Repubblica di Albona: «Cento volte buona fortuna»

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Repubblica di Albona: «Cento volte buona fortuna»

“È stata una lotta della gente comune per un domani migliore. Una lotta di italiani, croati, cechi e di uomini giovani di altre nazionalità che decisero di avviare una rivolta contro l’oppressione e lo sfruttamento”. Così ieri ad Albona il Capo dello Stato, Zoran Milanović, parlando della rivolta dei minatori del 1921 (passata alla storia come Repubblica di Albona) durante la seduta solenne del Consiglio cittadino di Albona, svoltasi nella piccola palestra del Centro sportivo “Franko Mileta”. La seduta è stata convocata in occasione dei festeggiamenti nel centenario degli eventi del 1921, ricorso il 2 marzo. Il programma delle celebrazioni della Repubblica di Albona si svolge sotto l’alto patrocinio del Presidente Milanović e continuerà fino all’8 aprile, data in cui nel 1921 la rivolta fu soffocata.
Prima della seduta, svoltasi nel pieno rispetto delle misure restrittive introdotte per contrastare il coronavirus e alla presenza di alcuni minatori albonesi, Milanović ha partecipato all’altro evento centrale del programma celebrativo, ovvero alla tradizionale commemorazione, con la deposizione dei fiori, nella Krvova placa, dove lo sciopero dei minatori ebbe inizio il 2 marzo 1921. Nel rivolgersi ai presenti durante la seduta consiliare, Milanović si è soffermato sulla difficile vita dei minatori, una vita vissuta per un breve periodo anche da suo nonno, Ante Milanović. Ha detto trattarsi di un mestiere degno di ammirazione, soprattutto nel caso di tutti quei minatori che lavoravano ad Albona provenienti da altre parti dell’Istria, che spesso si recavano al lavoro in bicicletta. “Auguri e buona fortuna”, ha concluso Milanović, utilizzando, come gli altri relatori, tra cui Tulio Demetlika, deputato al Sabor, il saluto rivolto ai minatori che scendevano in miniera.

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