Raccontare il mare (foto)

La sua perenne metamorfosi, nel presentarsi al dialogo con gli uomini, ha fatto sì che ciascuno scegliesse un proprio modo di cercare la verità, per conoscere quanto lui stesso continua a proporci. Tutta quella affascinante vita, quei colori e le attraenti forme non mancano di coltivare il fascino del sapere che è proprio dell’uomo e che ognuno di noi è portato a trasmettere agli altri

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Raccontare il mare (foto)

Descrivere la sfera delle emozioni è anche una filosofia che racconta come nascono le immagini. Eh già, se non conosci il mare non sei un uomo. Me lo diceva spesso il vecchio guardiano del piccolo porticciolo della darsena dove io trascorrevo gran parte del mio tempo libero. Mi piaceva guardare il lento dondolio delle numerose barche che sembrava parlassero, tirando le cime d’ormeggio. Il mare, verso il tramonto si tingeva di un blu denso e le luci dei fanali che si accendevano parevano diamantare con mille scintille le scie delle barche che rientravano. Era come una scenografia teatrale che colpiva la mia fantasia.
Il mare e la vita che esso racchiude hanno bagnato del resto con la fantasia e con la realtà l’immaginario di milioni di uomini, fin dalla notte dei tempi. Parole, musica e immagini hanno contribuito ad affascinare e condizionare un’umanità cosmopolita, che da sempre ha cercato di vibrare in sintonia con le sensazioni che il mare possiede e convince di accettare come la vita stessa. La metamorfosi continua del mare, nel presentarsi al dialogo con gli uomini, ha fatto sì che ciascuno scegliesse un proprio modo di cercare la verità, per conoscere il racconto che lui continua a proporci. Tutta quella affascinante vita, quei colori e le attraenti forme non mancano di coltivare il fascino del sapere che è proprio dell’uomo e che ognuno di noi è portato a trasmettere agli altri. Il mondo che è l’indistruttibile teatro delle nostre tragedie, è come una fragile bolla di sapone che vibra e pulsa riflettendo gli spasimi della vita, raccogliendo in un caleidoscopio di colori i riflessi di ciò che è il mutare stesso della propria esistenza. Anche se può sembrare semplicistico accostare i colori all’esistenza delle cose, è pur vero che l’insostituibile dono della luce è il pennello che ci permette di ritrarre e dunque capire le forme di ciò che chiamiamo mistero.

Sfera di emozioni
Nascono così le immagini per raccontare la sfera delle emozioni. Fin dalla nascita del nostro Pianeta: tutto, anche il più insignificante dei fenomeni naturali, affonda le sue radici nel profondo di questi mari. E il Mare è qui, a due passi. Da millenni ci attende per ricondurci a una dimensione che fatalmente la nemesi dimostrerà in tutta la sua infallibile esattezza. Per il momento dunque affidiamoci all’innato spirito dell’esplorazione, alla necessità del conoscere e del sapere. Preziosismi, pertanto, che sono le componenti attraverso le quali l’uomo può soddisfare la propria curiosità. Il significato che lega le parole alle immagini può essere inteso in mille modi, a seconda che esso porti a separare i sentimenti oppure a unire i contrasti. Tutto è affidato all’interpretazione poiché la parola e il pensiero sono da considerarsi gli artefici importanti della costruzione del significato espressionistico di ogni uomo. Creare immagini è un mezzo che ci permette di giocare con le nostre idee, di trasferire e di fare comprendere le nostre emozioni. Ecco, perciò, che rientra prepotente il mezzo con il quale ho potuto ricompattarmi con la mia memoria che accompagna ogni immagine, là dove possa suggerirmi ciò che ho potuto constatare quanto sia fragile e continuamente modificabile un mondo così, sempre più improbabile nel suo progetto di globalità. Sfogliando le immagini realizzate nel corso degli ultimi anni, ho notato delle differenze notevoli che hanno dimostrato quanto il mare abbia mutato sembianze riscontrabili facilmente. Ma questo è un altro argomento. Volendolo raccontare, non basterebbero le pagine di questo giornale.

Pesce San Pietro

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