«Business 2 Culture» investimenti pubblici e privati

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«Business 2 Culture» investimenti pubblici e privati

FIUME | La sfera commerciale e quella culturale si sono incontrate ieri al Museo d’arte moderna e contemporanea (MMSU) in occasione della conferenza “Business 2 Culture”, per affrontare e dialogare su come finanziare progetti culturali attingendo al capitale del settore privato e non esclusivamente da quello pubblico.

L’appuntamento, organizzato nell’ambito del progetto Fiume Capitale Europea della Cultura (CEC) 2020, ha visto la partecipazione di diversi esponenti politici e culturali della Città, Regione e governo. A inaugurarlo è stato il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, e il ministro alla Cultura, Nina Obuljen Koržinek. Quest’ultima, nel discorso inaugurale, ha affermato che in Croazia non mancano progetti culturali di grande valore creativo, ma manca, invece, la visibilità della cultura nei media e tra il pubblico, di conseguenza emerge l’impressione che la cultura sia meno attraente per gli investimenti. “Fiume CEC 2020 è il progetto più importante e significativo della cultura croata. Il successo di Fiume sarà il successo della Croazia”, ha detto il ministro Obuljen Koržinek, annunciando, infine, la prossima revisione della legislazione relativa allo status dell’artista e dall’attività artistica, principalmente le arti teatrali, che dovrebbe iniziare con l’autunno prossimo.
Il primo cittadino, Obersnel, ha rilevato che fin dall’inizio il progetto Fiume CEC 2020 non era destinato esclusivamente agli operatori culturali, ma ideato come un progetto molto più ampio, importante per l’intera comunità. “Fiume CEC 2020 pone fine alla transizione post-industriale della Città e la cultura è sempre più intrecciata con le attività economiche, soprattutto con il turismo“, ha commentato Obersnel.
Nina Obuljen Koržinek è stata anche la relatrice della conferenza introduttiva, “Investimenti pubblici e privati nella cultura e lo sviluppo delle comunità locali”.
Il simposio “Business 2 Culture”, che si è articolato fino alle ore serali, era suddiviso in tre principali esposti plenari. Il primo con tema “Perché investire nella cultura”, accompagnato dal sottotitolo “In che misura la cultura e gli investimenti nella stessa, portano allo sviluppo della comunità locale”, è stato segnato dagli interventi di Slobodanka Mišković, direttrice dell’Art Cinema “Croatia”, Mate Škugor, organizzatore di Festival, e dagli imprenditori Damir Čargonja e Tomislav Kličko. Il secondo punto trattava l’argomento “Investiamo insieme nella cultura”, seguito dal titolo “Come gli sponsor possono decidere su quali progetti culturali investire”, che è stato contrassegnato dagli interventi di Sanja Jakovac Šepić, dell’industria petrolchimica INA, Marin Blažević, sovrintendente del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, Nina Išek Međugorac, direttrice della Comunicazione aziendale della Telecom croata, Martina Munivrana, curatrice del Museo d’arte contemporanea di Zagabria, Dario Gabrić, direttore dell’Ufficio di comunicazione aziendale della Erste Bank, e da Ivo Matulić, a capo delle Pubbliche Relazioni del MMSU di Fiume.
Infine, il terzo e ultimo esposto plenario “La Capitale Europea della Cultura come progetto di sviluppo”, seguito dalla spiegazione

“In che modo il progetto CEC favorisce la collaborazione tra il settore culturale e quello d’affari?”, ha visto la partecipazione di Caroline Kadziola, direttrice del dipartimento dei rapporti internazionali della Fondazione Mons. John Bonnema, direttore finanziario della Fondazione Leeuwarden, Dawid Krysinski, docente dell’Istituto di Sociologia dell’Università Wroclaw, e Vladimir Mozetić, vicepresidente dell’Associazione d’affari “PartneRi” di Fiume. 
A moderare gli incontri sono stati Igor Bajok, Ida Prester e Irena Kregar Šegota. 

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