Medusa gigante spiaggiata ad Abbazia

Una Rhysostoma pulmo, chiamata medusa barile o polmone di mare si è arenata sulla spiaggia sotto Villa Angiolina

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Medusa gigante spiaggiata ad Abbazia

Sembra uscita da un romanzo di Jules Verne, una specie di mostro marino, tanto affascinante quanto spaventoso. È stata ripresa ad Abbazia, “spiaggiata” all’altezza di Villa Angiolina. Non è un mostro marino uscito da un romanzo di Jules Verne, ma fa un certo effetto ritrovarselo a pochi metri, in questo caso in una situazione di disagio, praticamente senza via d’uscita, trascinato sulla spiaggia dalle onde. Lo spettacolo ha attirato l’attenzione di quanti hanno approfittato della splendida giornata di sole per passeggiare sul lungomare abbaziano. Altri esemplari sono stati comunque avvistati in diverse località del Quarnerino.

”È una specie autoctona, è vero, ma negli ultimi 10-20 anni la troviamo con maggiore frequenza”, ci spiega il professor Davor Lučić dell’Istituto del mare e del Litorale di Dubrovnik, uno dei maggiori esperti in materia in Croazia, che ci è stato indicato da Milvana Arko Pjevac, del Museo di scienze naturali di Fiume. Stiamo parlando di meduse e di una in particolare, la Rhysostoma pulmo, chiamata “polmone di mare” o “medusa barile”. Lo scorso inverno la sua presenza è stata avvertita soprattutto lungo la costa occidentale dell’Istria, ma in questi giorni la vediamo anche nel Quarnero.

Foto: Zeljko Jerneic

Si tratta della più grande medusa del Mediterraneo, che può raggiungere 50-60 centimetri di diametro e pesare fino a 10 chilogrammi. “Troviamo traccia scritta – ci ha detto il professor Lučić –, della fine del XIX secolo, ma è negli ultimi decenni che si fa vedere spesso. È oggetto di ricerche tra gli organismi marini e si cerca di comprendere quale sia il suo impatto sull’ecosistema, anche in considerazione delle sue grandi dimensioni, una volta che va a decomporsi.

“A differenza di altre specie, questa non è pericolosa per le persone in quanto i suoi tentacoli non sono urticanti quanto quelli di altre meduse. Possono incutere timore, ma in sostanza sono innocue. Comunque – aggiunge Lučić –, possono essere dannose. Lo sono per i pescatori che nelle loro reti possono trovare un grande numero di esemplari di queste dimensioni con il rischio di lacerarle. Per il resto, la loro presenza non è da considerarsi un fatto eccezionale. Ci sono situazioni climatiche che ne favoriscono la riproduzione ed è per questo che vengono svolte delle ricerche per stabilire i motivi della loro diffusione negli ultimi anni”.

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