Bilinguismo, dall’Ufficio l’attesa marcia in più

Sull’iniziativa che sarà in tempi brevi tradotta in realtà abbiamo interpellato il presidente della CAN costiera, Alberto Scheriani

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Bilinguismo, dall’Ufficio l’attesa marcia in più

Dopo anni di trattative prossimamente aprirà le porte al pubblico il tanto atteso Ufficio per il bilinguismo. Fungerà quale sezione della CAN costiera e avrà sede nel centro amministrativo “Solis” di Capodistria. Le assunzioni riguarderanno un traduttore e un collaboratore professionale, entrambi inclusi nell’organigramma dell’istituzione. Sul progetto, finanziato dall’Ufficio governativo per le nazionalità, abbiamo sentito il presidente della CAN costiera, Alberto Scheriani.

 

Com’è iniziato il percorso per l’istituzione dell’Ufficio per il bilinguismo?

”Tutto è iniziato una decina di anni fa, quando la CAN costiera propose al governo sloveno tale opportunità. Per quanto ci riguarda l’avevamo vista come una necessità. Avevamo constatato che, nonostante gli input che venivano dati in quel periodo, l’uso e il rispetto della lingua italiana sul nostro territorio non migliorava, anzi peggiorava sempre più. Per questo motivo abbiamo pensato che un Ufficio per il bilinguismo avrebbe potuto aiutare, diventando un punto di riferimento soprattutto per le istituzioni presenti sul territorio, quali ad esempio le Unità amministrative e i vari Ispettorati. Più volte abbiamo ripetuto questa nostra esigenza che però è sempre caduta nel vuoto. Fino a circa due anni fa, quando abbiamo preso la questione nuovamente in mano. È stata discussa dalla Commissione governativa per le nazionalità della Repubblica di Slovenia e in quel caso ha ricevuto luce verde, quindi è stata vista come un valore aggiunto. Da quel momento è iniziata una serie di attività che ha coinvolto anche la Comunità ungherese con lo scopo da produrre un documento comune che possa giustificare la necessità dell’istituzione di questo Ufficio”.

A che punto è arrivata l’iniziativa?

”A breve dovrebbero uscire i bandi per un traduttore e un collaboratore professionale. Profili per i quali sarà richiesto almeno il settimo grado di istruzione (laurea di primo livello), che abbiano la verticale scolastica italiana, dalle elementari alle medie, nonché un’ottima conoscenza della lingua italiana e slovena. Speriamo di poter avviare l’Ufficio già nei prossimi mesi. Gli spazi sono già arredati”.

Chi potrà usufruire di questo servizio?

”Sarà sicuramente destinato agli appartenenti alla Comunità italiana. Abbiamo il diritto di ricevere da parte degli organi statali i documenti in lingua italiana, ma abbiamo constatato che ciò non è sempre possibile, poiché non hanno le capacità per farlo e quindi, per quanto riguarda tale aspetto, potremmo assumere la loro funzione. In ogni caso all’Ufficio si potranno rivolgere tutti i nostri connazionali con le loro problematiche ed esigenze. Saranno accolti, indirizzati e aiutati. Questo Ufficio, insieme ad altre iniziative che stiamo mettendo in piedi presso la CAN costiera, offrirà un servizio quasi completo con il fine di guidare i nostri connazionali attraverso il sistema burocratico del territorio che è molto complicato. Sarà un ulteriore punto di riferimento nel settore, in modo da collaborare in primo luogo con le altre istituzioni. Vogliamo però rimarcare che il bilinguismo nell’ambito degli Uffici pubblici dovrà essere comunque attuato. Noi saremo soltanto un aiuto in più, un supervisore se vogliamo dire”.

Si tratterà di una mole di lavoro notevole…

”All’inizio sì, perché ci sono tanti documenti soltanto in lingua slovena che a mio parere dovrebbero essere tradotti. Bisognerà fin da subito però fissare dei paletti e decidere fino a dove possono arrivare gli altri e dove potremo subentrare noi. Tutta la responsabilità riguardo al bilinguismo non potrà ricadere soltanto su questo Ufficio, non è sicuramente questo lo scopo della sua istituzione. La responsabilità è di tutti. Noi desideriamo soltanto aumentare, con delle persone che si dedicheranno a questo, la presenza della lingua italiana nel territorio, ma non è assolutamente nostra intenzione sostituirci a coloro che sono già pagati per fare il proprio lavoro”.

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