Regione litoraneo montana. Economia e sanità: serve correre ai ripari

Luce verde da parte dell'Asemblea regionale per la costruzione della Casa della salute di Abbazia

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Regione litoraneo montana. Economia e sanità: serve correre ai ripari
Il presidente della Regione assieme ai capidipartimento. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Anche i lampadari di cristallo della sala conferenze dell’albergo Royal di Abbazia, dove si stava svolgendo la riunione dell’Assemblea regionale, hanno tremato ieri alle ore 10.47, nell’attimo in cui si è verificata la prima, più forte, scossa di terremoto, proprio mentre il presidente della Regione, Zlatko Komadina era al microfono. Ha chiesto ai consiglieri se fosse il caso di evacuare la sala, ma non è stato necessario e la riunione è proseguita. Dopo un lungo dibattito, l’Assemblea ha approvato l’informazione sullo stato del settore economico in Regione, come pure il programma di sviluppo dell’imprenditoria 2022-2025. Il tema è stato illustrato da Mladen Brajan, capodipartimento per il turismo, l’imprenditoria e lo sviluppo rurale. Dal resoconto presentato la situazione nel settore è soddisfacente, mentre la direzione da prendere è di rafforzare il settore imprenditoriale, soprattutto quello delle micro imprese, che sono la forza trainante anche perché capaci di reinventarsi in caso di crisi. La Regione continuerà a supportare gli imprenditori con le sovvenzioni, con le linee di credito agevolate, introducendo pure quelle rivolte all’industria con l’intento di aumentare l’esportazione. Misure previste anche per il settore del turismo e dell’innovazione. Nel contesto è importante l’efficacia dell’amministrazione pubblica. In questo momento per ottenere i permessi per l’apertura di un esercizio artigianale servono 3 giorni, per un’impresa 15.

Del tema hanno parlato pure Heri Bezić e Emil Priskić, rispettivamente presidenti della Camera d’economia e della Camera d’artigianato regionali. Bezić ha fatto notare la mancanza degli indicatori della competitività, che racchiude in sé l’esportazione, la produttività, gli investimenti e le spese. “Il compito dell’amministrazione locale è di creare le condizioni, tramite vari tipi di sostegno oppure tramite le zone industriali, mentre quello del settore economico è di occuparsi della produttività e dei servizi, senza però l’intervento della politica. Bisogna accelerare i tempi per il rilascio delle licenze edili perché anche questo è molto importante per lo sviluppo del settore. Lo sviluppo economico della Regione deve imboccare il percorso della trasformazione, digitalizzazione e internazionalizzazione”, ha detto Bezić, mentre Priskić ha sottolineato la mancanza dei dati relativi al traffico finanziario degli artigiani, anche se si tratta di 40 milioni di euro all’anno.
Nel dibattito che è seguito si sono sentite soprattutto critiche e poche proposte costruttive. “La competitività è l’indicatore della dinamica nel mondo dell’economia, servono programmi di sostegno alle zone industriali, ma servono anche riforme”, ha detto il consigliere Boris Popović. Josip Katalinić è dell’avviso che serve una riforma fiscale perché dei 100 euro guadagnati, 80 vanno allo Stato. Sostiene pure che non ci siano abbastanza investimenti nel settore produttivo, per il quale non sono previste agevolazione nel Bilancio. Servirebbe, inoltre, approfittare delle nuove tecnologie per fare rivivere le attività tradizionali e trovare una formula affinché i giovani, una volta terminati gli studi, rimangano in Regione.
Marko Mataja Mafrici ha osservato che la soluzione al problema è il decentramento. “Il 90 p.c. degli introiti finisce a Zagabria. La nostra Regione vara più mezzi finanziari di quelli che riceve”, ha detto.

Il nodo dei medici di famiglia
La situazione nel settore dell’assistenza sanitaria primaria è stata presentata da Silvia Hunjadi Korošec, capodipartimento per la sanità. La situazione è critica per quanto concerne i medici di famiglia, in quanto un numero rilevante soddisfa le condizioni per il pensionamento. Attualmente sono attive 56 specializzazioni, tramite la Casa della salute, di cui 22 di medicina generale, mentre entro il 2024 ne sono previste altre 22.
Komadina ha spiegato che una specializzazione viene a costare 130mila euro e dura quattro anni. Tutte sono finanziate dal Bilancio regionale in quanto la Casa della salute non ha i mezzi per farlo. Ha sottolineato che obbligo della Regione è gestire il 25 p.c. degli ambulatori della Casa della salute, mentre ne sta gestendo il 45 p.c. “Continuando di questo passo, dopo il pensionamento dei medici convenzionati, sarà costretta a prenderli in gestione tutti”, ha detto.
Il dott. Leonardo Bressan, presente in veste di presidente del Consiglio per la sanità, ha proposto che il piano delle specializzazioni venga ampliato incaricando la Casa della salute di preparare un’analisi con i termini e le modalità di finanziamento nell’arco di 60 giorni. La proposta è stata approvata dall’Assemblea. Bressan ha illustrato pure la situazione in cui versa il settore, specificando che il numero delle specializzazioni per la medicina generale è inferiore rispetto agli altri settori della medicina e che i pazienti rischiano di rimanere senza il medico. Le specializzazioni non sono obbligatorie per i medici di famiglia in Croazia, ma lo sono in Europa, per cui è soltanto questione di tempo.
Nel dibattito è stata sottolineata pure l’importanza di aumentare i diritti materiali dei medici, come pure di coinvolgere le amministrazioni locali sia per quanto riguarda la problematica abitativa, sia per il finanziamento delle specializzazioni. La relazione e il piano per le specializzazioni sono stati approvati dall’Assemblea all’unanimità.

Sì a pieni voti
Approvato a pieni voti pure il progetto di costruzione della Casa della salute di Abbazia. Si tratta della ricostruzione di un edificio esistente e della costruzione di un annesso di 600 metri quadrati. Il vicepresidente della Regione, Vojko Braut, ha spiegato che il modello scelto è molto più conveniente della costruzione di un nuovo edificio e facilmente accessibile ai cittadini in quanto si trova in una buona posizione. Nella struttura opereranno la Casa della salute e l’Istituto della salute. La Città di Abbazia si è assunta le spese per l’ampliamento del parcheggio. I lavori dovrebbero venire avviati nei primi quattro mesi del 2024.

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