Abbazia. Kirigin: «Dialogo costruttivo
per il bene dei cittadini»

A colloquio con il responsabile della Capitaneria di porto e da inizio maggio presidente del Consiglio cittadino

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Avviare un discorso costruttivo e lineare con l’organo esecutivo, rappresentato in questo caso dal sindaco, per potere risolvere al meglio i problemi chiave che assillano i cittadini. Prediligere il lavoro di gruppo e limitare al massimo le possibili tensioni, con un unico pensiero in testa: bisogna agire esclusivamente per il benessere della comunità. Fernando Kirigin, subentrato da poco a Robert Kurelić alla guida del Consiglio cittadino di Abbazia, ha le idee chiare su come affrontare, nei prossimi due anni – ovvero quanto ancora è rimasto del mandato quadriennale nel corso del quale i due si sono succeduti in virtù dell’Accordo di coalizione del 2017, della quale fanno parte il Partito social-democratico (SDP), il Partito dei pensionati (HSU), la Dieta democratica istriana (DDI), l’Azione dei giovani (AM) e l’Unione del Quarnero (UK) – l’importante compito affidatogli. Questo ex vicesindaco della Perla del Quarnero nonché ex candidato alla carica di primo cittadino alle ultime elezioni amministrative, da poco più di un anno è anche a capo della Capitaneria di porto del capoluogo liburnico, ma questo è un altro discorso sul quale torneremo più in là. Il motivo principale per il quale abbiamo deciso d’incontrarlo, è la sua nuova funzione in seno al Consiglio cittadino, assunta agli inizi di maggio, dopo la scadenza del mandato del suo predecessore. Secondo il suddetto accordo, era previsto infatti che metà mandato venisse onorato da un rappresentante dell’Azione dei giovani, appunto Robert Kurelić, e l’altra metà da un candidato dell’SDP. La scelta è caduta su Fernando Kirigin, il quale è stato votato da buona parte dei consiglieri, “anche da alcuni dell’opposizione, e questo fatto mi ha sorpreso e rallegrato”, ha esordito spiegandoci poi a grandi linee come intende procedere una volta insediatosi.

Kurelić ha fatto un ottimo lavoro

“Innanzitutto bisogna mantenere questa ritrovata intesa, dopo anni di… maretta. Il collega Kurelić ha fatto un ottimo lavoro e io voglio proseguire su questa strada – ha assicurato –. Sono consapevole che la gente s’aspetti molto da una persona che occupa il mio posto, ma bisogna capire che il Consiglio cittadino è un organo rappresentativo, mentre quello esecutivo è rappresentato dal sindaco, e quindi spetta a lui l’ultima parola. Proprio per questo motivo bisogna insistere su un dialogo costruttivo e lavorare in sinergia, senza perdere tempo in inutili alterchi, che non portano da nessuna parte e che possono soltanto nuocere. Con il primo cittadino (Ivo Dujmić, nda) ci conosciamo da anni e abbiamo sempre avuto un buon rapporto per cui sono fiducioso che le cose tra noi funzioneranno bene. D’altronde, ci troviamo in sintonia su tantissime cose che andrebbero fatte in città e sulle quali bisognerebbe lavorare (molto simili sono apparsi i programmi dei due alle ultime elezioni amministrative, alle quali ha avuto la meglio Dujmić, nda), per cui non vedo motivo di preoccupazione. Sono sicuro che assieme faremo un buon lavoro”, si è detto fiducioso Kirigin, assicurando di voler partire subito per non alterare i ritmi dopo il recente cambio della guardia ai vertici del Consiglio.

Problema rifiuti e parcheggi

“Bisogna affrontare sin dall’inizio quelli che sono i problemi pregnanti di Abbazia, come ad esempio lo smaltimento dei rifiuti e la questione dei parcheggi, tentare di risolverli, o almeno avviare un iter che porterebbe a soluzioni migliori, prima della stagione estiva – ha spiegato il nostro interlocutore –. Concretamente, andrebbero cambiate alcune modalità, soprattutto per quanto concerne la nettezza urbana, che dopo l’applicazione delle Leggi europee, alle quali dobbiamo attenerci, non ha portato purtroppo a soluzioni felici. Uno dei problemi principali è l’insufficiente servizio camion, che interviene soltanto una volta alla settimana. Non voglio pensare che cosa ne sarà nei mesi caldi, con l’arrivo molto più incisivo dei turisti in città. Un’altra questione che andrebbe risolta sono i parcheggi, o meglio le nuove modalità di pagamento applicate a fine gennaio dall’azienda Opatija 21, addetta al servizio posteggi. Se prima vigevano due tipi di orario, quello invernale con pagamento fino alle ore 19 e quello estivo fino alle 21, ora ce ne sono tre, ossia quello invernale abbastanza conveniente, con pagamento fino alle 18 e parcheggio gratuito nei fine settimana nel periodo natalizio, quello primaverile, introdotto quest’anno, che viene applicato tra aprile e maggio, con pagamento fino alle 22 e infine quello estivo fino a mezzanotte. Capisco le motivazioni dell’azienda: i minori introiti dovuti ai prezzi agevolati del periodo invernale vanno in qualche maniera riacquistati con la tariffa estiva, ma non bisogna esagerare. Non sono soluzioni popolari e pertanto andrebbero corrette. Spero che con il direttore della società (Igor Štok, nda), riusciremo a individuare soluzioni migliori e a modificare in parte il tariffario”, ha auspicato Kirigin.

La sfida delle aree verdi

Il nuovo presidente del Consiglio cittadino ha espresso inoltre insoddisfazione per la carenza di personale nella municipalizzata che gestisce le aree verdi della città, che ha definito meravigliose. “Sono il fiore all’occhiello di Abbazia, per il quale siamo conosciuti nel mondo – ha spiegato –, ma negli ultimi anni stiamo lottando purtroppo con l’insufficienza della forza lavoro e questo incide sulla qualità del servizio. Bisogna attirarla, ma come farlo in questi tempi in cui i giovani preferiscono andare a lavorare all’estero? Offrendo stipendi più alti, certo, ma poi bisogna intraprendere soluzioni impopolari e attingere da qualche altra parte e, come la giriamo, alla fine sono sempre i cittadini a pagare. Ecco, queste sono alcune delle sfide che dovremo affrontare insieme, noi consiglieri e il sindaco. In fin dei conti, la nostra missione è la stessa, ed è quella di soddisfare e assicurare il benessere dei nostri cittadini e ospiti”, ha concluso Fernando Kirigin.

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