Covid Istria. Due anni di pandemia ai «raggi x»

Dall’8 marzo 2020 (quando era stato registrato il primo caso in penisola) sono morte per o con il virus 449 persone (261 uomini e 188 donne). L’età media dei deceduti era di 80 anni e la maggior parte (85 p.c.) non era vaccinata

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Covid Istria. Due anni di pandemia ai «raggi x»

Non se ne parla ogni giorno, non almeno in termini di report statistici, ma il Covid è ancora subdolamente presente. L’unità regionale della Protezione civile ha diramato il bollettino riferito al periodo 19-28 aprile. Dagli inizi del mese, dal 10, per la precisione, considerati i numeri in calo del contagio, i report della Pc non sono più quotidiani, ciononostante la curva epidemiologica va tenuta d’occhio. Vediamo, allora, quello che il bollettino ci dice.

Dal 19 al 28 aprile hanno contratto il virus 117 persone e ancora una volta la percentuale maggiore degli ammalati ricade sulla popolazione attiva, laddove la fascia meno colpita è quella entro i 19 anni di età. Nello stesso lasso di tempo sono guarite 99 persone. Purtroppo, anche se la potenza del SARS-CoV-2 nella variante Omicron adesso in circolazione è più blanda di quella delle varianti precedenti, si continuano a registrare decessi: all’Ospedale cittadino, in questa decina di giorni sono morte 3 persone, positive al Covid, ma in presenza di malattie pregresse. La loro età media è stata di 75 anni.

Meno potente il virus, più blandi i sintomi e quindi meno necessità di ospedalizzazione. Fortunatamente, i tempi quando il nosocomio polese dava assistenza a oltre un’ottantina di pazienti (di cui molti gravi e costretti in Terapia intensiva) sono alle nostre spalle. Nel periodo cui il bollettino fa riferimento, risultavano ricoverati dai 17 ai 26 pazienti Covid. Ieri mattina le ospedalizzazioni per Covid erano 20.

Dicevamo dei numeri elevati di quanti hanno sviluppato un quadro clinico grave, tanto che soltanto una persona è stata ricoverata ne Centro per la respirazione assistita: comunque, mediamente due persone necessitano dell’ossigenoterapia..

Sintomi più leggeri

La lettura statistica del contagio rileva che tra le persone positive al SARS-CoV-2, la metà era vaccinata. O non vaccinata, come preferite. Il fatto di avere un’immunità attiva, messa in condizione di una subitanea risposta dal vaccino, ha reso i sintomi del contagio più leggeri e a volte i contagiati sono stati asintomatici. Il ricovero, nel caso, è stato dettato dalla presenza di altre patologie croniche attive.

A oggi, come riporta la Protezione civile, è vaccinato il 62,8 p.c. della popolazione totale in penisola (calcolato sui dati del Censimento 2021); nel 61,9 p.c. dei casi la profilassi è completa. Ha ricevuto la prima dose del vaccino il 73,5 p.c. della popolazione adulta; il 72,6 della popolazione adulta ha completato la profilassi.

Più modesto il risultato del booster: hanno ricevuto la terza dose di vaccino 51.493 persone, ovvero il 31,3 p.c. della popolazione adulta. Per quanto riguarda i giovanissimi, hanno ricevuto la prima dose di vaccino 1.843 bambini, mentre 1.630 hanno fatto anche la seconda vaccinazione.

E chiudiamo con i dati riportati sul sito governativo www.koronavirus.hr, che segnala 91 casi attivi in Regione. Dall’inizio della pandemia, sempre stando allo stesso sito, si sono ammalate 28.327 persone.

Ospedale, emergenza finita

Dicevamo che all’Ospedale finalmente l’emergenza è finita. Già dagli inizi di marzo, quando i nuovi casi di contagio (e con questi anche la gravità dei sintomi) hanno iniziato a diminuire, i vari Reparti hanno ripreso a funzionare quasi come prima. Ricordiamo che per le necessità di affrontare la pandemia, molti letti ospedalieri erano diventati letti-Covid ed era stato necessario ridistribuire il personale, togliendo da una parte per mettere nell’altra. Per non dire che il contagio non aveva risparmiato nemmeno il personale sanitario. Ciò non toglie che, per quanto meno soffocati, si lavora ancora in regime di misure antiepidemiche (mascherine, Covid-test ecc.).

Come sono stati questi anni pandemici in senso numerico? Nel 2020, primo anno di Covid, l’Ospedale polese ha avuto in corsia 918 pazienti, di cui 10 nel Centro respiratorio. Nel 2021 la situazione si era fatta più seria, con ben 1.582 pazienti, di cui 154 con un quadro clinico grave, trattato in terapia intensiva. Quest’anno i pazienti sono stati oltre 650. Nel primo anno pandemico i casi più gravi venivano inviati nel Centro clinico ospedaliero di Fiume, ma quando la curva del contagio era impazzita, anche questi pazienti restavano in trattamento a Pola. Il morbo purtroppo ha causato molte morti. Alla fine dell’anno scorso e all’inizio di quest’anno i decessi erano quotidiani. Dall’8 marzo 2020 (quando era stato registrato il primo caso di Covid in penisola) sono morte per o con il virus 449 persone (261 uomini e 188 donne). L’età media dei deceduti era di 80 anni e la maggior parte (85 pc.) non era vaccinata.

La campagna vaccinale

Naturalmente, la campagna vaccinale prosegue. L’ente Case istriane della salute ha fornito il calendario degli open day per la settimana a venire.

Martedì saranno aperte alla profilassi le Case della salute a Parenzo e a Pisino. A Parenzo ci si potrà vaccinare dalle 13 alle 14.30 con i vaccini Novavax, Pfizer e Johnson & Johnson. A Pisino, invece, dalle 14.30 alle 15.30, con Pfizer e Moderna.

Mercoledì sarà giornata vaccinale a Rovigno: dalle 15 alle 16 si potrà accedere alla profilassi, sempre nella Casa della salute, scegliendo tra i vaccini Pfizer, Moderna, Novavax e J&J.

Albona Pola e Umago sono in calendario giovedì. Ad Albona la Casa della salute terrà aperto dalle 15 alle 16 e gli interessati avranno a disposizione i vaccini Novavax, Pfizer e J&J. Pola metterà a disposizione tutti e quattro i vaccini e la profilassi si farà dalle 13 alle 14. Infine, Umago ha la profilassi in agenda dalle 12 alle 13 con Pfizer, Moderna e J&J.

Ricordiamo che questa campagna vaccinale non richiede notifiche e che all’atto della vaccinazione è necessario esibire un documento d’identità e la tessera sanitaria nazionale.

Nell’orario in cui i punti vaccinali saranno operativi sarà possibile la vaccinazione con il principio del “drive-in”, in automobile o altro mezzo di trasporto, per le persone con difficoltà motorie o immunocompromesse.

Ricordiamo che è possibile vaccinarsi anche a domicilio (vale per le persone con difficoltà motorie e immunicompromesse), d’accordo con il medico di famiglia, oppure telefonando allo 099 494 2260 (nei giorni feriali dalle 12 alle 14) o inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

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