Scotti e Santese e le loro «Complici visioni»

I due poeti, rispettivamente di Fiume e Trieste, hanno presentato la silloge poetica comune

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Scotti e Santese e le loro «Complici visioni»
Gli autori, Giacomo Scotti ed Enzo Santese. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Nel Salone delle feste di Palazzo Modello, sede della Comunità degli Italiani di Fiume, è stata presentata la raccolta di poesie “Complici visioni” degli autori Enzo Santese e Giacomo Scotti. A rivolgersi ai presenti, in apertura della serata, è stata la presidente della CI, Melita Sciucca, la quale ha salutato gli autori e il pubblico, ma anche l’artista Bruno Paladin, che ha illustrato il libro. Sciucca ha annunciato che il 2 dicembre la CI di Fiume prepara un altro incontro dedicato a Giacomo Scotti in occasione del suo 96.esimo compleanno e ha invitato tutti gli amanti della buona letteratura, ma anche amici e soci, ad aderire ai festeggiamenti in onore di uno dei nostri letterati più prolifici. Sciucca ha salutato anche Enzo Santese di Trieste, di cui legge regolarmente la rivista “Amicando semper”.

Nella parte ufficiale il primo a prendere la parola è stato Giacomo Scotti, che ha parlato della lunga amicizia che lo lega a Santese, un intellettuale che ha lasciato una traccia indistinguibile nella letteratura triestina e che ha costruito numerosi ponti tra le due sponde dell’Adriatico.

“Un’amicizia profonda e pluridecennale mi lega anche a Bruno Paladin – ha continuato Scotti -e lo ringrazio per la sua disponibilità a collaborare nella realizzazione di questo libro. Un ringraziamento particolare va ai due critici letterari che hanno scritto le prefazioni, ovvero Miran Košuta di Trieste e Elis Deghenghi Olujić di Pola, ma anche e soprattutto ai numerosi lettori e sostenitori che con la loro presenza arricchiscono le nostre opere letterarie”.

Enzo Santese si è rivolto al pubblico presente in sala lodando innanzitutto il fervore culturale della CI di Fiume e la sensibilità della sua presidente per tutti i temi di carattere culturale. In secondo luogo, l’autore triestino ha lodato l’incredibile genio creativo di Giacomo Scotti, che “non sta mai tranquillo” e che continua instancabilmente a raccogliere elementi della tradizione popolare, anche orale, e a travasarli in opere letterarie sia per bambini, che per adulti.

“Nel nostro libro parliamo di pace in un mondo di guerra – ha continuato Santese -. Abbiamo deciso di intitolare questa raccolta ‘Complici visioni’, perché la nostra simpatia reciproca ci ha sempre permesso di guardare oltre l’orizzonte, verso confini che vanno al di là di quello che offre la vista. Scotti è un autore che è sempre andato controcorrente ed ora, al tramonto della sua vita, predilige la corda melanconica”.

Anche l’artista Bruno Paladin ha parlato dell’amicizia che lo lega a Scotti e che è iniziata nel lontano 1976 quando Scotti gli fece la sua prima intervista per “Panorama” in occasione della sua prima mostra personale. In quella occasione la rivista gli dedicò non solo tre pagine, ma persino la copertina e questo grande atto di fiducia lo ha incoraggiato a continuare a lavorare.

A fine serata gli autori hanno letto ciascuno una parte delle proprie liriche e sono rimasti a parlare con il pubblico interessato

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