico si è visto da subito quando sono state messe in forse le basi per la nostra casa editrice EDIT da parte di forze devianti e non europeiste purtroppo ancora presenti in Croazia, così pure quando le minoranze sono state minacciate da parte di forze governative. A tal proposito abbiamo emesso due comunicati, uno inerente appunto la Casa editrice EDIT e l’altro comunicato in merito alle politiche governative inerenti la posizione delle minoranze nazionali in Croazia. Abbiamo appoggiato le aspettative della Redazione italiana di Radio Pola rivolgendoci alla Direzione della Radio e televisione croata”.

Anche il mondo scuola è stato al centro del vostro operato…

“Il nostro impegno è stato indirizzato anche verso le nostre istituzioni scolastiche dove assieme abbiamo cercato di analizzare i problemi che si ripetono di anno in anno senza soluzioni sistematiche. Con lettere inviate al Ministero per l’educazione e istruzione abbiamo dato più volte l’appoggio alle nostre scuole. Abbiamo avuto un incontro presso il ministero per far entrare le nostre scuole già nella fase iniziale del Programma sperimentale la Scuola per la vita. Ci siamo rivolti all’Agenzia per l’educazione e l’istruzione con la richiesta che si mantenga il posto di consulente per la lingua italiana in Istria. Sono stati diversi, non uno, i solleciti verso il Ministero per la Scienza e l’Istruzione che venga ripristinato lo studio obbligatorio e non opzionale della lingua italiana nelle scuole della maggioranza come lingua dell’ambiente sociale con un numero adeguato di ore d’insegnamento”.

L’ultimo periodo è stato caratterizzato dall’impegno per il bilinguismo…

“Nell’ultimo periodo del nostro mandato ci siamo impegnati sul fronte del bilinguismo proponendo il Decreto sul Bilinguismo e l’istituzione di un Ufficio per il Bilinguismo che strategicamente parlando dovrebbe in futuro adempiere anche ad altre mansioni.

Al riguardo a Parenzo abbiamo invitato tutti gli attori chiamati alla tutela del bilinguismo: UI, sindaci e vicesindaci, Presidenti CI, presidenti consigli cittadini e comunali, ecc…, a parte la presenza totale della dirigenza UI non posso certo dichiararmi soddisfatto per la presenza degli alti ospiti invitati e non pervenuti. Comunque il discorso è stato avviato, abbiamo avuto un incontro lavorativo con la Vicepresidente della regione istriana per la CNI Giuseppina Rajko e l’Assessore per la minoranza italiana e le altre minoranze Valerio Drandić dove abbiamo discusso sulla possibilità di implementare Lo statuto modello, sia il Decreto sul bilinguismo che l’ufficio per il bilinguismo. “.

Si poteva fare di più?

“Si poteva fare di più, certo, lo sappiamo, denunciamo però la mancanza di mezzi adeguati per la riuscita dei nostri programmi, la mancata professionalizzazione, la mancanza di una sede. La legge che non in un certo senso di da ma poi ti limita con le leggi ordinarie. Nonostante ciò mi posso dichiarare relativamente soddisfatto in quanto abbiamo messo mano a una grande mole di documenti, abbiamo avviato una macchina ferma, siamo ancora lenti, ma spero che le cose migliorino. Lo stato di salute della CNI non è ottimo ma penso che con un’azione mirata, sinergica, propositiva e ferma si possa avviare una controtendenza. Il pericolo però è il tempo e le migrazioni. Dobbiamo come connazionali far valere i nostri diritti, non essere assenti dalla vita politica e usare la nostra lingua. Dobbiamo essere partecipi alla vita comunitaria, apprezzare il prossimo e porre l’interesse della CNI al di sopra di qualsiasi altro interesse vedi per esempio partitico.

Ha dichiarato che il compito più arduo è stato quello di far conoscere ai connazionali, alle istituzioni della CNI e alle amministrazioni regionali e cittadine la presenza di un’istituzione che per 12 anni è stata inerte. Quali sono stati i motivi a suo avviso di questa inerzia e siete riusciti a dare più “visibilità” al Consiglio?

