Italiani all’estero più forti grazie all’editoria

Il sottosegretario Andrea Martella parla all’Assemblea plenaria del Cgie

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Italiani all’estero più forti grazie all’editoria

“Non ho dubbi che una parte importante del sostegno all’editoria debba riguardare l’editoria all’estero e di quanto il settore dell’editoria all’estero sia importante per la nostra lingua, per l’identità dei nostri connazionali e per mantenere il collegamento con l’Italia: questo sostegno non è mancato e continuerà ad esserci con questa specifica attenzione all’editoria all’estero”: lo ha ribadito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’editoria, Andrea Martella, intervenuto all’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie). Martella ha spiegato come una quota parte delle risorse legate al Recovery Plan sia destinata al sistema dell’informazione nazionale e internazionale. “Abbiamo presentato dei progetti già visionati dal Parlamento e che verranno portati in Commissione Europea”, ha detto, aggiungendo che in particolare verrà confermata la quota finanziaria del fondo per l’editoria all’estero prevista l’anno scorso, pari a due milioni di euro.

Il sottosegretario ha ricordato come “dall’inizio dell’emergenza non c’è stato intervento del governo che non abbia interessato il settore editoriale, dal primo Cura Italia fino al decreto rilancio appena convertito”, come i crediti di imposta sugli investimenti pubblicitari; l’introduzione del bonus fiscale per i servizi digitali; il credito di imposta per la carta; il sostegno al credito di imposta per le edicole.
“Il governo non è intervenuto solo in modo emergenziale, ma anche guardando al futuro con l’obiettivo dell’editoria 5.0 con le linee di finanziamento previste dal Recovery Fund, risorse nell’ambito della digitalizzazione che possano favorire i media”, ha continuato Martella, annunciando le prossime mosse: estendere gli incentivi del piano di transizione 4.0 previsti per le imprese manifatturiere; il credito di imposta per investimenti in beni strumentali; il credito di imposta per supportare investimenti delle imprese editrici in figure professionali rilevanti per la trasformazione tecnologica e la riconversione e la formazione dei lavoratori over 45; rafforzare il sostegno alla domanda tramite incentivi anche di carattere fiscale per abbonamenti cartacei o digitali.

“Tutelare l’informazione rende più forti i sistemi economici e sociali, e tutto questo vale anche per il settore dell’editoria all’estero, che continua a svolgere un ruolo importantissimo per le comunità: l’obiettivo è di sostenere un settore anche all’estero a favore delle nostre comunità e di una società più formata, più forte e più libera”, ha concluso Martella.

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