Ivo Robić. Il «Mr.» che cambiò la scena musicale nazionale

La Perla del Quarnero ha celebrato in grande stile il centesimo anniversario della nascita del «miglior cantante croato di tutti i tempi». Tra gli ospiti dei due appuntamenti Theodor de Canziani, Ernie Gigante Dešković, Mario Mihaljević, Zdenka Kovačiček, Radojka Šverko e Miro Ungar

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Ivo Robić. Il «Mr.» che cambiò la scena musicale nazionale
David Danijel ha raccontato gli episodi più importanti della vita del cantante. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Cent’anni fa nasceva uno dei più celebri cantanti croati di tutti i tempi, che ha per sempre segnato la vita sociale e culturale della Perla del Quarnero. Ivo Robić, compositore, cantautore e cantante dotato di carisma e doti vocali uniche, è stato ricordato sabato scorso dai numerosi spettatori che si sono recati al Centro Gervais di Abbazia per partecipare al programma promosso dal Festival Opatija e organizzato in collaborazione con David Danijel, comprendente la tavola rotonda “Ivo Robić – ieri, oggi, domani” (Ivo Robić – jučer, danas, sutra) e il concerto “In ricordo a Ivo Robić” (Ivi Robiću u spomen).

Figura chiave del periodo
La celebrazione del centenario della nascita di “Mr. Morgen”, scomparso nel 2000, è stata inaugurata dall’incontro tenutosi nel foyer del Centro Gervais, nell’ambito del quale lo storico dell’arte Theodor de Canziani – che nei giorni scorsi ci ha parlato dell’importanza del successo di Ivo Robić nel contesto storico e socio-culturale dell’epoca – e il compositore, giornalista e conduttore radiofonico Mario Mihaljević, insieme al direttore del Festival Opatija, Ernie Gigante Dešković, hanno illustrato la vita e la carriera del cantante, offrendo una panoramica su alcune curiosità e aneddoti poco noti al grande pubblico. Contestualizzando Ivo Robić quale figura chiave dello status di Abbazia della seconda metà del Novecento – uno status di prestigio segnato dall’eredità di un tempo passato –, de Canziani ha mostrato come il successo di “Mr. Morgen” coincida con una trasformazione della Perla del Quarnero in città moderna, al passo coi tempi, mentre Villa Robić, la casa progettata dal noto architetto Zdravko Bregovac (in cui il cantante risiede dalla metà degli anni ‘60) e in seguito convertita in una cappella dedicata a San Giovanni di Dio, oggi rappresenta una sorta di tempio a Ivo Robić. Definendolo “il miglior cantante croato di tutti i tempi”, Mihaljević ha spiegato le numerose difficoltà superate da Robić nel corso della sua carriera, tra cui il sostanziale divieto di esibirsi sul finire degli anni ‘40 – motivo per cui il cantante adotta tra il 1945 e il 1949 lo “pseudonimo” di “Ivo Borić”.

Applaudito a livello internazionale
Soffermandosi sull’attività di compositore di Robić, Mihaljević ha ricordato la paternità di “Mr. Morgen” del brano che poi è stato inciso da Frank Sinatra con il titolo “Strangers in the night”, diventando un successo mondiale. Secondo quanto riferito dal compositore e conduttore radiofonico, sarebbe stato proprio Ivo Robić a comporre la canzone, cedendo in seguito i diritti al noto direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore e polistrumentista tedesco Bert Kaempfert. Mihaljević ha, inoltre, raccontato la storia della genesi del brano “Golubovi” (diventato poi inno simbolico di Zagabria, come nel caso di Abbazia e la “Serenada Opatiji”), con il quale Robić si era aggiudicato un applauso di ben dodici minuti e mezzo al decimo Festival di Zagabria – manifestazione che alla prima edizione ha visto trionfare proprio l’interpretazione di Ivo Robić della canzone “Ta tvoja ruka mala”, firmata da Ljubo Kuntarić. Hanno preso parte alla discussione pure Andrej Baša, noto compositore e musicista fiumano, nonché direttore artistico del Festival Melodie dell’Istria e del Quarnero (MIQ) e David Danijel, musicista, operatore culturale e coordinatore di una serie di progetti legati alla figura di Ivo Robić, tra cui lo stesso concerto che in serata ha riempito la sala del Centro Gervais con il suono dei più celebri brani immortalati da “Mr. Morgen”.

Successi intramontabili
In serata, la carriera di Ivo Robić è stata celebrata con un programma variegato in cui l’emozionante interpretazione del suo lascito musicale si è alternata a filmati nei quali David Danijel ha raccontato i più importanti episodi della vita del cantante, con brevi interventi mirati a introdurre il pubblico a ciascuno dei brani selezionati per l’evento. La serata, condotta da Jelena Vitasović e introdotta dai saluti del sindaco Fernando Kirigin e di Gigante Dešković, ha visto la partecipazione di alcuni ospiti d’onore, tra cui Zdenka Kovačiček, Radojka Šverko e Miro Ungar, che, insieme a David Danijel, hanno interpretato con grande bravura e raffinatezza il repertorio comprendente successi come “Serenada Opatiji”, “Ti ni ne slutiš”, “Jesenska ruža” “Nemoj čekati” e “Mala djevojčica”, quest’ultimo eseguito da Danijel con l’utilizzo della registrazione digitale dell’interpretazione di Zdenka Vučković che ha presentato la canzone insieme a Robić alla prima edizione del Festival della radiodiffusione jugoslava di Abbazia, nel 1958. A fornire l’ottimo accompagnamento musicale è stata la band composta da Emir Grozdanić alla chitarra acustica, Zvonimir Radišić alla chitarra elettrica, Tonči Grabušić alle batterie, Damjan Grbac alla chitarra basso e Aleksandar Valenčić alle tastiere, mentre alcuni brani sono stati arricchiti con l’esibizione di due danzatori della scuola Dansel by Elio Bašan. Tra i presenti all’evento, il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina e due membri della band Opatijski suveniri, che per anni ha accompagnato Robić nelle sue esibizioni dal vivo sulla terrazza dell’hotel Kvarner, Antonio Poščić e Branko Fućak. L’evento, organizzato con il patrocinio della Città di Abbazia, è stato premiato dal pubblico con lunghi applausi e ovazioni.

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