ETICA E SOCIETÀ Covid-19, le risposte siano convincenti

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ETICA E SOCIETÀ Covid-19, le risposte siano convincenti

Ormai ci rendiamo conto che dobbiamo sviluppare l’abitudine a convivere con il Covid-19, almeno per un periodo, la cui, però, fine non è ancora visibile. Il virus sta implicando, purtroppo, anche situazioni drammatiche o tragiche per alcuni individui e le loro famiglie. Come si sa, può avere effetti letali. Ma nella grande maggioranza dei casi, per fortuna, i fastidi sono, in generale, quelli di un’influenza e si parla pure di sintomi molto lievi, persino impercettibili. Per le popolazioni più ampie, per ora, convivere con il Covid-19 sta significando cambiamenti di stile di vita. Per le parti più colpite in questo momento, ciò significa un ridimensionamento anche molto importante dei movimenti e delle attività quotidiane. Per altri, gli effetti sono, ancora, limitati, ma, in alcuni casi, riguardano abitudini ed attese abituali. Nomino, ad esempio, il rinvio dell’ex derby d’Italia (divenuto ex, a causa della retrocessione in Serie B di una delle due contendenti). Il rinvio è stato deciso, in alternativa alla possibilità di giocare la partita a porte chiuse, come, in precedenza, la partita dell’Inter, in una competizione europea. Anche dirigenti sportivi competenti parlano di un campionato falsato. Si possono leggere, ad esempio, le dichiarazioni di Giuseppe Marotta, su https://www.fcinter1908.it/copertina/inter-marotta-campionato-falsato/
Purtroppo, l’episodio è significativo e parla, anche, della, quanto meno, non immediatamente visibile coerenza di fronte a una situazione quale quella causata dal Covid-19. Ha voluto rispondere a Marotta il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, dicendo che l’organizzazione che guida aveva proposto di rinviare la partita di un giorno, giocando il lunedì, con lo stadio aperto per tutti. Lo si può leggere su https://www.fcinter1908.it/copertina/dalpino-attacca-marotta/
La risposta è lontana dal trovare consensi unanimi, come si può vedere su https://www.fcinter1908.it/ultimora/garlando-dalpino-contromano/
È assolutamente giusto quanto ho sentito dire dalla giornalista Francesca Sanipoli, su Rainews24, la quale ha affermato che la salute delle persone è la più importante e non si deve cercare di imporre interessi parziali rispetto a questa finalità (anche se sono perplesso sui giudizi più specifici espressi nella stessa occasione). Ma in una democrazia, pur rimettendosi alle decisioni degli esperti, i cittadini hanno il diritto di sentire le motivazioni. La domanda, che, come si dice, nasce spontanea è: se ci sono buoni motivi, per non giocare la partita a porte aperte la domenica, che cosa cambia, di significativo, entro 24 ore? E perché si giocano altre partite con tifosi provenienti da sedi dove il virus è presente? Il quesito, al quale spero di trovare risposte soddisfacenti è: stiamo assistendo a una situazione particolare e delicata nella quale anche persone che ricoprono ruoli importanti, non stanno procedendo avendo in mente una chiara visione degli interessi della salute pubblica e del funzionamento ottimale delle loro istituzioni? Spero di ricredermi in tempi molto rapidi sulla legittimità di questo interrogativo.
Intanto, è bene procedere con l’informazione corretta. Ho sentito, in conversazioni varie, molte persone chiedersi; ma è coerente affermare che il virus non ha una letalità elevata e, allo stesso tempo, intraprendere tutte le misure che si stanno attuando e che colpiscono anche i redditi delle persone, i loro posti di lavoro, la stabilità delle aziende… In breve, non si parla di vile guadagno, ma di questioni vitali per tutti.
Su Rainews24 ho sentito una risposta. La natura del virus è tale da non rappresentare un’emergenza personale per la maggior parte delle persone. Ma se la sua diffusione crescesse, il sistema sanitario pubblico, soprattutto nei reparti di cure intensive, non potrebbe sopportare la pressione, ad esempio, a causa di limiti anche di spazi disponibili. Sarebbe difficile accogliere le persone che per altri motivi hanno bisogno di cure intensive, oltre a tutti i contagiati con complicazioni serie, anche se rappresentano la minor parte di chi è colpito dal virus.
In conclusione, cerchiamo di essere informati in modo serio e, dalle istituzioni, attendiamo risposte convincenti ed eque. Questo è importante per superare la situazione attuale, ma, pure, per crescere, come società, in futuro.

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