«Con l’Hajduk è sempre qualcosa di speciale»

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«Con l’Hajduk è sempre qualcosa di speciale»

FIUME | Il Rijeka ha rinnovato il suo contratto con lo sponsor generale “Sava osiguranje”, il cui logo lo ritroveremo anche la prossima stagione sulle maglie del club quarnerino. Nella sede della casa assicuratrice slovena a Fiume, ieri è stata organizzata una piccola cerimonia per festeggiare l’evento al quale hanno preso parte anche alcuni giocatori. Ne abbiamo scelto uno, quello che è meno esposto di altri all’attenzione mediatica. Leonard Zuta, macedone di origine e cresciuto in Svezia, parla lo svedese e si arrangia con l’inglese. In un’occasione come quella di ieri, informale, è stato semplice estorcergli qualche parola in più di quelle pronunciate a caldo, al termine di una partita. I tifosi fiumani si sono sempre legati a dei calciatori, soprattutto a quelli cresciuti nel vivaio. Naturalmente, ci si affeziona anche a quelli che fanno tanti gol. Zuta non è cresciuto a Fiume e di gol non ne può segnare tantissimi, in quanto terzino. Negli ultimi mesi, con il ritorno di Leovac sulla fascia sinistra, qualcuno aveva ipotizzato la panchina o addirittura la partenza del nazionale macedone. Invece, l’allenatore Matjaž Kek lo ha sistemato sulla destra. A sinistra o a destra, Zuta è il beniamino di Rujevica. Qual è il segreto? “Quando scendo in campo cerco sempre di mettercela tutta e, probabilmente, qualcuno se ne accorge. Quando sento scandire il mio nome dagli spalti, naturalmente, mi sento molto bene. Succede tutte le volte che al Rijeka viene assegnata una punizione sulla destra, da dove di solito calcia un mancino. Se poi riesci anche a segnare è il massimo”, risponde il terzino. Dove preferisce giocare? “Sinceramente, per me è lo stesso. La scelta è affidata al tecnico e io cerco di farmi trovare pronto per qualsiasi ipotesi”. Una risposta “politica” del difensore, che pur non comprendendo bene il croato, nella sua permanenza a Fiume ha capito quella che è la scala dei valori se si parla di rivalità sportiva e a percepire gli umori o i malumori del pubblico. La prossima partita, l’ultima in questa stagione, sarà quella di sabato a Rujevica con l’Hajduk. “Scendiamo in campo per vincere e per arrivare secondi davanti all’Hajduk. Ci tengono i tifosi, e anch’io lo voglio. Siamo reduci da una partita per noi deludente, con la quale abbiamo perso definitivamente ogni chance per difendere il titolo, ma ora vogliamo riscattarci e chiudere con un successo. Il derby dell’Adriatico è un’occasione speciale anche per me”.
C’è qualche rimpianto, visto che la Dinamo si è rivelata tutt’altro che irresistibile? E che cosa è mancato nei momenti cruciali? “Per vincere un campionato – ha risposto Zuta –, come abbiamo fatto noi lo scorso anno, ci vuole anche un po’ di fortuna. Noi in questa stagione non ne abbiamo avuta più di tanto. Comunque sia, ritengo che la nostra sia stata una stagione discreta, al di là dei trofei mancati”. Sui progetti per il futuro, dice: “Sono un giocatore del Rijeka e qui mi trovo bene. Però sono un professionista e quindi mi adeguo a quelle che potranno essere le scelte del club. Per ora non ci penso”.

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