Madame Emma Bovary moderna e compulsiva

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Madame Emma Bovary moderna e compulsiva

FIUME | Una trasposizione teatrale moderna del celebre romanzo “Madame Bovary” di Gustave Flaubert, brillantemente allestita in una messa in scena che unisce interpretazione, canto, ballo e teatro fisico. Si presenta così lo spettacolo “Madame Bovary”, produzione del Teatro Gavella di Zagabria che risale al 2016, e che il pubblico fiumano ha avuto modo di ammirare mercoledì sera nel Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume. La pièce, nella riscrittura dall’autrice croata Ivana Sajko e la regia di Saša Božić, riprende dal celebre romanzo francese del 1856 personaggi, situazioni e relazioni, assieme alla ricerca della passione e dell’amore, il vuoto emotivo e il disagio finanziario. Il tutto rivisitato, però, attraverso un’ottica contemporanea che assume anche significato di critica per i tempi e la società consumistica in cui viviamo.

A curare la trasposizione del celebre romanzo francese, dicevamo, è la drammaturga Ivana Sajko, giovane autrice teatrale, nata a Zagabria a metà degli anni ‘70, già riconosciuta in tutta Europa per le sue opere teatrali tradotte e nominata anche Cavaliere dell’Ordine delle Arti e della Letteratura in Francia. Insomma, una delle voci più significative della scena letteraria della regione più vasta.

Storia dall’esito fatale

La sua Emma Bovary, impersonata con grade dedizione da Jelena Miholjević, è una donna di mezza età, che ama l’arte e viaggiare. S’immedesima nelle canzoni pop d’amore, soprattutto quelle la cui storia ha spesso un esito fatale. Però, a causa della sua indole, che la spinge a richiedere sempre qualcosa in più della vita, è destina alla depressione e quindi all’infelicità. Vive, infatti, in una continua fuga dalla noia e alla ricerca di emozioni forti. E da questa sua costante “evasione” dalla quotidianità, trova rifugio e salvezza nell’acquisto compulsivo. Ciò che la fa fuggire dalla vita non è l’amore non corrisposto, né tantomeno la vita provinciale, ma il baratro dei debiti in cui è sprofondata e che non riesce a restituire. Cosa che alla fine la porterà al suicidio. In Emma Bovary vista da Ivana Sajko, si riconoscono tanti simboli moderni, e assumono il significato di monito per le vite che viviamo, quelle passate alla spasmodica ricerca di falsi splendori e sensazioni che non esistono.

Eroine moderne

Il testo è inoltre pieno di riferimenti alla cultura popolare, tra cui una serie d’interpretazioni di brani musicali famosi. Non da meno è la regia di Saša Božić, con trovate inventive e ricca di momenti musicali. Riesce a trasmettere perfettamente i momenti di incomunicabilità, sensazioni ed emozioni. Božić dona al personaggio anche una patina caratteristica di alcune delle eroine moderne della cinematografia. Il risultato è uno spettacolo emozionante, bello, dove gli attori, rilassati e concentrati al tempo stesso, cantano e ballano. Oltre a Jelena Miholjević nella parte di Emma Bovary, lo spettacolo vede impegnati anche Igor Kovač in quella di Charles Bovary, marito di Emma, Sven Medvešek (Rodolphe Boulanger, ricco terriero), Filip Križan (Léon Dupuis, notaio), Nikola Baće (Justin, giovane apprendista), Ivan Grčić (Bournisien, vicario a Yonvilleu) e Franjo Dijak (Lheureux, usuraio).
Fondamentale l’apporto coreografico di Petra Hrašćenec con elementi di teatro fisico. Le scene sono di Zdravka Ivandija Kirigin, i costumi di Marita Ćopo, il disegno luci di Zdravko Stolnik e le musiche di Damir Šimunović.

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