Župarić «Inseguo i miei sogni, non i soldi»

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Župarić «Inseguo i miei sogni, non i soldi»

FIUME | Circa un anno fa, giorno più giorno meno, il Rijeka lanciato verso la conquista del primo titolo nazionale si dovette fermare bruscamente in via Kranjčević, beffato nel finale dalla Lokomotiva. Quell’episodio non ebbe poi conseguenze gravi e la squadra fumana tagliò per prima il traguardo, al penultimo turno, vincendo a Rujevica per 4-0 con lo Cibalia, squadra in cui è cresciuto Dario Župarić. Il suo percorso formativo, come calciatore, è stato curioso, iniziando come ala, trasformandosi in seconda punta, quindi in mediano per stabilirsi permanentemente nel ruolo di difensore centrale. Sul treno fiumano, quello che ha travolto la concorrenza la scorsa stagione in campionato e Coppa, Župarić salì all’ultimo momento, arrivando dal Pescara, pochi giorni dopo aver giocato in casa del Napoli, una partita dalla quale era stato precedentemente escluso per poi venire richiamato in extremis a causa dell’indisponibilità di un titolare. Raggiunse in macchina il capoluogo campano percorrendo 250 chilometri per giocare poi tutti i 90 minuti. Fu un bel gesto, apprezzato e più volte sottolineato dal club italiano.
Domani allo stadio di via Kranjčević, dove ai brutti ricordi di un anno fa se ne aggiunge quello molto più recente del KO ad opera del Rudeš, il Rijeka affronterà nuovamente la Lokomotiva. Rispetto a non molto tempo fa il campionato è diventato più interessante, grazie soprattutto al fatto che la Dinamo non appare più imbattibile. Restano da giocare quattro partite e i punti di distacco dalla capolista sono 6. “Preferiamo guardare soltanto alla sfida con la Lokomotiva e ai tre punti in palio. Lo abbiamo sentito sulla nostra pelle quant’è difficile giocare lì. Con il Rudeš abbiamo preso due gol nei primi 4 minuti e poi è stata dura rincorrere, costretti a giocare su un terreno insidioso. Alle chance di vincere il titolo, sinceramente, non ci pensa nessuno tra di noi”, risponde Dario Župarić, che poi cede almeno un po’ alla tentazione concludendo: “Se succede qualche miracolo e se il titolo lo vinciamo noi… ben venga. Ora, però, tutta la nostra attenzione è rivolta alla Lokomotiva che ha dimostrato di poter vincere con chiunque. Anzi, direi che tutte le squadre del campionato possono superarsi a vicenda, a prescindere dalla posizione in classifica. Venerdì dovremo scendere in campo con la stessa determinazione e serietà con cui abbiamo incontrato la Dinamo al Maksimir. Per prima cosa, dobbiamo pensare a non subire gol perché in via Kranjčević è davvero dura rimontare”.
Nelle ultime tre partite il Rijeka ha sempre vinto di misura e senza subire gol. “Quando si perde o si vince il merito o la colpa sono di tutta la squadra. Dopo la giornataccia con il Rudeš abbiamo consolidato le nostre file e i risultati non si sono fatti attendere”, aggiunge lo stopper slavone. Il Rijeka in questo momento, pur avendo delle chance di centrare un obiettivo inaspettato e ancora piuttosto lontano, non dovrebbe avvertire il peso, l’euforia e la frenesia di un anno fa. L’Europa è assicurata da tempo e oggi quel peso non c’è più. “Credo che finora abbiamo dimostrato – spiega Župarić –, che le partite migliori le abbiamo offerte quando eravamo sotto pressione. Intendo dire che oggi non giochiamo così bene come ci riusciva in passato. Vorrei che quel bel gioco potesse ritornare ora, anche se effettivamente non c’è tanta pressione. Abbiamo quattro partite interessanti per arrivare all’ultima giornata, comunque vada, in cui affronteremo in casa l’Hajduk, un match che potrebbe essere decisivo per la seconda posizione”.
Passare da un campionato come la Serie A, meno forte rispetto al passato, ma sicuramente non privo di fascino e prestigio, alla Prima Lega croata, è un passo avanti o indietro nella carriera di un calciatore? “Non ho rimpianti. In un certo senso il Rijeka ha salvato la mia carriera. Vorrei precisare: lì non ero messo male. Giocavo in Serie A. Mi è stata offerta quest’opportunità e sono felice di averla accettata perché momenti così non li ho mai vissuti. Vincere titolo e Coppa è stato straordinario. Anch’io faccio parte di questo grande momento della storia del club. Inoltre, mi piace vivere qui. Ovviamente, ogni calciatore ha dei sogni nel cassetto e quindi guarda al futuro”.
Il Rijeka, e nessuno si illude che non sia così, è raramente un punto d’arrivo. Qual è il sogno di Župarić? “È lo stesso che ha un bambino che gioca a calcio, che si immedesima nel personaggio del grande calciatore che gioca in Champions League, in una grande squadra. Il mio sogno è ancora quello, di scendere in campo davanti a spalti gremiti in Champions. Non è solo una questione di soldi. Se ne sono andati, per esempio Mišić, Ristovski e altri, ma non solo per denaro. Ogni calciatore ambisce a qualcosa di importante nella carriera. Anche loro inseguono i loro sogni”, sono le parole con cui ci congediamo dallo stopper del Rijeka, uno degli uomini mercato della prossima campagna trasferimenti.

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