Erasmus, Schengen… L’Europa non è solo questo

«Voce dei giovani», panel in diretta radiofonica al Campus universitario di Tersatto, dedicato alle elezioni per il Parlamento europeo

0
Erasmus, Schengen…  L’Europa non è solo questo
L’evento al campus universitario di Tersatto. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Che cosa ne sanno i giovani dell’Europa? Cosa si aspettano dall’Europa? Ne hanno discusso ieri “addetti ai lavori”, politici e studenti. La Radio croata in collaborazione con l’Università di Fiume ha organizzato la Tribuna “Voce dei giovani” alla Facoltà di Ingegneria nel Campus di Tersatto. “Voce dei giovani” si svolge attraverso una serie di tribune dedicate ai giovani con particolare riferimento alle prossime elezioni per il Parlamento europeo. L’obiettivo è quello di promuovere le elezioni e motivare i giovani, soprattutto coloro che avranno l’opportunità, per la prima volta, di esercitare il loro diritto di voto e partecipare attivamente ai processi elettorali. Moderatori all’incontro Lena Stojiljković di Radio Fiume e Ivan Fedor della Radio Croata.
Al panel era invitata la deputata fiumana Romana Jerković (SDP) che non è potuta intervenire, ma lo ha fatto Sunčana Glavak (HDZ). Tra i partecipanti Ivan Cerovac della Facoltà di Filosofia dell’Università di Fiume, Lana Par, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Fiume e Slaven Hojski della Commissione elettorale nazionale.
Il mutuo? Un sogno
Da un sondaggio svolto tra gli studenti si scopre che quando si parla di Europa e Unione europea ci sono due aspetti, due espressioni, che dominano il discorso. Si tratta di “Erasmus” e “Schengen”. Quanto sono informati? Le informazioni i giovani le ricevono soprattutto attraverso i social, molto meno dai media tradizionali, e men che meno dai giornali cartacei.
Erasmus, come programma di scambio internazionale, dà la possibilità di studiare all’estero, di conoscere nuove realtà e culture. Una volta rientrati in patria, cosa li attende? C’è, tra l’altro, una percezione della Croazia come un Paese in cui è fortemente presente la corruzione e, allo stesso tempo, scarse prospettive di trovare le condizioni per farsi una famiglia. Come ha detto Lana Par, rappresentante degli studenti, una volta terminati gli studi ci si ritrova, nonostante il fatto di aver trovato un impiego, con poche possibilità di accedere a un mutuo per assicurarsi un’abitazione: “In generale, gran parte degli studenti che vanno a studiare all’estero e che ci vanno poi anche per lavorare, hanno il desiderio di tornare in Croazia”.
Croazia, Paese tranquillo
La parlamentare Glavak ha accennato alle misure adottate in Croazia da diversi anni, come l’edilizia residenziale agevolata, ma ha sottolineato un altro aspetto di cui forse non tutti si rendono conto. Al di là del valore nominale, delle cifre in euro che si possono guadagnare in Corazia o all’estero, con differenze considerevoli, non si pensa più di tanto a quella che è la qualità della vita: “Qui in Croazia si può uscire tranquillamente la sera. In Belgio, a certe ore, di notte si vedono dappertutto poliziotti armati di fucile. Le politiche devono assicurare i presupposti per lo sviluppo e la Croazia, come Stato più giovane nell’Unione europea, sta facendo dei progressi”.
Recandosi alle urne, ed è questa una delle conclusioni dell’incontro, i giovani possono scegliere chi li rappresenterà, nel Parlamento nazionale e in quello europeo. Tra le altre cose, ieri sono stati spiegati i meccanismi e le modalità con cui si vota. I giovani chiedono se e quando si potrà votare elettronicamente. Solo l’Estonia è arrivata a farlo, mentre nel resto dell’Europa è in corso un acceso dibattito, come ha spiegato il rappresentante della Commissione elettorale, sul problema del rispetto della privacy e della sicurezza.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display