Parenzo. Alla SEI «Bernardo Parentin» si lavora bene

La preside Ester Zarli soddisfatta dei risultati

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Parenzo. Alla SEI «Bernardo Parentin» si lavora bene
La sede della SEI. Foto: SEI “BERNARDO PARENTIN”

C’era tanta vivacità e molto animo il primo giorno di scuola nel piazzale antistante la Scuola elementare italiana “Bernardo Parentin” in Riveta, dove abbiamo colto l’occasione per scambiare qualche parola con la sua direttrice, la professoressa Ester Zarli, che ci ha introdotto il nuovo anno scolastico.

“Quest’anno contiamo in tutto 89 alunni: 11 in prima, altrettanti in seconda,13 in terza, 15 in quarta. Nelle superiori ci sono da 6 a 18 allievi per classe, 39 in tutto. Quindi in media 11 alunni per classe e noi siamo contenti perché c’è una maggiore possibilità di seguire il lavoro individualizzato e gli insegnanti possono prestare più attenzione all’alunno. Oggi i bambini hanno bisogno di maggiori attenzioni di quelli di un tempo e noi siamo in grado di dedicarla. Non abbiamo alunni con problemi più seri. Possiamo lavorare bene e siamo contenti. Le lezioni si svolgono tutte in sede, eccetto quelle di educazione fisica che si svolgono nella ‘Palestra’”, ha esordito la preside.

La “Bernardo Parentin” offre molte iniziative extrascolastiche e altri contenuti di lavoro a scuola…
“Il curricolo scolastico lo stiamo ancora scrivendo. Prevediamo comunque numerose uscite, molte lezioni sul campo, attività manuali. I bambini imparano molto dai libri di scuola, ma sopratutto e ancor di più quando hanno la possibilità di vedere e toccare dal vivo qualcosa o hanno la possibilità di confrontarsi con i loro coetanei, fare ricerca. Tutte le nostre aule sono dotate di schermi interattivi e anche per questo le lezioni si svolgono a un buon livello operativo. Gli insegnanti sono tutti ben preparati, seguono i corsi d’aggiornamento disposti dall’Agenzia nazionale per l’educazione e l’istruzione, dall’Unione Italiana, i cosiddetti webinar e sono zeppi di idee e progetti. Anche quest’anno parteciperemo alle iniziative promosse dalla Regione istriana. Piani, idee e progetti sono tutti ancora in fase di preparazione, il curricolo scolastico sarà completato entro la fine del mese. Ci sono poi i curricoli per ogni singola materia, uguali in tutta la Croazia. Ricordiamoci però, per quanto riguarda le nostre scuole, che il fondo ore è maggiore di quello degli alunni che frequentano le scuole della maggioranza. Perciò ci piace affermare di avere una marcia in più: gli alunni lavorano, ma hanno anche l’opportunità di imparare e fare esperienza, uscire da questa scuola con una cultura bilingue, per affrontare la scuola media e, più tardi, anche la mobilità in Europa”.

Ben dotati di tecnologia
Si sta parlando molto di scuola a tempo pieno?
“Noi non siamo entrati nel progetto, ma i nostri alunni, quelli delle inferiori, grazie alla Città di Parenzo, hanno la possibilità di frequentare il doposcuola, perciò sono in sede fino alle 16.30 e per i genitori che lavorano è una facilitazione. Il programma è finanziato per metà dal Municipio e per l’altra metà dai genitori. Ci sono due gruppi e c’è una grande richiesta, visto che i genitori hanno riconosciuto il grande valore di quest’offerta, ma anche per praticità. Non tutti i genitori sanno la lingua italiana e quindi preferiscono che i bambini rimangano qui, facendo un innesto della lingua e i loro compiti. Le maestre sono pronte, le sfide sono grandi, ma sono certa che ce la faremo, come sempre. L’anno scorso abbiamo licenziato i 14 alunni dell’VIII classe e tutti si sono iscritti nelle scuole medie superiori con l’indirizzo di studio desiderato, il che è per noi un bene. Un’alunna è andata a studiare in Italia, qualcuno è rimasto a Parenzo per praticità, altri si sono iscritti alle Scuole medie superiori italiane di Rovigno e di Buie, che offrono dei programmi di studio eccellenti. Tutti sono riusciti a iscriversi in prima scelta, il che vuol dire che i risultati del lavoro svolto con loro dai nostri insegnati sono stati eccellenti”.

Una scuola d’avanguardia deve essere ben dotata di insegnanti e tecnologia. Come state in merito?
“Ci manca ancora l’insegnante di geografia. Per il resto, anche recentemente abbiamo avuto dal Ministero due schermi interattivi e 12 computer portatili. Noi comunque già avevamo un computer portatile, che era a disposizione di ogni alunno. Gli alunni avevano ricevuto anche i tablet dal Ministero. Abbiamo avuto alcuni robot per l’insegnamento della cultura tecnica e una nuova stampante. Siamo ben dotati di tecnologia, ma, naturalmente, occorre bilanciare quanta ne debba entrare in ogni ora di lezione”.

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