Sognando Fellini, sipario sul Festival del Litorale

Con il contributo delle Comunità degli Italiani di Capodistria e Bertocchi al Teatro cittadino spettacolo con i brani da film

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Sognando Fellini, sipario sul Festival del Litorale

Il Festival estivo del Litorale ha chiuso la kermesse 2020 sfidando non poche difficoltà causate dall’epidemia da coronavirus. Il programma, improntato soprattutto sui lavori teatrali, ha dato comunque ampio spazio ai 100 anni dalla nascita del grande regista italiano Federico Fellini. Una scelta fatta anche per la chiusura della rassegna con lo spettacolo “Sognando Fellini”. Ricordiamo che ci sono stati altri due tributi: la mostra presso la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria e le proiezioni dei film “Le notti di Cabiria” e “Otto e mezzo”. Le sfavorevoli condizioni meteo del fine settimana hanno purtroppo impedito la realizzazione dello spettacolo nella piazza centrale di Capodistria, perché prevedeva una danza aerea con videoproiezioni. Ha fatto invece da cornice il teatro cittadino che nonostante l’inevitabile ridimensionamento dei contenuti e il rispetto delle misure anti-covid, non ha intaccato l’omaggio al genio visionario di Fellini. “Doveva essere un commiato festivo, invece lo stato d’animo è quello di chi si sente avvilito per una decisione che non avrebbe voluto prendere, cancellando uno spettacolo a cui abbiamo lavorato con passione, impegno e costanza per diversi mesi”, ha esordito Mario Steffè, presidente della CI “Santorio Santorio”, organizzatrice dell’evento finale assieme alla CI di Bertocchi. Le raffiche di vento e il temporale avrebbero messo in pericolo la sicurezza degli attori e del pubblico, “ma nonostante tutto bisogna andare avanti, come impone la legge del mondo dello spettacolo. Lo è così anche nel circo, per Fellini fonte di ispirazione inesauribile. In caso di imprevisti, i clown, gli attori e gli acrobati dovevano correre ai ripari, riempire la scena, affinché il pubblico potesse continuare a gioire”, ha proseguito Steffè lasciando poi il palco alla Banda Storta, gruppo trentino formato da Davide Salata al sassofono soprano, Emiliano Tamanini alla tromba, Fabrizio Carlin al trombone, Giorgio Beberi al sassofono baritono, Filippo Tonini alla batteria e percussioni. Il gruppo ha offerto con verve e buoni arrangiamenti diversi brani tratti da alcuni capolavori del regista. Tra questi ad esempio “La passerella” dal film “Otto e mezzo”, “La strada nuova” da “La strada”, “Cabiria Suite” da “Le notti di Cabiria”, “Caracallas” da “La dolce vita”, “Amarcord” e “La voce della luna” dalle rispettive pellicole. Il tutto con brani animati, sullo sfondo, da spezzoni dei citati film. Particolarmente emozionante per il pubblico locale è indubbiamente “Amarcord” per la scena in cui appare il passaggio notturno del “Rex”, il transatlantico affondato nel tratto di mare tra Isola e Capodistria nel 1944. Una scena nel film ovviamente inventata, ma leggendaria e magica, tra le più rappresentative del mondo onirico di Fellini. E poi la “Dolce vita”, tanto contestato all’uscita nelle sale italiane il 3 febbraio del 1960, ma rivoluzionario perché ha segnato un passo storico nel cinema italiano superando la tradizione del neorealismo. Gli attori Anita Ekberg e Marcello Mastroianni hanno magistralmente rappresentato un’Italia nuova fatta di sogni, speranze, illusioni e che, paradossalmente, per tanti aspetti caratterizza anche la realtà odierna.

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