Le istituzioni CNI in sala d’attesa

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Le istituzioni CNI in sala d’attesa

La Commissione per le nazionalità del Parlamento sloveno ha esaminato ieri pomeriggio la proposta di assestamento del Bilancio nazionale 2019. Nei limitati spazi di manovra concessi dal governo e dal Ministero delle Finanze, non vi sono state risorse sufficienti da devolvere a tutte le richieste delle Comunità nazionali, italiana e ungherese. Dagli incontri avuti nelle settimane scorse e con la documentazione presentata erano state illustrate dettagliatamente le necessità di sovvenzioni maggiorate per le attività e per il funzionamento delle istituzioni. Il deputato Felice Žiža e la CAN costiera, rappresentata ieri a Lubiana dal presidente, Alberto Scheriani avevano insistito soprattutto sull’infrastruttura scolastica per il restauro del Collegio dei Nobili a Capodistria e per la Scuola dell’infanzia a Santa Lucia. Erano stati chiesti aumenti anche alle voci per il comparto cultura, nonché per i programmi italiani della Radiotelevisione di Capodistria e per l’Agenzia AIA. Dopo le consultazioni degli ultimi giorni, nonostante la comprensione dimostrata dai vari dicasteri per le necessità delle istituzioni italiane, nella proposta di assestamento dei conti nazionali sono stati inclusi soltanto i mezzi che dovrebbero essere finalizzati all’assunzione, a tempo pieno, del direttore del Centro culturale “Carlo Combi” e all’adeguamento dei salari dei dipendenti, in base agli accordi sindacali, del pubblico impiego. Il deputato Žiža ha ribadito quanto già deliberato dalla Commissione per le nazionalità il mese scorso, nel corso della seduta tematica sui mezzi d’informazione delle Comunità nazionali. Era stato rimarcato che questi vanno consolidati dal punto di vista finanziario e dei quadri, facendo presente che non sarà più tollerato il mancato turn-over dei dipendenti di Radio e TV Capodistria che vengono collocati a riposo. I finanziamenti necessari, se non saranno messi a disposizione dalla RTV nazionale, dovranno essere coperti dal Ministero per la Cultura. Visto che già nel corso dell’anno sono previsti numerosi pensionamenti, non sarà possibile attendere l’approvazione del Bilancio 2020. Al dibattito di ieri ha partecipato anche il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che ha chiesto siano aumentati i finanziamenti per le nostre istituzioni, sostanzialmente fermi dal 2009. In questo periodo il tasso d’inflazione è stato dell’11,7%, mentre per il 2019 il PIL sloveno è previsto in crescita al 2,5%. L’iniezione finanziaria richiesta da Tremul è stata di 100.000 euro per i programmi Italiani della RTV di Capodistria, finalizzati al pagamento del canone del satellite, di 48.000 euro per l’Agenzia AIA di Capodistria (che funge da corrispondenza della Voce del Popolo dal Capodistriano) per l’assunzione di un nuovo giornalista e per il miglioramento delle condizioni di lavoro degli attuali giornalisti impiegati. Altri 44.000 euro per il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno per rafforzare le attività di ricerca sul territorio sloveno e poi 40mila euro per l’Unione Italiana per le sue attività istituzionali correlate all’attuazione del Progetto strategico europeo PRIMIS, di cui è lead partner, ed ancora 20.000 euro per l’EDIT di Fiume per il rafforzamento delle attività editoriali e 10mila euro per il Dramma italiano di Fiume per il suo cartellone annuale. Per i criteri e i limiti posti dal governo, le proposte andranno ripresentate all’atto della preparazione dei Bilanci per il biennio 2020/2021, che scatterà in primavera. Nell’ambito di questi dibattiti il direttore dell’Ufficio governativo per le nazionalità, Stanko Baluh e le forze di maggioranza al Parlamento di Lubiana hanno auspicato si trovino maggiori risorse da destinare agli italiani e agli ungheresi che vivono in Slovenia.

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