Celebrato il ventennale dell’edificio scolastico

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Celebrato il ventennale dell’edificio scolastico

CREVATINI | Un traguardo importante, una linea spartiacque quella raggiunta vent’anni fa con la costruzione della scuola elementare italiana di Crevatini, sezione della “Pier Paolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria. L’anniversario è stato celebrato giovedì sera nella Casa di cultura della località, alla presenza di un numeroso pubblico. “Vent’anni fa si realizzava un agognato traguardo, superando così un lungo e sofferto periodo, durante il quale la nostra scuola ha operato in condizioni estremamente difficili, ubicata in sedi diverse a seconda delle esigenze e delle circostanze, a volte portata avanti soltanto grazie all’entusiasmo e all’intraprendenza degli insegnanti che si sono avvicendati nel ruolo di guida pedagogica”, così Guido Križman, preside della SE “Pier Paolo Vergerio il Vecchio”. Si ottenne allora una sede moderna, in cui s’intrecciavano tradizione e innovazione, dove gli alunni e i docenti potevano operare in condizioni ottimali. La concretizzazione del progetto, come ribadito più volte nel corso della serata, fu dovuta in primo luogo all’intraprendenza e all’impegno del compianto Apollinio Abram, e portato avanti negli anni dalla forza di Maria Pia Casagrande, fino ai giorni nostri con Sonja Majer e Klara Klarič, senza dimenticare il contributo dell’ex preside della SEI capodistriana, Oleandra Dekleva. Una scuola dove le iscrizioni aumentano, contando fino a una cinquantina di ragazzi dalla prima alla quinta classe, “riunendo giovani di tutto il territorio, al di qua e al di là del confine, come esempio di una simbiosi e collaborazione tra genti che vivono la scuola come punto di riferimento”, ha concluso il preside. “In effetti, abbiamo cominciato a lavorare alla scuola più di vent’anni fa, a partire dalla nascita della Comunità degli Italiani nel 1991”, ha osservato Alberto Scheriani, vicesindaco del Comune di Capodistria, nonché ex alunno della sede locale dell’elementare, che ha ricordato scherzosamente e con un po’ d’emozione gli anni passati in terza e quarta classe, assieme alla maestra Casagrande. Inizialmente erano in ballo diversi siti per la sua costruzione, scegliendo infine quello attuale che permetterebbe anche l’eventuale allargamento dell’edificio. “Noi a Crevatini abbiamo sempre detto che si tratta di una prima fase, pensando che un giorno si potrà ampliarla a novennale”, ha aggiunto Scheriani. “I ricordi però ci portano ancora più lontano, nel 1881, quando a Lazzaretto operava una scuola con due sezioni, una in lingua italiana e una slovena, dove in armonia gli alunni apprendevano anche la lingua dell’altro”, ha ricordato Maria Pia Casagrande, attuale presidente della locale CI, per anni insegnante e preside della sezione periferica della scuola. Ha ricordato i momenti difficili nei vari periodi storici, superati grazie a costanza e perseveranza e volti al mantenimento della lingua e della cultura italiana nell’area. “Oggi possiamo essere orgogliosi di come il nostro impegno sia stato premiato”, ha proseguito definendo la sezione periferica come una scuola di confine e d’incontro, che ha dato centralità alla CNI locale nel suo ruolo fondamentale d’integrazione della lingua italiana nel territorio d’insediamento storico. Durante la celebrazione, nell’ambito della quale Scheriani ha consegnato un riconoscimento comunale al preside Križman, si sono esibiti i ragazzi che frequentano l’asilo e la scuola di Crevatini. Tra recite, canzoni, poesie e sketch hanno rimarcato l’importanza degli anni trascorsi a scuola, di come a casa vi sia il loro nido ma a scuola si apra il mondo e di quanto la sede di Crevatini sia calda, confortevole immersa nel verde dei vigneti e con una strabiliante vista su tutto il golfo.

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