Il DI a Isola con «Buca di sabbia»

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Il DI a Isola con «Buca di sabbia»

ISOLA| La Casa di cultura di Isola ha ospitato martedì sera il Dramma Italiano di Fiume che è in tour per l’Istria con “Buca di sabbia”, del drammaturgo polacco contemporaneo, Michal Walczak. Per il giovane regista, Jernej Kobal, si tratta del primo spettacolo in lingua italiana, che ha optato per una scena essenziale e pulita, in linea con la sua filosofia, per dare risalto alle emozioni espresse dai personaggi, anziché alle personalità di questi. In un primo momento il lavoro di Walczak appare estremamente semplice e infantile, al limite del puerile. Man mano che i due “bambini”, gli interpreti Alida Delcaro e Anton Plešić, giocano insieme nella buca di sabbia fittizia che fa da cornice alla storia, emergono gli aspetti più profondi dei rapporti interpersonali, ma non solo. L’innocenza infantile spesso dà l’impressione di ricordare più la demenza senile, anche se la malattia in questione, ossia il morbo di Alzheimer, non viene mai menzionato. Le gioie e i dolori, i battibecchi, i tentativi di riconciliazione, oltre all’inabilità di comunicare e di farsi capire. Lui incline ai giochi violenti “da maschi”, dove regnano i supereroi, i quali combattono e distruggono per il bene dell’umanità, lei, invece, più tranquilla e affezionata alla sua bambola. In conclusione, invece di avvicinarsi, i due rimangono con un po’ di amaro in bocca. La bambina, Milka, si trasferisce altrove e lascia il fanciullo, Protazek, da solo nella sua buca, quella buca che ha tentato ostinatamente di dividere con dei confini. Dei due personaggi non si sa nulla, né da dove vengano, né cosa ne sarà di loro al calar del sipario. L’intento dello spettacolo è di dare delle risposte a quesiti esistenziali, come affrontare le problematiche “adulte” in modo infantile, distaccato dalle regole imposte dalla società, ma anche far vedere allo spettatore quanto grottesco sia l’essere umano nei rapporti con il sesso opposto, indipendentemente dalla fascia d’età. Lo spettacolo è stato organizzato dal Centro Italiano di promozione, cultura, formazione e sviluppo “Carlo Combi” di Capodistria, che ospiterà nuovamente il Dramma Italiano di Fiume il 21 marzo prossimo, quando al Teatro di Capodistria andrà in scena la commedia “Gli imbianchini non hanno ricordi”, del premio Nobel per la letteratura, Dario Fo. Il 17 aprile, invece, il Dramma porterà, sempre a Capodistria, la rappresentazione teatrale per ragazzi dai 6 ai 12 anni, “Felici e contente”, tratta dall’omonimo libro di Corrado Premuda.

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