Kek: «Lo Slaven è un’altra cosa»

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Kek: «Lo Slaven è un’altra cosa»

di Lucio Vidotto
FIUME | “Voglio sperare che la vittoria in Coppa e il punteggio influiscano positivamente sul nostro modo di pensare”, ha detto ieri l’allenatore del Rijeka, Matjaž Kek, riferendosi al successo per 9-0 in casa del Radnik di Križevci nella gara secca dei sedicesimi di finale di Coppa Croazia. Domenica, alle ore 19, i fiumani ospiteranno a Rujevica lo Slaven Belupo, una squadra che non ha mai regalato nulla al Rijeka. Anzi, molte volte si è rivelata come un ostacolo insormontabile. In casa non si vince dal 3 agosto, cioè da quasi due mesi, e la situazione in classifica è tutt’altro che brillante. Quando la Dinamo dopo soli 8 turni è già a +7 rispetto, è chiaro che le cose non stanno andando troppo bene. Se non si vince con lo Slaven Belupo ora, il distacco potrebbe aumentare ulteriormente e diventare incolmabile. “Stiamo parlando di una formazione ben organizzata, con delle buone individualità e diversi giocatori nuovi, che deve ancora superare la fase di rodaggio. Occorrerà un approccio determinato e molta responsabilità contro una squadra che ci ha spesso creato dei problemi”, ha detto Kek.

Il tecnico ricorda che lo Slaven Belupo di punti ne ha presi parecchi al Rijeka quando quest’ultimo inseguiva le posizioni di vertice. “Devo dire che nella partita a Križevci, anche se abbiamo affrontato una squadra di Quarta Lega, ho notato delle cose buone, ma lo Slaven è un’altra cosa”, ha aggiunto l’allenatore sloveno, che ha fatto il quadro per quanto riguarda l’infermeria. La situazione, tutto sommato, è migliore rispetto a quanto si poteva immaginare. Si allenano sia Acosty che Gorgon, mentre Heber resta in dubbio. Il brasiliano, che è un ex, potrebbe comunque esserci a Rujevica, almeno in panchina. Il Radnik di Križevci non può essere un’unità di misura, ma l’attacco ha funzionato abbastanza bene, con Antonio Čolak che è andato in gol 5 volte. È andato a segno anche Dario Čanađija, due volte. Si tratta dei suoi primi gol in una partita ufficiale con la maglia del Rijeka, beneauguranti per il centrocampista che oggi deve, o dovrebbe, prendere il posto di Filip Bradarić. Anch’egli è un ex perché è proprio con la squadra di Koprivnica che aveva esordito in Prima Lega. “La rosa dello Slaven oggi si basa sui giocatori di casa e su alcuni stranieri, un mix che ha dimostrato di avere delle qualità, ma che deve ancora esprimersi al massimo. Sono convinto che contro di loro ci servirà un approccio serio. A Križevci abbiamo fatto delle cose buone e forse questo ci darà l’iniezione di fiducia che ci è mancata finora. Dobbiamo essere concentrati e pensare più a noi che agli avversari”, ha detto Čanađija.
Per Kek la partita con lo Slaven sarà la duecentesima sulla panchina fiumana. Che ne pensa il tecnico? “Non è facile restare così a lungo allenatore quando sappiamo che ci sono tanti tecnici croati validi. Per me è un riconoscimento da parte del club, che mi ha dato fiducia in questi anni. Se ci saranno salute e risultati, questi numeri potrebbero crescere ancora. In caso contrario… Lo sapete bene come funziona il mondo del calcio. Per il momento continuo a pensare soltanto al Rijeka”.
Dello Slaven in cui ha giocato Čanađija è rimasto un solo giocatore, cioè il capitano Delić. “Per quanto mi riguarda, ora che sono al Rijeka, dall’altra parte potrebbe esserci anche mio fratello e io ce la metterei comunque tutta per vincere”.
La squadra di Koprivnica è settima in classifica, ma secondo Kek meriterebbe di essere più in alto. Ha 8 punti in altrettante partite, 5 in meno rispetto al Rijeka, che divide la quarta e quinta posizione con il Gorica. “È il momento di giocare una partita al livello di quelle che sono le nostre qualità, per la nostra soddisfazione e per quella dei tifosi”, ha concluso Kek.

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