La riforma fiscale divide sindacati e imprenditori

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La riforma fiscale divide sindacati e imprenditori

Il ministro delle Finanze, Zdravko Marić, ha illustrato ai sindacati e ai datori di lavoro i piani del governo attinenti alla riforma fiscale. Alla vigilia dell’incontro, svoltosi ieri a Zagabria, interloquendo con i giornalisti il ministro non ha voluto addentrarsi nei dettagli della riforma. Tuttavia, è ormai risaputo che tra gli obiettivi della manovra vi sia la riduzione dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto di un punto percentuale, la riduzione dei contributi salariali e l’abolizione dell’aliquota del 36 p.c. connessa all’imposta sul reddito. “Il nostro scopo non consiste nello sgravare i cittadini e i datori di lavoro solamente dal punto di vista amministrativo, ma anche da quello tributario. Non vogliamo rimpinguare il Bilancio, bensì stimolare la crescita economica e l’occupazione”, ha sottolineato Marić.
Al termine della riunione – alla quale il ministro del Lavoro, Marko Pavić ha partecipato nel ruolo di mediatore –, il presidente dei Sindacati croati indipendenti, Krešimir Sever, ha detto di non aver appreso nulla di nuovo. Ha criticato il fatto che i sindacati fino ad ora non siano stati coinvolti nel dibattito. ha manifestato il timore che a causa di ciò i medesimi possano vedersi messi con le spalle al muro. Ha annunciato che i sindacati intendono sensibilizzare l’opinione pubblica contro le misure che si tenta di far passare alla chetichella. Sever ha espresso l’opinione che dalla relazione del ministro Marić sia emerso che dopo tutto, le tesi dietro alle quali si sono trincerati i datori di lavoro, ad esempio quelle relative all’eccessiva tassazione del lavoro, non reggano. Inoltre, il sindacalista ha stigmatizzato l’intenzione di abolire l’aliquota più alta dell’imposta sul reddito o di aumentare l’importo dopo il quale la medesima viene applicata. Sever ha spiegato che si tratta di una misura che non gioverà ai lavoratori, ma eventualmente a qualche manager.
A sua volta il presidente dell’Associazione dei datori di lavoro, Davor Majetić, si è dichiarato soddisfatto di quanto ha avuto modo di sentire. “La riforma fiscale è una delle cose che i datori di lavoro hanno chiesto che sia fatta per metterli nelle condizioni di essere quanto più competitivi. Quanto meno lo Stato trattiene nelle proprie casse, tanto meglio sarà per i datori di lavoro e i cittadini. Aspettiamo di sentire quali saranno le proposte definitive, per poter proseguire il dialogo”, ha chiarito Majetić. Ha osservato che la situazione sul mercato del lavoro è catastrofica e che i datori di lavoro sono costretti ad aumentare gli importi delle retribuzioni, incrementando in tal modo le spese e sacrificando gli investimenti. Di conseguenza ha rilevato che per quanto concerne i medesimi la riduzione del costo del lavoro dovrebbe avere la priorità sulla riduzione del PDV.

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