“Il Consiglio è rimasto inerte praticamente per 12 anni, probabilmente mancava la volontà politica delle persone alla guida del Consiglio di usare questo strumento che la legge costituzionale ci dà. Penso inoltre che anche da parte delle CI e dell’UI ci fosse una presa di posizione negativa nei confronti dei Conisgli. A mio modo di vedere sbagliato in quanto niente impedisce ai connazionali di collaborare e usare al meglio tutti gli strumenti che abbiamo (per legge) a disposizione per poter realizzare un grado di tutela quanto mai efficace”.

In seguito ad un’analisi di tutti gli statuti delle località bilingui in Istria in collaborazione con il Centro di Ricerche storiche di Rovigno e con l’Assessorato alla minoranza regionale, avete dato alle stampe il volume “La CNI negli statuti bilingui delle città e comuni della Regione Istriana” distribuito a sindaci, vicesindaci, consiglieri municipali, Comunità degli Italiani, Consigli locali della minoranza. Avete già avuto i primi riscontri?. Ci può spiegare l’importanza di questo volume?

“Il volume da noi pubblicato con l’aiuto della Regione Istria, ma su nostra iniziativa, ha il compito di analizzare tutti gli statuti delle città e comuni bilingui con il fine di armonizzare e standardizzare la tutela del connazionale su tutto il territorio bilingue. Il volume propone anche uno statuto modello che se venisse implementato realizzerebbe lo scopo del volume stesso. Nel volume inoltre troviamo tutte le leggi, ad ogni livello, che ci riguardano. Dal nostro punto di vista un materiale prezioso per chi volesse prenderne visione. Abbiamo presentato il volume al Presidente della Regione il Valter Flego, all’Assessore preposto alla nostra CNI a livello regionale, alla Vicepresidente della Regione preposta alla CNI e a tutti coloro che sono intervenuti alla presentazione ufficiale del volume tenutasi presso il CRS a Rovigno. Il volume è stato distribuito a diverse CI e progressivamente lo riceveranno anche le comunità che ancora non lo hanno ricevuto. L’ultimo incontro che abbiamo avuto a termine del mandato 2015-2019, è stato quello con il Presidente della DDI al quale abbiamo chiesto di prendere visone del volume e di intraprendere, assieme a noi, i passi necessari per la sua implementazione”.

Decreto sul bilinguismo e l’istituzione dell’Ufficio per il bilinguismo. A che punto siamo, se non sbaglio il 17 aprile scorso di questi si è discusso con i vertici della Regione Istriana?

“Noi abbiamo presentato il Decreto sul bilinguismo dove forse per la prima volta sono stati invitati tutti coloro che sono preposti alla tuteta della CNI, Sindaci, Vicesindaci, Presidenti CI, UI, Presidenti consigli cittadini della Regione Istriana, deputato al parlamento, Vicepresidenti Regione. L’incontro si e’ avuto presso la CI di Parenzo. Alla riunione il riscontro è stato positivo da parte di tutti. L’ufficio per il bilinguismo è stato discusso in sede del nostro Conisglio e presentato dapprima alla Vicepresidente dellla Regione Istria Giuseppina Rajko e al l’assessore per la CNI il Valerio Drandić, dopodiché lo abbiamo fatto pure il 17 aprile scorso con il Presidente della DDI Boris Miletić, al quale abbiamo presentato i 3 temi, per la nostra Comunità importantissimi, e cioè l’implementazione lel Volume sopra nominato, del Decreto sul bilinguismo e dell’Ufficio per il bilinguismo. Per quanto riguarda l’Ufficio, che a nostro avviso dovrebbe essere un punto strategico da sviluppare ulterirormente, ci è stato detto che da luglio di quest’anno potrebbe diventare oprerativo in quanto si sono devoluti i mezzi per il suo funzionamento, praticamente siamo in corso d’opera”.

Sinergia con CI, UI, Città, deputati ed esuli

Quali sono gli obbiettivi che si è prefissato per il prossimo quadriennio, su quali temi si concentrerà il lavoro del Consiglio?

“Stiamo preparando un programma di azione che presenteremo alla prossima seduta del Consiglio, comunque tutti i temi si basano sulla tutela della CNI a tutti i livelli. Prevediamo incontri operativi con le CI, UI, con i Consigli cittadini e rappresentanti comunali, con la dirigenza a livello regionale e con il deputato al Parlamento croato. Prevediamo inoltre incontri con le associazioni degli esuli. Cercheremo di portare in porto anche altri progetti, quelli non realizzati ed altri ancora”.

