Buie. Spettacolo «soprannaturale»

0
Buie. Spettacolo «soprannaturale»

BUIE | Streghe, stregoni, detti e proverbi, credenze popolari e superstizioni sono stati raccontati in rima e a suon di musica dagli alunni della Scuola elementare italiana “Edmondo De Amicis” di Buie la scorsa sera presso il teatro cittadino.

Tutti in scena quindi, iniziando dagli alunni delle classi inferiori, guidati dalle insegnanti Barbara Burić, Milena Saina e Samira Laganis che con la lettura “Detti e proverbi in lingua italiana e dialetti”, hanno introdotto il tema che è stato poi approfondito dalle altre classi.
I bambini della sezione periferica di Verteneglio, seguiti dalle maestre Fiorenza Lakošeljac e Sabrina Žužić, hanno interpretato una scenetta strepitosa, mentre quelli della sezione periferica di Momiano hanno proposto il balletto “Sulle crosere”, preparati dalle maestre Serena Kljaić e Branka Marušić Budimir.
Oltre a un numeroso pubblico composto da genitori, nonni e amici, in sala pure il sindaco della Città di Buie, Fabrizio Vižintin, il vicesindaco, Arijana Brajko, il vicesindaco per la minoranza italiana, Jessica Acquavita, il presidente del Consiglio cittadino, Rino Duniš, la preside della SMSI “Leonardo Da Vinci”, Irena Penko, la direttrice della Scuola elementare “Mate Balota”, Rosana Jović, la direttrice della Scuola per l’infanzia “Fregola” di Buie, Francesca Deklić, e la direttrice dell’Università popolare aperta di Buie, Rosanna Bubola. Sul palcoscenico anche una delegazione di alunni della Scuola elementare “Mate Balota” di Buie, che per l’occasione ha portato auguri e saluti.
Le bellissime scenografie sono state create dal gruppo artistico diretto da Leonida Bernetić Zelenko,
I testi e le musiche proposte durante tutta la serata sono opera degli alunni e degli insegnanti della scuola.
In parallelo al musical è stato creato dalle classi inferiori un album illustrato omonimo che verrà pubblicato nei prossimi giorni.
A prendere la parola pure la direttrice della scuola, Katia Sterle Pincin: “Lo spettacolo che abbiamo portato in scena quest’oggi è frutto del lavoro di tutto l’anno scolastico, un lavoro riguardante le superstizioni e le credenze nel Buiese. Un progetto per noi importante, portato avanti in collaborazione con l’Assessorato alla cultura e l’istruzione della Regione istriana che ha pure finanziato il tutto”.
L’idea dell’esistenza delle streghe e degli stregoni (in quanto la strega non era per forza di sesso femminile) o di altri fenomeni di questo tipo, era presente in quasi tutte le società preindustriali e contadine. L’eterna lotta tra il bene e il male, gli spiriti maligni che interferivano sui fatti positivi e negativi legati alla vita quotidiana della gente comune erano visti come un insieme di risvolti quasi metafisici. La religione ufficiale spesso non bastava per spiegare alcuni fatti negativi che spesso potevano mettere in ginocchio una comunità o rovinare l’esistenza di una persona o un gruppo familiare. Molti fenomeni e fatti venivano fatti risalire all’attività delle streghe e degli stregoni, delle bilfe, more e dei benandanti o kresniki, gli spiriti del bene che di notte combattevano contro gli spiriti del male agli incroci delle strade. Queste credenze avevano una radice nell’immaginario collettivo della gente comune. Anche nel nostro territorio adriatico questo tipo di credenze era molto radicato.
Un grande lavoro, quindi, di ricerca storica che ha dato vita a questo brano teatrale o musical, supportato da un breve filmato video.
Gli alunni, oltre ad essersi divertiti un mondo, hanno avuto modo di apprendere quanto di queste credenze resta radicato nell’immaginario comune della gente del luogo, specialmente nelle generazioni più anziane e inoltre quanto e se viene tramandato alle nuove generazioni.
Un progetto che parte dalle numerose testimonianze arrivate dai nonni, genitori, zii e parenti degli alunni che prende un’importanza notevole e collettiva.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display