Pirano capitale europea. Un’agenda da delineare

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Pirano capitale europea. Un’agenda da delineare

CAPODISTRIA | La candidatura di Pirano a Capitale europea della cultura 2025 ha riunito i quattro Comuni costieri in un progetto collettivo. In tale contesto a Capodistria, presso Palazzo Pretorio, si è tenuto un seminario rivolto agli esponenti del Consiglio artistico, ai collaboratori professionali e al gruppo di lavoro che ha il compito di preparare un’agenda di presentazione. A nome del Comune di Capodistria, in qualità di ospitante, i partecipanti sono stati accolti dalla vicesindaco Jasna Softić, la quale ha ribadito l’importanza del progetto per il territorio istriano. A inizio luglio i primi cittadini di Pirano, Capodistria, Isola e Ancarano hanno firmato una lettera d’intenti con la quale si definiva la candidatura a Capitale europea, con il denominatore “Piran-Pirano4 Istria 2025”, nonché l’impegno a operare di comune accordo in ambito culturale.
La preparazione della pubblicazione è stata affidata all’Associazione culturale ed educativa “PiNA”, per cui il gruppo di studio ha trattato proprio l’aspetto della partecipazione e della cooperazione della comunità locale, sotto la guida di András Farkas, esperto nello sviluppo di programmi europei che da anni si occupa di bilancio partecipativo e innovazione sociale attraverso l’imprenditorialità e la cultura. Tra le sue referenze anche il coordinamento della partecipazione del capoluogo della Transilvania, Cluj-Napoca, a Capitale europea dei giovani 2015. Tra gli aspetti che ha tenuto a sottolineare Farkas, il progetto Capitale europea della cultura deve essere indirizzato a lungo termine, ossia immaginare la città nel futuro e avere le idee chiare su cosa si vorrebbe lasciare alle generazioni a venire. Nel fare ciò, l’esperto ha delineato cinque importanti passi per un’effettiva inclusione delle persone, ovvero informazione, consultazione, inclusione, partecipazione e responsabilizzazione. “La partecipazione porta alla fiducia. Credo che la partecipazione si basi principalmente sul concetto di fare propria una tale iniziativa e quando si ottiene questo senso, allora si può dire che viene creata la fiducia “, ha sottolineato Farkas, il quale ritiene che le persone debbano sentirsi parte del processo decisionale.

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