Un ampio viaggio musicale tra i confini del continente

La CI di Fiume ha ospitato un concerto che celebra le melodie popolari europee interpretate da compositori del passato

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Un ampio viaggio musicale tra i confini del continente
La serata nel Salone delle Feste. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Serata di grande musica a Palazzo Modello: la Comunità degli Italiani di Fiume ha organizzato, nel Salone delle Feste, il concerto “Voices of Europe (Voci dell’Europa)” iniziativa che presenta al pubblico vari canti popolari provenienti da diversi stati europei con l’intento di risaltare la diversità del continente.

La dirigente Nika Kožar ha dato il benvenuto ai presenti all’inizio della serata, inaugurando un evento all’insegna della musica: “Abbiamo preparato un meraviglioso programma con l’intento di mostrarvi come le melodie popolari europee vengono interpretate dai grandi compositori del passato, ma anche dai nostri contemporanei”. Sono stati espressi i ringraziamenti nei confronti della Comunità degli Italiani di Fiume con a capo la presidente Melita Sciucca.
Un sentito ringraziamento è andato anche ai direttori artistici del progetto, la professoressa Julija Gubaidulina e Martina Gojčeta Silić, ma anche all’Accademia di Musica di Zagabria e al direttore Igor Lešnik.
L’ospite d’eccezione della serata, il compositore e pianista Paolo Marzocchi, ha messo in piedi delle orchestrazioni meravigliose delle opere di Beethoven e Bartók, ma anche di alcune melodie popolari macedoni e albanesi.

Il pianista e compositore Paolo Marzocchi.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“Sono veramente felice di essere qui con il pubblico fiumano, tanto da aver portato anche mio figlio con me. Anche se a Fiume non ci sono mai stato, mio papà la amava tantissimo e per me è un onore presenziare stasera in Comunità. Ho aderito al progetto per far vedere come i compositori hanno lavorato sulle musiche di tutte le culture europee come se fosse un’unica grande cultura. La mia idea è sempre stata che per conoscere veramente qualcuno devi entrare nel profondo, mettere le mani su questa cultura. Quando mi è arrivata quest’opportunità tramite Julija Gubaidulina, le ho chiesto se potevamo includere un giovane compositore italiano, il ravennate Andrea Badiali, che lavorasse sulla musica tradizionale croata. C’è stata quindi una sua bellissima elaborazione di tre canti tradizionali croati. Stasera ci aspettano svariate composizioni brevi, delle quali io ne ho orchestrate una decina. Si tratta di testi spagnoli, svedesi, austriaci, tedeschi, ungheresi ma anche ucraini e russi, che Beethoven scelse (con i nomi di aria cosacca e aria russa) considerandoli parte integrante dell’anima europea”, queste le parole di Paolo Marzocchi.
Durante la serata il pubblico presente in sala ha potuto assistere a diversi brani suonati dagli studenti dell’Accademia di Musica di Zagabria e del Conservatorio di Ravenna.
Durante una serata in cui la musica ha oltrepassato le barriere linguistiche, religiose e nazionali, è stato possibile osservare come i compositori contemporanei (Marzocchi, Badiali, Košćak, Makar) abbiano reso omaggio ai loro maestri (Beethoven, Bartók, Berio) attraverso un festival di suoni e canti che mettevano in risalto le peculiarità culturali dei vari paesi, mostrando al contempo le somiglianze che li uniscono.

Nika Kožar dirige l’orchestra.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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