Un’altra Italia: Fiume tra il 1724 e il 1924

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Un’altra Italia: Fiume tra il 1724 e il 1924

FIUME | Dopo Trieste non poteva mancare Fiume quale cornice incontestabile della presentazione dell’opera postuma di William Klinger, “Un’altra Italia: Fiume 1724- 1924”, edita congiuntamente, in duplice veste con copertine diverse, dalla Lega nazionale di Trieste e dal Centro di ricerche storiche di Rovigno.

La presentazione del volume – opera pregevolissima di Klinger, che unisce, per la prima volta, le due istituzioni – si è svolta ieri sera negli spazi della Comunità degli Italiani di Palazzo Modello, dinanzi a un numeroso pubblico accorso a rendere il dovuto omaggio al lavoro di un brillante storico e ricercatore, la cui vita è stata tragicamente stroncata nel gennaio del 2015 in un parco di New York. Tra il folto pubblico presente nel Salone delle Feste, la vedova Francesca Klinger, il presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Paolo Demarin e il direttore del Museo civico di Fiume, Ervin Dubrović.
L’opera, che si avvale della cura redazionale dello storico Diego Redivo, raccoglie la storia di 200 anni della città di Fiume. Un quadro che esamina i ruoli delle grandi potenze e dei vari interessi che hanno operato in seno al capoluogo quarnerino. L’autore prende in esame le varie fasi, il ruolo delle ambizioni francesi, austroungariche, italiane e croate. Il volume postumo di William Klinger costituisce l’ampliamento di quello che è stato il suo dottorato di ricerca, conseguito all’Istituto universitario europeo a Fiesole.

Poliedricità e straordinaria qualità

Nell’introdurre il volume al pubblico, il direttore del Crs di Rovigno, Giovanni Radossi ha parlato del percorso formativo di Klinger, ma anche della poliedricità e della straordinaria qualità di quest’opera storiografica, che trasmette l’essenza della fiumanità, dell’identità plurilingue e multiculturale di Fiume.
Il presidente della Lega nazionale di Trieste, Paolo Sardos Albertini, ha posto l’accento sull’aspetto positivo della pubblicazione congiunta: “Noi, italiani dell’Adriatico orientale, siamo l’unico popolo che necessita di un futuro comune. Ecco perché questo volume rappresenta l’inizio di questo percorso”.
Diego Redivo, che ha curato l’opera, si è detto da una parte soddisfatto perché il volume rappresenta la conclusione di un lavoro di Klinger che vede la luce, e triste dall’altra perché si tratta dell’opera postuma di un autore che avrebbe potuto dare ancora tanto alla propria famiglia e alla ricerca storica.
A fare gli onori di casa a Palazzo Modello è stato Sandro Vrancich, vicepresidente dell’Esecutivo della CI di Fiume. A inizio serata si è esibito il Coro misto della Fratellanza, diretto da Gloria Segnan e Nicoletta Olivieri, che ha intonato alcuni brani.
La presentazione è stata organizzato dal Centro di ricerche storiche di Rovigno in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Fiume, l’Unione Italiana, l’Università Popolare di Trieste e la Lega nazionale.

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