Arsia. Nelle casse un avanzo di 2,2 milioni

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Arsia. Nelle casse un avanzo di 2,2 milioni

ARSIA | Nel primo semestre del 2018 il Comune di Arsia ha generato un avanzo di circa 1,4 milioni di kune. Se si aggiungono le 780mila kune “ereditate” dalle gestioni passate, il surplus con cui il Comune ha iniziato il secondo semestre è di circa 2,2 milioni di kune. Lo ha confermato la sindaca Glorija Paliska nell’esporre il resoconto sulla realizzazione del Bilancio di previsione del 2018 nei primi sei mesi dell’anno nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, che ha approvato il documento finanziario senza dibattito, come pure la relazione sull’operato della sindaca per lo stesso periodo.

“Rispettiamo le scadenze, aiutiamo le persone bisognose, investiamo nell’infrastruttura e nella compilazione di una serie di documenti di pianificazione territoriale”, ha aggiunto Glorija Paliska, stando alla quale le entrate realizzate nel primo semestre dell’anno sono state di 6,6 milioni di kune, ossia circa il 42 percento di quanto pianificato, mentre le uscite sono state di circa 5,2 milioni, il che corrisponde al 30,35 di quanto inserito nel Bilancio di previsione del Comune.
Presentando il resoconto sul suo operato nella prima metà del 2018, la sindaca Paliska ha detto che lo stesso periodo è stato caratterizzato dall’avvio di progetti molto importanti. È stata menzionata in questo contesto anche la costruzione della cappella mortuaria a San Lorenzo d’Albona. I lavori di allestimento della struttura sono costati 760mila kune e altrettanto sarebbe stato speso per risolvere le questioni giuridico-patrimoniali. La seconda fase del progetto dovrebbe essere realizzata tra un paio di anni.
La sindaca ha affrontato poi una delle questioni più spinose negli ultimi tempi. “Abbiamo investito tanta energia, assieme ad Albona nella ricerca di una soluzione per la ricostruzione del sistema di smaltimento delle acque reflue per l’agglomerato Albona-Arsia-Porto Albona”, ha puntualizzato, ricordando le trattative con la Città di Albona e la “Vodovod Labin”, l’azienda che nell’Albonese, oltre alla rete idrica, gestisce anche l’infrastruttura per le acque di scarico. I negoziati erano stati avviati dopo la decisione del Comune di Arsia di rifiutare le proposte iniziali, definite nello Studio di fattibilità compilato dalla ditta zagabrese “WYG savjetovanje”, con lo scopo di trovare una soluzione accettabile per tutte le parti coinvolte.
La variante che sarà realizzata – la spesa prevista è di 350 milioni di kune – prevede la costruzione di un depuratore con sistema di filtrazione a membrana (MBR) e un trattamento delle acque reflue di terzo grado nella zona dell’ex centrale termoelettrica Vlaška nella valle dell’Arsa, nel territorio del Comune di Arsia. Con la realizzazione del progetto dovrebbe essere risolta anche la questione delle acque reflue che da Albona scorrono lungo il canale aperto che attraversa Arsia verso le fonti di acqua potabile nella valle dell’Arsa.
Attualmente è in corso la costruzione della rete di collettori a Sveti Bartul (San Bartolomeo). Si tratta di un investimento di 5,4 milioni di kune della società Sistema istriano di tutela delle acque, che è stato avviato alcuni mesi fa e si realizza con i mezzi ottenuti dal Fondo per lo sviluppo rurale. Il tutto procede secondo i piani. Tuttavia, siccome la documentazione in base al quale i lavori si svolgono risale al 2007 e visto che nel frattempo è aumentato il numero di nuclei familiari nella località, alla conclusione dell’investimento bisognerà redigere documenti progettuali aggiuntivi per poter allacciare alla futura rete fognaria tutte le strutture nel luogo e nel vicino abitato di Topid.
È stata sottolineata anche l’importanza degli incontri con gli esponenti della Port Authority di Fiume per definire i modi in cui migliorare la situazione allo scalo merci di Valpidocchio, nella baia del Canale d’Arsa, e prevenire incidenti ecologici come quello avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi. La prossima riunione è prevista per l’inizio di settembre.

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