Il fascicolo in mano all’USKOK

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Il fascicolo in mano all’USKOK

L’incarico di fare chiarezza sul caso Hotmail potrebbe essere affidato all’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (USKOK). Ad annunciarlo è stata ieri l’agenzia stampa Hina, che nel farlo si è richiamata a informazioni ufficiose ottenute da fonti interne alla Procura di Stato (DORH). A pretendere l’avvio di un’inchiesta sono stati i rappresentanti di due partiti politici, Croazia libera e Barriera umana, che nei giorni scorsi hanno sporto una formale denuncia nei confronti dell’ex vicepremier e ministro dell’Economia, Martina Dalić.
Stando alle voci giunte alla stampa la DORH avrebbe iniziato a interessarsi al caso sin dalla pubblicazione dei primi messaggi di posta elettronica considerati controversi. Uno scambio epistolare – risalente ai tempi della stesura della Lex Agrokor – avvenuto tra la Dalić e un gruppo di avvocati e consulenti (denominato Borg, nome ispirato a una razza di minacciosi cyborg dell’universo fantascientifico di Star Trek). Una compagine di esperti ingaggiati successivamente nel processo di ristrutturazione dell’Agrokor, il che ha permesso loro di intascare ricompense valutate complessivamente attorno al mezzo miliardo di kune. Lo scandalo era stato portato alla luce la scorsa settimana dal portale Index.hr ed è culminato lunedì scorso con le dimissioni di Martina Dalić.
A testimoniare la gravità della situazione è il fatto che la polizia e la Procura sono state affiancate nelle indagini dall’Agenzia per la sicurezza e l’intelligence (SOA). Oltre al carteggio tra la Dalić e i membri del cosiddetto gruppo Borg, la DORH sta compiendo accertamenti pure sulla documentazione che nei giorni scorsi Ivica Todorić, ex patron dell’Agrokor, ha fatto pervenire al Comitato croato di Helsinki per i diritti dell’uomo (HHO). A sua volta l’ONG ha provveduto a sottoporre il materiale all’attenzione sia della Procura sia dell’Ufficio del presidente della Repubblica.

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