Scandalo Dieselgate. Ex manager Audi arrestato in Istria

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Scandalo Dieselgate. Ex manager Audi arrestato in Istria

L’ex dirigente della Volkswagen, Axel Eiser (59), è stato arrestato in Croazia, al valico di frontiera di Castelvenere, in Istria, e attualmente si trova agli arresti nel carcere di Pola.
L’arresto è scattato sulla base di un mandato di cattura proveniente dagli Stati Uniti. Axel Eiser, ha lavorato per anni alla Casa automobilistica Audi, crocevia del Dieselgate, come conferma anche il processo a Rupert Stadler. Le autorità americane ritengono l’uomo fra quelli coinvolti nella frode sulle emissioni delle auto con l’insegna dei quattro anelli. Non è chiaro se l’ex manager fosse già fra quelli per i quali erano stati spiccati gli ordini di arresto, uno dei quali a cui è legato anche il potente e dimissionario Ceo, Martin Winterkorn. Il caso rischia di diventare anche diplomatico, perché l’uomo potrebbe essere estradato. Quello che sembra certo è che gli 007 d’Oltreoceano abbiano segnalato la sua presenza alle autorità croate.
In Germania il rischio di estradizione non esiste. Il gruppo Volkswagen, ha reso noto un’agenzia di stampa tedesca, non ha voluto commentare la notizia. Negli Stati Uniti due ex lavoratori del gruppo sono già stati processati e condannati. Uno dei due, James Liang, è stato nel frattempo rilasciato. Il Dieselgate è finora costato al gruppo Volkswagen almeno 31,3 miliardi di euro. Nel gennaio 2019 quattro manager di Audi sono stati denunciati dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per il loro coinvolgimento nello scandalo Dieselgate. Diversi i capi di accusa, tra cui cospirazione a scopo di frode ai danni del governo, frode telematica e violazione del Clear Air Act, legge federale sull’inquinamento atmosferico. I quattro manager denunciati sono Axel Eiser, responsabile della divisione motori presso la sede di Ingolstadt dal 2008 al 2013; il suo successore, Stefan Knirsch, Richard Bauder, capo dello sviluppo dei propulsori diesel a Neckarlsum; e Carsten Nagel, responsabile dell’omologazione dei motori. Tra gli indagati dalle autorità americane c’è anche Martin Winterkorn, ex numero uno del Gruppo Volkswagen. Non è invece coinvolto l’ex Ceo di Audi, Rupert Stadler, incarcerato in Germania e agli arresti domiciliari.

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