EUSAIR, valida risposta per emergenze in mare

In un incontro virtuale i responsabili si sono soffermati in particolare sulle iniziative nel nord Adriatico

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EUSAIR, valida risposta per emergenze in mare

L’impegno pluriennale per limitare le conseguenze di potenziali disastri ecologici nell’Adriatico ha prodotto effetti tangibili. Lo hanno affermato i partecipanti alla conferenza web sugli obiettivi e i risultati raggiunti dal pilastro della qualità ambientale EUSAIR negli ultimi anni. Mitja Bricelj del Ministero dell’Ambiente e della Pianificazione Territoriale e Iztok Škerlič dell’Istituto pubblico per l’imprenditorialità del Comune di Isola hanno presentato nel dettaglio le iniziative nell’ambito della Strategia adriatico-ionica dell’Unione Europea (EUSAIR), nel campo della prevenzione e del controllo degli incidenti o del potenziale inquinamento nel mare Adriatico.

Forme d’inquinamento del mare

In qualità di coordinatore del gruppo tematico sulla qualità ambientale della Strategia EUSAIR, Bricelj ha spiegato che sono stati elaborati quattro progetti faro che raggiungono il campo della crescita sostenibile attraverso l’attuazione di vari protocolli, la protezione e il monitoraggio delle specie marine protette, degli ecosistemi e della pianificazione di un efficace piano di risposta in caso di incidenti in mare. In qualità di direttore della base informativa di Isola, punto di supporto per l’attuazione degli obiettivi di qualità ambientale nell’ambito della strategia EUSAIR, Škerlič ha sottolineato che in quasi cinque anni di attività hanno organizzato 170 incontri ed eventi e 10 colloqui finanziari con i Fondi europei. Su questa base sono state progettate 11 grandi iniziative macro-regionali. Personalmente si è concentrato sul piano d’azione regionale per mitigare le conseguenze in caso di fuoriuscite di petrolio o sciagure simili nel 2019 che integra il progetto NAMIRS, recentemente approvato ed è il sistema di risposta agli incidenti marittimi nell’Adriatico settentrionale. Come spiegato da Anna Marconato, coordinatrice del progetto, le attività partiranno ufficialmente a marzo per raggiungere una migliore preparazione e una risposta coordinata a livello internazionale integrando le conoscenze, gli strumenti e le risorse disponibili, con l’obiettivo finale di aggiornare il Piano di emergenza per il mare Adriatico.

Interventi per evitare catastrofi in mare

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