La stagione del sale è agli sgoccioli

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La stagione del sale è agli sgoccioli

SICCIOLE|I salinai sono rientrati simbolicamente a Pirano con la festa di sabato scorso, ma la stagione della raccolta del sale continua. Le prime settimane di agosto, caratterizzate da condizioni meteorologiche alquanto instabili, con frequenti precipitazioni, hanno messo i bastoni tra le ruote ai produttori di sale marino delle saline di Sicciole, come se non fosse bastata la primavera fredda e piovosa a far partire in ritardo la stagione.
“Per parlare di un raccolto nella media, bisogna produrre tra le 2.500 e le 3.000 tonnellate a stagione. Al momento siamo sulle 700 tonnellate di sale e 12 di fior di sale. Le previsioni dicono che gli ultimi giorni d’agosto saranno caldi e senza precipitazioni, perciò speriamo di riuscire a raccogliere ancora parecchio sale. Al giorno riusciamo ad arrivare alle 70 tonnellate circa”, ci ha spiegato Dario Sau, responsabile del settore produzione delle Saline di Sicciole. Se le condizioni meteo saranno favorevoli, cosa che ovviamente sperano i salinai, la stagione di raccolta potrà protrarsi fino a ottobre inoltrato. Nemmeno luglio, passato alla storia come il mese più caldo della storia, è stato ideale per la formazione del sale sulla superficie dei bacini. L’altissimo tasso di umidità che spesso ha superato l’80 per cento, infatti, specie nei pomeriggi, ha causato il fenomeno inverso della cristallizzazione, perciò il prodotto è stato poco. Al fine di mantenere integra la qualità del sale piranese noto in tutto il mondo e caratterizzato dal suo lieve sapore amarognolo, nel caso di un insistente aumento dell’umidità, fattore da non escludere visti i cambiamenti climatici, sarà necessario adottare delle misure per correre ai ripari, ossia l’aumento della superficie dei bacini e un buon consolidamento dei fondali degli stessi.
“Per mantenere la qualità è necessario attenersi alla tradizione, il sapere non ci manca”, ha precisato Sau. Anche nel caso dello scenario più pessimo, se non venisse raccolto più nemmeno un chilogrammo di sale, si sarà comunque in grado di far fronte alle esigenze di mercato, fino al prossimo autunno, viste le scorte nei magazzini. Come precisato da Sau, è bene che il sale rimanga nei magazzini per almeno sei mesi, in modo da richiedere minor lavorazione prima di essere pronto per la consumazione.

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