RENA. Una nuova prospettiva sulla questione linguistica

Il progetto ha come obiettivo la creazione di una banca dati riguardante l’attuale stato dell’utilizzo e dell’insegnamento delle lingue minoritarie in Croazia

0
RENA. Una nuova prospettiva sulla questione linguistica
Filip Škiljan, Mirjana Crnić Novosel e Kristian Lewis. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

È stato presentato, presso l’Archivio di Stato di Fiume, un programma di ricerca che, potenzialmente, potrebbe offrire uno strumento preciso ed efficace allo studio, alla tutela e alla valorizzazione delle minoranze nazionali presenti sul territorio croato. Intitolato “RENA”, acronimo di “Repozitorij nacionalnomanjinskih jezika u Hrvatskoj” (Repertorio delle lingue delle minoranze nazionali in Croazia), il progetto interdisciplinare e interistituzionale, promosso dall’Istituto per la lingua e la linguistica croata (IHJJ) in collaborazione con l’Istituto per le migrazioni e le nazionalità (IMIN) ha come obiettivo la creazione di una banca dati riguardante l’attuale stato dell’utilizzo e dell’insegnamento delle lingue minoritarie in Croazia.

Città con il maggior numero di etnie
Nonostante la questione delle lingue e culture delle minoranze riguardi l’intero Paese, non è un caso una delle più importanti presentazioni del progetto RENA sia stata proprio quella fiumana. Il capoluogo quarnerino è, infatti, “il centro con il maggior numero di rappresentanze di minoranze nazionali in riferimento al numero complessivo di abitanti”, come spiegato in apertura dell’incontro dalla studiosa Mirjana Crnić Novosel, collaboratrice nell’ambito di RENA in qualità di responsabile per le indagini sul territorio fiumano e ricercatrice presso il Centro per le ricerche linguistiche (CJI), nonché docente presso il Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo fiumano.
Sono complessivamente 22 le minoranze nazionali in Croazia. La questione statistica, però, si complica parlando di lingue (il termine, in questo senso, non si identifica con il significato di “lingua standard” e pertanto include anche e soprattutto i dialetti) poiché presuppone la soluzione di una serie di problematiche tra cui, ad esempio, quelle legate all’individuazione della lingua madre degli appartenenti alla minoranza ebraica oppure di quella dei membri della minoranza rom – in entrambi i casi, infatti, si tratta di comunità che utilizzano più di una lingua minoritaria (lo yiddish, il ladino, l’ebraico e il croato nel caso della minoranza ebraica e lo ćhib o la lingua dei Bajaši nel caso della comunità rom).

Una nuova prospettiva
A illustrare i principi di base e le modalità di attuazione del Repertorio sono stati Kristian Lewis dell’IHJJ e Filip Škiljan dell’IMIN, rispettivamente titolare e co-titolare del progetto. Dopo una breve presentazione delle attività delle istituzioni coinvolte e dell’avvio del programma di ricerca RENA, Škiljan ha spiegato che l’idea di base dell’iniziativa è quella di utilizzare l’immediatezza degli strumenti digitali per creare una piattaforma, incentrata sulle minoranze nazionali in Croazia, accessibile a tutti.
“La multidisciplinarità del progetto offrirà agli scienziati e agli studiosi una nuova prospettiva sulla questione linguistica e la problematica delle minoranze sul territorio nazionale”, ha puntualizzato Škiljan. La realizzazione del Repertorio delle lingue delle minoranze nazionali in Croazia è stata avviata a febbraio dell’anno scorso e proseguirà fino al 2025. Il progetto, come riferito da Lewis, si articola in tre aree d’interesse principali: l’analisi del contesto storico-demografico delle minoranze (che prevede un’approfondita ricerca sul campo), lo studio delle rispettive attività artistico-culturali e la consultazione della bibliografia incentrata sull’approfondimento di determinati aspetti delle minoranze nazionali.

