«L’Eredità» rettifica la sua definizione di Istria serbo-croata

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«L’Eredità» rettifica la sua definizione di Istria serbo-croata

Dopo una lettera inviata alla redazione della trasmissione Rai “L’eredità” dall’ufficio stampa dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, a firma di Lorenzo Salimbeni, in cui si chiede una rettifica a riguardo della domanda sull’Istria che era stata posta ai concorrenti alla puntata del 22 marzo da Fabio Insinna (di cui anche La Voce aveva scritto), la redazione de l’”Eredità” ha risposto quanto segue:
“Siamo sempre molto attenti, ma per quanto riguarda il dato storico lei ha ovviamente ragione: la formulazione della domanda era errata. Desideriamo però anche spiegare il motivo dell’errore: la nostra domanda si riferiva all’attuale amministrazione politica croata dell’Istria (anche se una piccola parte, come i comuni di Muggia e di San Dorligo della Valle, appartiene politicamente all’Italia e un’altra piccola parte alla Slovenia), ma purtroppo, per un errore che ci è sfuggito e di cui ci scusiamo, abbiamo scritto invece “serbo-croata”.
Ma non era assolutamente nostra intenzione né sminuire la realtà storica né tantomeno mancare di rispetto a tutti coloro che, nel passato come nel presente, hanno difeso e sostenuto il Tricolore italiano. Soprattutto in questo momento difficile per il nostro Paese e per tutti coloro che, per lingua, tradizioni e cultura – come giustamente lei ci ricorda – al nostro Paese sono legati da un profondo rapporto d’appartenenza. Per questo motivo la preghiamo di estendere le nostre scuse a tutti i membri dell’Associazione stessa”.
“Purtroppo – si conclude nella risposta – proprio a causa della terribile pandemia in corso, le registrazioni della nostra trasmissione sono interrotte, il che rende impossibile per il momento provvedere alla rettifica richiesta da lei e da altri membri dell’Associazione. Ringraziandola ancora per la sua segnalazione, della quale terremo certamente conto in futuro, rivolgiamo a lei e a tutti i membri dell’Associazione i nostri più cordiali saluti”.

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