Dalić: «Con la Spagna cerchiamo i tre punti in palio, non la vendetta»

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Dalić: «Con la Spagna cerchiamo i tre punti in palio, non la vendetta»

ZAGABRIA | La Nations League non è per nessuna delle nazionali di vertice, e quindi nemmeno per la Croazia vicecampione del Mondo, un obiettivo particolarmente ambito. È altrettanto vero, però, che una volta dentro vale la pena di onorare l’impegno, soprattutto se vi si arriva dopo un Mondiale storico come quello in Russia. Pertanto, l’esordio nella nuova competizione, quel 6-0 subito in casa della Spagna, non è stato il modo migliore per ripresentarsi sulla scena internazionale in una partita ufficiale, seguita comunque alla più dignitosa prestazione con il Portogallo in amichevole (terminata 1-1).
Il selezionatore Zlatko Dalić, miglior allenatore europeo secondo i colleghi del Vecchio Continente, giovedì sera al Maksimir avrà l’opportunità di dimostrare che quella nazionale umiliata dagli spagnoli è capace di ben altro. “Mi dà gioia questa gara, soprattutto per il fatto che dopo il Mondiale torniamo a disputare una partita ufficiale in casa e con la presenza del pubblico. Sono felice di poterci essere al Maksimir con gli spalti gremiti, con lo stesso spirito ed entusiasmo che ci ha trascinati la scorsa estate in Russia. Il nostro obiettivo non può che essere la vittoria e la conquista di tre punti che ci consentirebbe addirittura di poter lottare per il primo posto nel girone qualora dovessimo fare bene anche a Wembley con l’Inghilterra. Con il primo posto la Croazia partirebbe come testa di serie per il sorteggio per i gironi di qualificazione agli Europei del 2020”, sono le parole con cui Dalić ha aperto l’incontro di ieri con i media nel giorno del raduno della nazionale.

Soliti acciacchi e lievi infortuni

Il tecnico ha detto che ci sarebbero dei giocatori acciaccati, ma che ne avrebbe parlato soltanto dopo aver ricevuto informazioni più precise in merito. L’ultimo riconoscimento, ricevuto sabato in Turchia, di miglior allenatore d’Europa, gli è particolarmente caro: “Ci tengo in modo speciale perché arriva dai colleghi. Come ho già detto, non è soltanto un riconoscimento a me, ma a tutto il movimento calcistico croato. Sono felice che il valore del nostro calcio venga riconosciuto in questo modo. Non voglio prendermi i meriti di ciò”, ha commentato l’allenatore, che poi ha preferito parlare del prossimo impegno.
Con la Spagna, dopo la batosta per 6-0, c’è un conto in sospeso. Cos’è cambiato da allora? “Sono convinto che la nostra nazionale oggi sia in un momento di forma migliore rispetto a quella partita. La debacle in Spagna, la sconfitta più grande mai subita dalla nazionale croata nella storia, è un buon motivo per cercare il riscatto, ma non la vendetta. Quello che ci serve sono i punti. In questi due mesi è migliorata la forma dei giocatori che, chi più e chi meno, godono comunque di buona salute. La Spagna, cedendo all’Inghilterra, ha perso anche il primo posto in classifica riaprendo il discorso, ma adesso ha bisogno di guadagnare almeno un punto contro di noi. Il nostro destino è nelle nostre mani. Se vinciamo entrambe le partite saremo primi nel girone. Sarà dura, ma ci crediamo”.

Il momento negativo di Modrić

Luka Modrić non è tra i giocatori in gran forma, anzi. “Ho parlato con lui – spiega Dalić – ed è consapevole del fatto che non si può giocare sempre a certi livelli con lo stesso rendimento, specie non in un anno come questo. Io non ho mai dubitato e non dubiterò mai di lui. Sono ottimista, sicuro che sia pronto per assumere il ruolo di leader. La sua ultima partita in campionato, dopo aver saltato quella precedente, lo ha visto protagonista con un assist. Dopo aver giocato a certi ritmi è naturale avere dei cali. Luka, in fondo, è il miglior giocatore del mondo. Ora parliamo della Spagna e di noi. Sono sicuro che sarà un match molto diverso. Gli iberici credo che abbiano cambiato un po’ sistema di gioco con l’avvicendamento sulla panchina. Tengono meno palla e puntano sulla velocità, con alcuni giocatori giovani molto rapidi. Non sarà semplice affrontarli perché spetterà a noi prendere l’iniziativa, avere il possesso palla. Dovremo essere molto cauti. Ricordiamo che nell’ultima partita con loro abbiamo avuto 20 minuti di ottimo gioco che hanno preceduto il loro primo gol e il nostro successivo crollo. Sono cose che non si dovranno ripetere. Contro gli inglesi a Fiume siamo stati capaci di dimostrare di saper essere compatti, di aver ritrovato almeno in parte quel gioco che ci ha portato alla finale dei Mondiali. Adesso mi aspetto anche qualcosa in più”, conclude il tecnico croato, il quale ha annunciato di voler andare sul sicuro e che i giovani convocati avranno il loro minutaggio in altre occasioni. Brekalo e Vlašić, come ha aggiunto Dalić, si sono meritati la convocazione grazie a quello che stanno facendo nei rispettivi club.

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