Rijeka, giovedì inizia l’avventura in Europa League

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Rijeka, giovedì inizia l’avventura in Europa League

FIUME | E adesso sotto con l’Europa League. Assolto, con il massimo dei voti, il doppio impegno di campionato con Gorica (2-0) e Inter (4-0), il Rijeka si tuffa in un’altra competizione molto importante, che garantisce alla società ingenti entrate finanziarie. A patto ovviamente di arrivare alla fase a gironi, “indicata” dal presidente Damir Mišković come uno degli obiettivi stagionali. L’altro, per chi non lo sapesse, è lottare per riportare titolo e Coppa nazionale nella bacheca di Rujevica. “Vedere il Rijeka al primo posto in classifica è sicuramente un toccasana, qualcosa che fa bene al morale. Abbiamo iniziato bene la stagione, come auspicavamo. Il difficile arriva però adesso e la linea che separa il successo dall’insuccesso è molto sottile. Nelle prossime uscite si vedranno il reale valore di questa squadra e i frutti del lavoro svolto nelle ultime settimane”, analizza in breve la situazione l’allenatore Matjaž Kek.
Difficile dare torto al tecnico sloveno perché, in effetti, il doppio impegno del terzo turno preliminare di Europa League con il Sarpsborg darà una prima risposta su che cosa ci si possa aspettare in questa stagione e se gli obiettivi indicati da Mišković siano o meno raggiungibili. Il più comune dei tifosi ne è pienamente convinto, e ci mancherebbe, ma Kek frena gli entusiasmi. “Ovvio che dopo due vittorie convincenti sia per il gioco espresso che per il risultato si tende a vedere le cose soltanto dal lato positivo. Però, bisogna restare con i piedi per terra e guardare il tutto in un modo obiettivo. Ad esempio, ritengo che sul piano del gioco ci sia ancora tanto da migliorare. Con tutto il dovuto rispetto per Gorica e Inter, Sarpsborg e Hajduk sono avversari ben più tosti. E quelli che ci potrebbero attendere più avanti in Europa lo saranno ancora di più”.
Timore no, rispetto sì
Giovedì, con inizio alle 20.45, ci sarà dunque la trasferta in Norvegia, a circa un centinaio di chilometri da Oslo. Il Sarpsborg ha chiuso lo scorso campionato al terzo posto, mentre nel secondo turno preliminare di Europa League ha eliminato, forse un po’ a sorpresa ma assolutamente in modo meritato, il San Gallo. “Abbiamo parecchie informazioni sul loro conto, sulla forza e il modo di giocare – dice Kek –. È stato molto importante vederli all’opera contro il San Gallo, in una partita dove dovevano recuperare lo svantaggio iniziale. Il fatto che abbiano meritato il passaggio del turno ai danni di un avversario che partiva con il favore del pronostico ci deve mettere in guardia. Timore reverenziale no, però va tenuto conto della loro qualità tecnica. Fanno dell’aggressività e dei calci piazzati l’arma in più. E sappiamo benissimo che la scorsa stagione avevamo qualche problema sugli sviluppi dei calci da fermo. Eppoi, molto dipenderà da come riusciremo ad adeguarci all’erba artificiale. Per questo motivo, fino alla partenza per la Norvegia, ci alleneremo sul sintetico di Rujevica”, analizza Kek, prima di sentenziare: “Dobbiamo trovare la formula per ottenere un risultato positivo che ci dia poi la possibilità di giocarci la qualificazione nel ritorno a Fiume. Bisogna entrare in campo concentrati, evitando di subire gol nella fase iniziale”.

Tipica squadra scandinava
A differenza del campionato croato, che è appena alla seconda giornata, l’Eliteserien è arrivata già al 17° turno. Lo scorso fine settimana il Sarpsborg ha battuto per 3-1 in trasferta lo Stabaek e in classifica occupa attualmente la quinta posizione con 29 punti (sette in meno del leader Rosenborg). Rade Ljepojević, ex team manager e ora osservatore per conto del Rijeka, ha assistito in prima persona alla partita tra Sarpsborg e San Gallo, fornendo alcuni interessanti spunti. “Nel terzo turno preliminare non ci sono squadre deboli, tutte hanno una certa qualità. Il Sarpsborg ha uno stadio piccolo, su modello inglese, ma anche un pubblico partecipe. Si tratta di una squadra viva e aggressiva, molto disciplinata in fase difensiva. Inoltre, sono pericolosi sui calci piazzati e nei lanci. Direi la tipica squadra scandinava. In ogni caso bisogna fare attenzione, senza sottovalutarli. Il San Gallo ne sa sicuramente qualcosa in proposito”. (nt)

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