Eventi e incontri didattici
Oltre a una serie di eventi e incontri didattici che verranno promossi nell’ambito del progetto, il risultato principale riguarderà la creazione delle risorse digitali che verranno pubblicate sulla pagina web www.rena.jezik.hr. Sul sito sono già disponibili le pubblicazioni realizzate finora nell’ambito dell’iniziativa, nonché le mappe interattive che mostrano la distribuzione delle lingue minoritarie in Croazia e degli istituti formativi che ne promuovono l’insegnamento. Oltre ai tre relatori, il team di ricerca comprende anche Dragutin Babić, Marina Perić Kaselj e Ana Perinić Lewis dell’IMIN; Željko Lozić e Domagoj Vidović dell’IHJJ; Vlatka Dugački dell’Istituto per la lessicografia “Miroslav Krleža” e Diana Mikšić dell’Archivio centrale di Stato. I rappresentanti del progetto RENA hanno ringraziato, infine, il direttore dell’Archivio di Stato di Fiume, Markus Leideck, e Zoran Stanković, responsabile del Dipartimento per la tutela dei materiali d’archivio e documentari esterni all’Archivio, in seno all’istituto, per la collaborazione.È stato presentato, presso l’Archivio di Stato di Fiume, un programma di ricerca che, potenzialmente, potrebbe offrire uno strumento preciso ed efficace allo studio, alla tutela e alla valorizzazione delle minoranze nazionali presenti sul territorio croato. Intitolato “RENA”, acronimo di “Repozitorij nacionalnomanjinskih jezika u Hrvatskoj” (Repertorio delle lingue delle minoranze nazionali in Croazia), il progetto interdisciplinare e interistituzionale, promosso dall’Istituto per la lingua e la linguistica croata (IHJJ) in collaborazione con l’Istituto per le migrazioni e le nazionalità (IMIN) ha come obiettivo la creazione di una banca dati riguardante l’attuale stato dell’utilizzo e dell’insegnamento delle lingue minoritarie in Croazia.

Città con il maggior numero di etnie
Nonostante la questione delle lingue e culture delle minoranze riguardi l’intero Paese, non è un caso una delle più importanti presentazioni del progetto RENA sia stata proprio quella fiumana. Il capoluogo quarnerino è, infatti, “il centro con il maggior numero di rappresentanze di minoranze nazionali in riferimento al numero complessivo di abitanti”, come spiegato in apertura dell’incontro dalla studiosa Mirjana Crnić Novosel, collaboratrice nell’ambito di RENA in qualità di responsabile per le indagini sul territorio fiumano e ricercatrice presso il Centro per le ricerche linguistiche (CJI), nonché docente presso il Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo fiumano.
Sono complessivamente 22 le minoranze nazionali in Croazia. La questione statistica, però, si complica parlando di lingue (il termine, in questo senso, non si identifica con il significato di “lingua standard” e pertanto include anche e soprattutto i dialetti) poiché presuppone la soluzione di una serie di problematiche tra cui, ad esempio, quelle legate all’individuazione della lingua madre degli appartenenti alla minoranza ebraica oppure di quella dei membri della minoranza rom – in entrambi i casi, infatti, si tratta di comunità che utilizzano più di una lingua minoritaria (lo yiddish, il ladino, l’ebraico e il croato nel caso della minoranza ebraica e lo ćhib o la lingua dei Bajaši nel caso della comunità rom).

Una nuova prospettiva
A illustrare i principi di base e le modalità di attuazione del Repertorio sono stati Kristian Lewis dell’IHJJ e Filip Škiljan dell’IMIN, rispettivamente titolare e co-titolare del progetto. Dopo una breve presentazione delle attività delle istituzioni coinvolte e dell’avvio del programma di ricerca RENA, Škiljan ha spiegato che l’idea di base dell’iniziativa è quella di utilizzare l’immediatezza degli strumenti digitali per creare una piattaforma, incentrata sulle minoranze nazionali in Croazia, accessibile a tutti.
“La multidisciplinarità del progetto offrirà agli scienziati e agli studiosi una nuova prospettiva sulla questione linguistica e la problematica delle minoranze sul territorio nazionale”, ha puntualizzato Škiljan. La realizzazione del Repertorio delle lingue delle minoranze nazionali in Croazia è stata avviata a febbraio dell’anno scorso e proseguirà fino al 2025. Il progetto, come riferito da Lewis, si articola in tre aree d’interesse principali: l’analisi del contesto storico-demografico delle minoranze (che prevede un’approfondita ricerca sul campo), lo studio delle rispettive attività artistico-culturali e la consultazione della bibliografia incentrata sull’approfondimento di determinati aspetti delle minoranze nazionali.

Eventi e incontri didattici
Oltre a una serie di eventi e incontri didattici che verranno promossi nell’ambito del progetto, il risultato principale riguarderà la creazione delle risorse digitali che verranno pubblicate sulla pagina web www.rena.jezik.hr. Sul sito sono già disponibili le pubblicazioni realizzate finora nell’ambito dell’iniziativa, nonché le mappe interattive che mostrano la distribuzione delle lingue minoritarie in Croazia e degli istituti formativi che ne promuovono l’insegnamento. Oltre ai tre relatori, il team di ricerca comprende anche Dragutin Babić, Marina Perić Kaselj e Ana Perinić Lewis dell’IMIN; Željko Lozić e Domagoj Vidović dell’IHJJ; Vlatka Dugački dell’Istituto per la lessicografia “Miroslav Krleža” e Diana Mikšić dell’Archivio centrale di Stato. I rappresentanti del progetto RENA hanno ringraziato, infine, il direttore dell’Archivio di Stato di Fiume, Markus Leideck, e Zoran Stanković, responsabile del Dipartimento per la tutela dei materiali d’archivio e documentari esterni all’Archivio, in seno all’istituto, per la collaborazione.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display