Il derby regionale parla fiumano

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Il derby regionale parla fiumano

POLA | Come da pronostico, il Rijeka fa proprio il derby regionale battendo l’Istra 1961 per 2-1 grazie alle reti di Čolak, Kvržić e il gol della bandiera di Perić-Komšić nel finale. La partita è stata in equilibrio soltanto fino alla seconda rete dei fiumani, poi è filata via liscia senza grossi scossoni, tranne i minuti conclusivi. Tutto sommato un derby alla camomilla. Considerato lo sciopero del tifo dell’Armada – al Drosina erano in circa 200, mai così pochi negli ultimi anni –, sono mancate le solite schermaglie sugli spalti. La frangia dura del tifo fiumano si è fatta viva soltanto a metà ripresa, quando ha innalzato uno striscione con su scritto “Avete acquistato la Banda d’ottoni, senza rispetto per l’Armada. Quanto costa rimetterci la faccia?”. Uno striscione dei tifosi locali invece era in onore di Goran Roce, l’attaccante autore di 29 reti in 144 presenze in Prima Lega, al quale a inizio incontro la dirigenza polese ha consegnato una targa ricordo.
Diverse novità nella squadra di Rendulić, che rinuncia a Cardozo e lancia Espinosa a centrocampo. Nel ruolo di terzino sinistro confermato l’esordio in campionato di Čuljak, finora snobbato dagli allenatori Marquez e Torres. Nel Rijeka nessuna sorpresa e Bišćan ha messo in campo la formazione annunciata alla vigilia. L’allenatore zagabrese ha confermato in blocco l’undici che nell’ultima giornata aveva superato il Rudeš.
La partenza dei polesi è stata da film dell’orrore. Al 5’ Oneto pasticcia in difesa e regala un pallone d’oro a Čolak, che non riesce ad approfittarne. Lo fa un minuto dopo quando sfugge allo stopper argentino e mette in rete un invitante assist di Heber.
Il Rijeka si accontenta subito e non infierisce, mentre alla squadra locale manca la convinzione per fare male. Così assistiamo a 15 minuti senza emozioni, fino a quando l’Istra 1961 decide di osare e in 10 minuti per quattro volte mette in difficoltà gli ospiti.
Prima Escoval sbroglia una situazione difficile, salvando su Fuentes, poi Oneto di testa mette a lato. Al 28’ Bosančić conclude dal limite dell’area, ma il pallone viene intercettato dalla difesa fiumana. Ci prova poi Fuentes con uno slalom ubriacante nell’area di rigore, ma viene fermato sul più bello.
Nel momento migliore dei locali è il Rjeka, però, a segnare. Al 35’ Kvržić si beve il solito Oneto con un “sombrero” di tacco nel cuore dell’area di rigore e a tu per tu con Čondrić la mette dentro.
Più povera di emozioni la ripresa, che nei primi 20 minuti è stata assolutamente da dimenticare. Poi al 65’ e al 66’ i tentativi di Gorgon e Heber che non sono andati a buon fine. Al 68’ una brutta scena in campo: Rodriguez, evidentemente arrabbiato, al momento della sostituzione non ha nemmeno dato la mano a Iglesias che gli subentrava.
Quando la partita sembrava indirizzata verso lo 0-2 finale, Escoval si “ricorda” di avere giocato mezza stagione con l’Istra 1961 e cincischia con il pallone, lanciando in gol Perić-Komšić, che soltanto 5 minuti dopo essere entrato con un rasoterra infila Sluga. Fino al termine da evidenziare un’occasione per parte, ma Puljić prima e Iglesias poi non riescono a cambiare il risultato. I punti, alla fine, prendono meritatamente la via di Fiume.

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