Agli incontri del precedente mandato, spesso è stato presente il deputato della CNI a Lubiana Felice Žiža. Vi sono spazi per avviare una collaborazione più concreta tra l’onorevole e il Consiglio?

“Con l’onorevole Felice Žiža abbiamo instaurato un ottimo rapporto di collaborazione, noi riteniamo che nonostante viviamo in diversi Stati rappresentiamo un unico corpo e che lo scambio di esperienze e anche di strategie comuni possono portare a buoni risultati”.

Incontro con Fabrizio Radin

A proposito di Regione. Come sono i rapporti con questa? Il fatto che Fabrizio Radin guiderà la Regione fino alle prossime elezioni può essere un “asso nella manica” per il Consiglio per tentare di realizzare più velocemente e concretamente determinati obiettivi?

“Quando Radin Fabrizio assumerà la carica, fra qualche giorno, chiederemo un incontro e siamo certi che troveremo piena collaborazione e unità d’intenti”.

Intercettare le esigenze dei connazionali

Di elezione in elezione sono sempre meno i connazionali che prendono parte alle elezioni che li riguardano. Come riaccendere l’interesse dei connazionali per la CNI, per essere più partecipi alla vita culturale e anche politica del gruppo etnico italiano?

“I connazionali si sono in parte allontanati dalle CI e in generale dalle vicende CNI. Io penso che facendo un lavoro capillare, con un’attenta analisi su quelle che possono essere le necessità del connazionale e individuando gli strumenti per attuarle possiamo riavvicinare il connazionale alla vita comunitaria. Anche questo potrebbe essere un progetto di ricerca. I connazionali devono sentire la vicinanza e l’aiuto, qualora fosse necessario, da parte delle strutture CNI. Dobbiamo creare le condizioni che i nostri ragazzi rimangano nella loro città creando condizioni lavorative. Dobbiamo pensare ai nostri anziani, con case di riposo, soggiorni diurni. Dobbiamo lavorare sul volontariato che risulta mancante. Dobbiamo pensare a tutti nostri connazionali che vivono in condizioni disagiate e via di seguito. L’UI ha bisogno di essere riformata e adeguata alle reali necessità del connazionale e non essere in massima parte crocevia di finanziamenti”.

Collaborazione con l’Unione Italiana e l’auspicata svolta

Avete collaborato con l’Unione Italiana durante il mandato precedente? Come giudica i rapporti tra queste due istituzioni. Prevedete una collaborazione più stretta nei prossimi quattro anni?

”Noi pensiamo che collaborare faccia solo del bene, per cui si devono trovare temi comuni e agire insieme. Abbiamo collaborato con l’UI per i temi che riguardano il settore scuola ma anche per quanto riguarda il bilinguismo. Si può comunque sempre fare di più”.
A proposito di Unione Italiana, nel 2014 si è candidato al ruolo di Presidente. In futuro prevede di ricandidarsi per le massime cariche dell’UI?
“Sono ormai passati cinque anni da quando mi ero candidato alla dirigenza dell’UI. Oggi i tempi sono cambiati, se ne è fatta di strada, le condizioni non sono più le stesse. Il mio apporto alla causa CNI data ormai dalla mia gioventù, il che non vuol dire che non posso ancora dare una mano. L’UI ha bisogno di una svolta, di una riforma interna. Non so se ora come ora dopo le ultime elezioni sia cambiato qualcosa, ma vedremo siamo appena ad un anno dalle elezioni. Nel mio piccolo posso sempre dare una mano”.

Lista dei consiglieri:

Gianclaudio Pellizzer, presidente

Elena Barnabà, vicepresidente

Valmer Cusma

Ines Venier

Claudio Rocco

Gaetano Benčić

Marina Ferro Damuggia

Maurizio Zennaro

Miriana Pauletić

Corrado Dussich

Gianfranca Šuran

Franco Bonassin

Giancarlo Moscarda

Cristina Fattori

Rino Cigui

Martina Dagostini

Ennio Forlani

Elvia Lubiana-Antolović

Antonio Dobran

Vladimir Rota

Bruno Cergnul

Gabriele Bosdachin

Gracijela Paulović

Anita Petrović

Iva Peršić

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